Dopo aver conquistato il pubblico internazionale, il film d’animazione lettone Flow di Gints Zilbalodis vince ai Golden Globes ed inizia la sua corsa agli Oscar.
Una vittoria storica si è registrata ai Golden Globes: Flow di Gints Zilbalodis diventa il primo film lettone a vincere un premio nella storia del riconoscimento, battendo le opere dei maggiori studios statunitensi. Il film è stato presentato in anteprima mondiale a Cannes, un’aggiunta all’ultimo minuto alla selezione nella sezione Un Certain Regard, e poi ha trionfato ad Annecy, il festival di cinema d’animazione più importante al mondo. Uscito nelle sale in Italia a Novembre e negli Stati Uniti lo scorso Dicembre, il gatto nero protagonista e i suoi amici animali in fuga da un diluvio hanno conquistato il pubblico di tutto il mondo.
I Golden Globes si ripropongono da qualche anno come uno dei premi “chiave” nella awards season, la stagione di premiazioni che ogni anno culmina con la cerimonia di consegna degli Oscar, malgrado le controversie legate alla mancanza di diversità nei membri della giuria, composta da giornalisti inviati di testate straniere a Hollywood. Da qualche anno i Globes hanno riacquisito l’importanza tradizionale che hanno nel predeterminare quali film sono i più quotati per gli Oscar. A vincere il premio l’anno scorso è stato Il Ragazzo e L’Airone di Hayao Miyazaki, che in seguito ha ottenuto l’Oscar al miglior film d’animazione, dimostrando che Flow ha concrete possibilità di ottenere l’ambito premio.
L’importanza della vittoria di Flow è duplice: superando le produzioni di grandi aziende come la Disney-Pixar o la Dreamworks, il film dimostra che il cinema d’animazione indipendente è capace di creare capolavori assoluti; la produzione di Flow ha richiesto molti anni e la collaborazione di un numero molto limitato di animatori, dimostrandosi un vero successo per un cineasta come Gints Zilbalodis, al suo secondo lungometraggio in seguito ad un film debutto che ha animato interamente da solo.
Inoltre, per la prima volta viene riconosciuto a livello globale, attraverso questo film, il grande apporto dato al cinema d’animazione dai paesi baltici, in genere percepiti come una “nicchia”, e i cui più grandi esponenti spesso sono scoraggiati dall’intraprendere il percorso per la produzione di lungometraggi d’animazione, rimanendo anche per la loro intera carriera nell’ambito del cortometraggio. Si auspica che la vittoria di Flow ispiri altri autori dell’area baltica ad avviare lo sviluppo di opere dello stesso calibro.