Rama Kurti

BALCANI: Edi Rama e Albin Kurti, storia di un rapporto difficile

di Francesco Cortese

Il saggio popolo albanese, e non solo esso, dice ‘meglio tardi che mai’. Inizia così il post pubblicato dal primo ministro albanese Edi Rama, in cui esprime la propria soddisfazione, anche se con una visibile nota polemica, per l’esito dell’incontro tenutosi a Bruxelles il 26 ottobre tra il primo ministro del Kosovo Albin Kurti, e i leader del’Unione europea e di Francia, Germania e Italia.

Durante l’incontro, infatti, Kurti ha ufficialmente comunicato che il governo kosovaro è pronto ad adottare il Basic Agreement e il suo allegato proposto dall’Unione Europea e supportato dagli Stati Uniti, che hanno come capisaldi la creazione della cosiddetta Associazione delle Municipalità a maggioranza serba in Kosovo in cambio del riconoscimento de-facto di quest’ultimo da parte della Serbia.

Questo esito era stato più volte auspicato dal primo ministro dell’Albania, il quale ha sempre visto la creazione dell’Associazione come un passo necessario per il ravvicinamento tra Serbia e Kosovo, anche se Kurti, prima del 26 ottobre, lo aveva apertamente osteggiato, o comunque rimandato.

Le divergenze sul dialogo con la Serbia

Rama e Kurti sono entrambi atlantisti ed europeisti. Recentemente, i rapporti tra il governo kosovaro e gli alleati dell’Occidente sono stati messi alla prova a causa di alcuni disaccordi per quanto riguarda il dialogo con la Serbia e la gestione delle tensioni nel Nord del Kosovo, a maggioranza serba. L’approccio di Kurti è stato più volte criticato dall’UE, la quale, dopo aver imposto le sanzioni nei confronti del Kosovo, è stata accusata dalla leadership kosovara di adottare un doppio standard a favore della Serbia. Su questo fronte, Rama si è spesso trovato in disaccordo con Kurti, e ha usato il pragmatismo che lo contraddistingue per cercare di ammorbidire le posizioni del governo kosovaro nel dialogo mediato dall’UE.

Rama, difatti, fin dall’inizio del suo mandato ha cercato di dare all’Albania un ruolo di protagonista nello sviluppo della regione, ponendosi come una sorta di guida per il compimento dell’integrazione regionale e del mercato comune regionale nei Balcani Occidentali, proprio come auspicato anche dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen durante la conferenza stampa che ha chiuso l’ultimo summit del Processo di Berlino tenutosi a Tirana tre settimane fa. Per fare ciò, ha cercato di instaurare un buon rapporto con il presidente serbo Aleksandar Vučić e ha aderito convintamente all’iniziativa Open Balkans con Serbia e Macedonia del Nord, un progetto contrastato da Kurti il quale ha sempre preferito procedere in linea con il Processo di Berlino e non istituire altri modelli di cooperazione.

I precedenti

Sebbene Rama e Kurti abbiano spesso pubblicamente affermato che non ci sia alcun problema tra di loro, sono stati numerosi gli eventi che hanno alimentato la convinzione opposta. Già in passato, la decisione di Kurti di fondare e sostenere una costola del suo partito, Vetëvendosje, anche in Albania, aveva infastidito Rama. In occasione delle elezioni albanesi del 2021, i candidati della sezione albanese del partito hanno fatto aperta campagna contro il Partito Socialista di Rama, sostenuti apertamente da Kurti stesso, che si è recato piu’ volte in Albania durante la campagna elettorale. Rama, dal canto suo, non ha mai fatto mistero della sua forte vicinanza ad Hashim Thaçi, uomo forte del Kosovo dalla fine della guerra fino al suo arresto nel 2020 e che ha rappresentato da sempre il principale avversario politico di Kurti.

Più recentemente, hanno fatto scalpore la decisione unilaterale di Rama di cancellare l’incontro tra i due governi che era pianificato per lo scorso 14 giugno a Gjakova, seguita dalla visita di Rama a Pristina del 6 luglio, in cui ha incontrato la presidente kosovara Vjosa Osmani, ma non Kurti.

Infine, un evento meno politico ma altrettanto sorprendente è avvenuto il 12 ottobre, giorno in cui sia Rama che Kurti erano presenti allo stadio per assistere alla partita di calcio tra Albania e Repubblica Ceca, ma sedevano lontani l’uno dall’altro, con il primo che ha affermato di non essere stato informato che anche Kurti sarebbe stato presente.

Quale futuro?

Sia Rama che Kurti sono sono figure estremamente carismatiche e influenti tra gli albanesi. Entrambi appartenenti alla famiglia socialista, sono riusciti ad affermarsi nei loro paesi presentandosi come alternativi alle élite che avevano governato prima di loro. Tuttavia, il diverso approccio alla politica internazionale dei due governi e le intrinseche caratteristiche personali hanno influenzato in modo negativo il rapporto tra i due leader.

Se è vero che il rapporto tra gli albanesi di Albania e Kosovo non ha risentito delle divergenze tra le leadership e rimane un rapporto di fratellanza e amicizia, la politica internazionale di Rama non gode certamente dell’appoggio della maggioranza dei kosovari, soprattutto per la sua vicinanza con Vučić. La perenne amicizia tra i due popoli, nonostante le divergenze politiche tra i governi, è comunque stata confermata dallo stesso Rama, il quale ha ribadito che l’Albania giocherà il suo ruolo per il raggiungimento della pace e della riconciliazione, ma che se le cose dovessero andare male l’Albania e gli albanesi saranno sempre dalla parte del Kosovo.

Con l’accettazione della bozza dello statuto dell’Associazione, tanto auspicata da Rama, potrebbe aprirsi un nuovo capitolo nelle relazioni tra le leadership kosovare e albanesi, mettendo da parte le incomprensioni del passato. Tuttavia non mancheranno anche in futuro disaccordi politici e rivalità personali dovuti alle caratteristiche proprie dei due, carismatici leader. Attraverso un post del 2 novembre, Rama ha ufficialmente annunciato che si recherà presto in Kosovo per mostrare personalmente il proprio supporto al governo di Kurti e per dare un’ulteriore spinta all’applicazione del Basic Agreement, un’occasione per testare i nuovi rapporti tra i due.

Foto: EurActiv

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