partito russo

Sulla performatività del sistema partitico russo

L’aggressione russa in Ucraina continua, Mosca provoca la NATO con sempre maggior sfrontatezza e l’ordine mondiale non è mai stato così vicino al collasso. Al riparo da tutto questo, in una “meravigliosa foresta russa”, il cantante Shaman ha omaggiato la sua amata di nientemeno che un nuovo partito politico per il suo compleanno. Non è la trama del Giardino dei Finzi Contini, dove pure due giovani si esercitavano all’amore al riparo del dilagante nazi-fascismo nell’Italia degli anni ’30, ma il sintomo di una politica russa sempre più performativa.

Lo z-artista e la direttrice alla censura: storia di un amore tradizionale

Dal 2013 un giovane Yaroslav Dronov tenta di sfondare nella musica. Una storia come tante, che passa per talent show e canzonette d’amore. Poi, nel 2022 il destino di Dronov si intreccia con quello del suo Paese, e in contemporanea con l’inizio dell’Operazione Militare Speciale (SVO), Dronov, ormai diventato Shaman, pubblica il pezzo ‘Vstanem’ (In piedi) in cui celebra i veterani della Seconda Guerra Mondiale. L’estetica militare insieme alla retorica nazionalista del brano ricalcano perfettamente quelle del Cremlino, che riconosce subito il potenziale del cantante e gli garantisce una disproporzionale visibilità mediatica ed incentivi economici, che lo arricchiscono di 38 mln di rubli nel giro di un anno.

Il supporto di Mosca continuerà ad essere fondamentale per la popolarità di Shaman, che a sua volta finisce con il diventare strumento della macchina propagandistica del Cremlino, facendosi prototipo e massimo rappresentante dello z-artista. Quella categoria di cantanti impegnati nella diffusione della narrativa ufficiale – in particolare rispetto all’invasione ucraina – in forme estetiche accessibili e riproducibili, spesso caratterizzate da una certa retorica bellicista ed echi fascistoidi.

Il suo rapporto con la politica rimarrà strettissimo, arrivando a condividere il palco con il Presidente Putin in più di un’occasione. L’ultima delle quali durante l’Intervision 2025, dove il cantante si è distinto per aver chiesto alla giuria di non essere preso in considerazione nella competizione per amor di senso di ospitalità.

Ospitalità, patria e Dio, sono solo alcuni dei valori in cui si riconosce il cantante. E a partire da marzo di quest’anno, quando è stato reso pubblico il fidanzamento con la Mizulina, i due hanno potuto farsi incarnazione anche dei valori della famiglia tradizionale: quella che si scambia effusioni davanti ai bambini delle scuole elementari – più che appropriate se eterosessuali-; quella che nasce da un divorzio, di lui, appena un anno fa; quella dei grandi gesti, tipo offrirsi in dono partiti politici. La solita vecchia famiglia tradizionale che merita un nuovo partito di rappresentanza in una Russia ormai troppo liberal-progressista.

Al suo fianco in quest’avventura politica, appunto, Ekaterina Mizulina, direttrice della “Lega per l’Internet Sicuro” e non meno popolare del suo compagno, soprattutto a seguito della voce che la vedeva legata romanticamente allo stesso Putin.

Attraverso l’agenzia cui è a capo si impegna nella moderazione – leggasi censura – dei contenuti su internet in comunione con la narrativa del Cremlino, da cui pure riceve sostanziosi finanziamenti. Procedendo per denunce e procedimenti penali, la Mizulina è riuscita così a ottenere la rimozione o modifica di pagine web (sulla guerra in Ucraina, per esempio); di canzoni a “contenuto pericoloso” e vittorie giuridiche contro blogger, tiktoker e altri personaggi di internet considerati una minaccia per i valori russi, e in particolare per la sensibilità dei bambini.

Grazie al suo lavoro non solo si è guadagnata appellativi come “la nostra Barbie” e “icona pop”, ma anche sanzioni da un totale di 27 paesi per “violazione sistematica della libertà di espressione e per l’uso della censura a favore della propaganda russa”. Come si dice, Dio li fa e poi li accoppia.

Il partito del cuore

Sullo sfondo di questa storia d’amore è nato My (Noi), il partito regalato da Shaman alla Mizulina in occasione del suo compleanno, il primo settembre di quest’anno.

Il dono, e l’annuncio della nascita del partito, avvengono tramite la pubblicazione di un breve video sul canale Telegram del cantante. Nel video, Shaman accompagna la Mizulina verso un grande pacco regalo legato da un nastro con i colori della bandiera russa. I lati della scatola si aprono rivelando la scritta “My” (Noi) accompagnata da due grande ali ai lati.

“Ekaterina, per il tuo compleanno, voglio regalarti qualcosa che non è mai stato regalato prima a nessuno. Voglio regalarti un partito” continua Shaman nel video.

Già rinominato ‘partito del fascismo, per noi partito del cuore, non è stato formalizzato tramite assemblea costitutiva, né è stato pubblicato sulla Rossiskaja Gazeta, come invece richiede la legge della Federazione Russa, riducendo tutto, per ora, ad un’operazione di marketing “cheap ma simpatica” che ha riportato i due al centro dell’attenzione pubblica.

Secondo il politico russo Yevgeny Domozhirov addirittura non è da escludere che questa mossa non sia stata realizzata di comune accordo con le autorità, essendo una strategia già consolidata del Cremlino quella di incoraggiare la creazione di nuovi partiti prima delle elezioni. Una tecnica volta non solo a dividere il voto delle opposizioni, ma anche per intercettare i sentimenti della popolazione.

Secondo Domozhirov, Shaman e compagna raccoglierebbero infatti intorno a loro tutte quelle persone, rinominate turbo-patrioti, e zetniks, che nella SVO ci credono anche troppo. Fanatici che, nell’ipotesi di una pace in Ucraina poco soddisfacente – per i loro standard – è bene abbiano un canale verso cui dirigere le loro energie. Ma anche il luogo politico perfetto per accontentare – o quanto meno illudere – quanti hanno ricevuto promesse di poltrone alla Duma e altri organi in questi anni di guerra, seppur con possibilità nulle di entrare davvero in questi organi.

Che sia per promozione personale, per dividere il voto delle opposizioni o per assecondare i desideri di fanatici e militari con ambizioni politiche, una cosa è certa: questo partito non nasce dall’esigenza di offrire una reale alternativa. Un partito – per ora solo di nome – che con ogni probabilità non parteciperà nemmeno alle prossime elezioni, ma che svela la natura profondamente performativa di un’autocrazia sempre più macchinosa e cervellotica, impegnata a mascherarsi da democrazia agli occhi del proprio elettorato e del mondo.

Chi è Luca Ciabocco

Ha ottenuto una laurea triennale in lingue e culture straniere presso l'Università di Urbino, ed è attualmente studente magistrale di studi dell'est Europa ed euroasiatici a Bologna. I suoi interessi riguardano nazionalismo, identità e aspetti sociali e culturali dello spazio post-sovietico.

Leggi anche

RUSSIA: Mosca riconosce il regime dei talebani in Afghanistan

Dopo anni di aperture diplomatiche e segnali distensivi, la Russia ha riconosciuto l’Emirato islamico dell’Afghanistan …

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com