20 Days in Mariupol di Mstyslav Chernov ottiene la statuetta dedicata al miglior lungometraggio documentario.

CINEMA: Oscar 2024, miglior documentario a 20 Days in Mariupol

20 Days in Mariupol di Mstyslav Chernov ottiene la statuetta dedicata al miglior lungometraggio documentario.

Un premio dal significato simbolico, quello dato a 20 Days of Mariupol, un chiaro segno dell’Academy che mira a riportare al centro il conflitto in Ucraina, ma che nulla toglie all’importanza intrinseca dell’opera. Il lungometraggio, presentato al Sundance nel Gennaio 2023 – così aggiudicandosi una maggiore diffusione statunitense – fu il primo di una serie di documentari sull’invasione in corso, di certo tra i più riusciti e drammatici. “Forse sarò l’unico a dire su questo palco che avrei preferito non dover fare questo film”, dice Chernov nel discorso di accettazione del premio.

Non si tratta del primo caso di nomination di un documentario ucraino: già nel 2015, Winter of Fire: Ukraine’s War for Freedom di Evgeny Afineesky e Den Tolmor rientrò nella cinquina delle nomination.

Un riconoscimento che ha un doppio valore: se da un lato, certamente, sottolinea l’importanza del tema trattato, dall’altro, è il primo premio Oscar ottenuto da un lungometraggio ucraino. Si arriva così quindi a valorizzare una realtà cinematografica divenuta florida nell’ultimo decennio, ne sono testimoni opere come Pamfir o The Editorial Office, per citarne di recenti. Si auspica un futuro che permetta al cinema di finzione ucraino di restare nelle grazie dell’Academy Awards.

Va inoltre sottolineato che è il secondo anno di seguito che gli Oscar premiano un documentario che in qualche modo racconta l’egemonia di Putin: l’anno scorso a vincere è stato Navalny di Daniel Roher, opera che spesso è stata ripresa nelle scorse settimane, per la citazione famosa dell’oppositore di Putin.

In Italia, 20 Days of Mariupol è distribuito da CineAgenzia. Sul loro sito è possibile consultare la lista delle proiezioni disponibili sul territorio.

Chi è Viktor Toth

Cinefilo focalizzato in particolare sul cinema dell'est, di cui scrive per East Journal, prima testata a cui collabora, aspirante regista. Recentemente laureato in Lingue e Letterature Straniere all'Università di Trieste, ha inoltre curato le riprese ed il montaggio per alcuni servizi dal confine ungherese-ucraino per il Telefriuli ed il TG Regionale RAI del Friuli-Venezia Giulia.

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