Fa discutere la situazione dai molti interrogativi, creatasi attorno al film The Antique di Rusudan Glurjidze, che cercheremo di riassumere.
Una produzione travagliata
In programma alle Giornate degli Autori, l’opera seconda della georgiana Rusudan Glurjidze si proponeva in principio un progetto interessante: girato a San Pietroburgo, in Russia, pochi giorni prima della “operazione speciale” del Febbraio 2022, con Sergej Drejden (volto noto per il suo ruolo di accompagnatore in Arca Russa di Aleksandr Sokurov), è quasi miracoloso che il film sia stato fatto, visto il soggetto: la deportazione degli individui di cittadinanza georgiana operata nel 2006 in Russia, alla vigilia del conflitto della seconda guerra dell’Ossezia del Sud. In un articolo de Il Post apprendiamo dalla stessa regista di atti di vandalismo sul set, censure richieste per svariate scene, difficoltà legate al trasporto delle copie del girato in Georgia in un clima teso.
la cancellazione dal programma
Il 27 Agosto scorso, l’annuncio mediante comunicato stampa: la cancellazione di tutte le proiezioni del film, a causa di un decreto d’urgenza ricevuto dal Tribunale di Venezia, da parte di tre delle società coproduttrici del film – la russa Viva Film, la croata Avantura Film, la cipriota Pygmalion – nei confronti della casa produttrice georgiana Cinetech, per contestazioni di copyright sulla sceneggiatura. Ad oggi, non è chiaro i dettagli dell’accusa, e in che modo il film – sceneggiato dalla stessa regista, Rusudan Glurjidze – avrebbe commesso un plagio.
plagio, o censura?
Considerato i precedenti di produzione, e soprattutto la natura del film, è lecito il sospetto che dietro alla contesa legale ci sia in realtà piuttosto una volontà di censura dell’opera. Chi ha visto The Antique attraverso proiezioni industry o screener può confermare che l’opera solleva critiche evidenti all’operato del governo russo e che al contempo riesce comunque a mantenere una certa solidarietà nei confronti del popolo, paralizzato dall’oppressione delle proprie autorità, in un’opera intrisa di un senso estetico che ricorda Čechov. La società croata Avantura ha negato che ci siano motivi politici dietro alla sua mossa legale, senza però fornire ulteriori dettagli di alcun genere sulla questione che possano sostenere la loro dichiarazione.
Attualmente il film è stato interamente eliminato dalla programmazione della Mostra del Cinema di quest’anno, e non si hanno ancora notizie di un suo eventuale sblocco in una fase successiva.