Hotel Pula di Andrei Korovljev è il primo lungometraggio presentato nel concorso del Trieste Film Festival 2024.

CINEMA: Hotel Pula, cercare la conciliazione al Trieste Film Festival

Hotel Pula di Andrei Korovljev è il primo lungometraggio presentato nel concorso del Trieste Film Festival 2024.

Il cinema croato raramente ha occasioni per distinguersi sul piano internazionale, essendo un’industria molto meno vasta rispetto ad altri paesi, ma negli ultimi anni, almeno un film all’anno – sempre debutti – ha dimostrato la sua eccellenza. Murina di Antoneta Alamat Kusijanović ha nel 2021 ottenuto la Camera d’Or a Cannes per il miglior debutto con un film di formazione semplice ma ad alto impatto; nel 2022, Sigurno Mjesto (Safe Place) di Juraj Lerotić ha ottenuto vari premi a Locarno con un film che reinventa la finzione cinematografica con creatività sorprendente. Infine, non è da meno l’opera prima di Andrei Korovljev, Hotel Pula.

Ambientato durante le guerre jugoslave, il film narra il contesto dei rifugiati bosniaci che si ritrovano in Croazia, in particolare a Pola, dove l’accoglienza si accompagna a diffidenza di ragione etnica. Per raccontare la guerra e la specifica situazione Korovljev ricorre, per antitesi, ad una storia conciliatoria (un po’ come hanno fatto Teona Strugar Mitevska ed Elma Tataragić, attraverso una situazione diversa, con L’Appuntamento), quella tra Mahir, bosniaco quarantenne alloggiato al Hotel Pula, e Una, diciottenne in procinto di finire le superiori. Una storia d’amore, la definisce Korovljev sul palco del Politeama Rossetti a Trieste mentre presenta il film, ma si tratta certo di una storia d’amore impossibile. Forse una metafora delle attitudini odierne nei balcani, la conciliazione non porta ad una vera accettazione, così il passato di Mahir non viene svelato nè compreso da Una, e lei compie autonomamente le scelte più importanti per la propria vita.

Hotel Pula è un film che riesce a coniugare in modo quasi impercettibile la costruzione di un’atmosfera alla presenza dei personaggi. Mahir è interpretato da Ermin Bravo, veterano dello scenario cinematografico bosniaco e frequente collaboratore di Jasmila Žbanić, affiancato dalla esordiente Nika Grbelja, con la quale condivide una chimica molto particolare in cui riesce a non imporsi sulla giovane co-protagonista. Korovljev riesce a presentare momenti di forte emozione senza forzature, accennandoli solamente, ed al contempo inscena momenti di tensione e di eccesso apparentemente contraddittorie in un film che potrebbe essere definito “intimo”, ma che formano un equilibrio funzionale.

Certamente, il film ha vari limiti, legati alla sua natura di film di esordio, che di certo hanno reso difficile una ulteriore distinzione da uno stile “mainstream”, e non può certo essere definita un’opera rivoluzionaria, ma Hotel Pula resta un lungometraggio riuscito, che arriva a cogliere l’attenzione e che la mantiene.

Hotel Pula è stato presentato ieri al Trieste Film Festival, in seguito alle anteprime al Pula Film Festival ed al Sarajevo Film Festival.

Chi è Viktor Toth

Cinefilo focalizzato in particolare sul cinema dell'est, di cui scrive per East Journal, prima testata a cui collabora, aspirante regista. Recentemente laureato in Lingue e Letterature Straniere all'Università di Trieste, ha inoltre curato le riprese ed il montaggio per alcuni servizi dal confine ungherese-ucraino per il Telefriuli ed il TG Regionale RAI del Friuli-Venezia Giulia.

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