Ucraina donne

UCRAINA: Le donne si preparano a scendere sul campo di battaglia

L’inverno sta arrivando. Ma l’inverno ucraino, ormai, dura da 20 mesi. Le pubblicità di reclutamento militare possono essere viste in pieno centro di Kyiv, vicino ai musei e ai punti focali della capitale. E se alcune donne, come Anastasiya Blyshchyk e Anastasiya Mutsey, hanno scelto di unirsi ai combattimenti direttamente insieme alle Forze Armate dell’Ucraina, altre, come Halyna Vynokur ed Iryna Sychova, hanno deciso di prendere una strada diversa, quella del training militare per essere pronte al momento di una possibile chiamata al fronte. Di queste ultime ha scritto anche The New York Times.

Reduit

L’organizzazione non-profit ReduitРедюїт – nasce nel 2014, in seguito all’Euromaidan, l’occupazione della Crimea e la guerra del Donbas, la cui attività iniziò con l’educazione militare dei giovani. Con l’inizio dell’invasione russa su vasta scala dell’Ucraina, Reduit supporta i militari feriti con progetti di riabilitazioni e trattamenti medici.  Tuttavia, Daryna Trebukh, la co-fondatrice di Reduit, ha creato il gruppo “Valchiria Ucraina”, uno spazio dedicato alla formazione militare e mediche per le donne. Questi training sono mirati ad apprendere le nozioni militari di base: sparare con i fucili, trovare trappole esplosive e lanciare bombe a mano. Una realtà parallela per un’impiegata di un negozio di ferramenta o un’export manager. Eppure, erano spinte dal senso del dovere – come dichiarato da loro stesse – rendendosi conto che un giorno avrebbero potuto finire in prima linea. 

Le sessioni di formazione per sole donne hanno lo scopo di fornire un ambiente di apprendimento in cui le donne non si sentano meno informate degli uomini e dove i loro sforzi non siano continuamente confrontati con la forza fisica maschile. Proprio per questo motivo, nelle prime fasi del corso di Valchiria Ucraina, ci si allena soltanto con armi a salve e pneumatiche per garantire una maggiore sicurezza alle partecipanti.

Donne nell’esercito

Se da un lato, l’Ucraina ha il vantaggio degli armamenti donati dall’Occidente, dall’altro può fare affidamento solo sulla propria popolazione come bacino per ricostituire le forze. Considerando che la Russia è tre volte più grande, non sarà un compito semplice, per cui gruppi di volontari che offrono corsi di formazione esclusivamente femminili, come quello di “Valchiria Ucraina”, stanno sostenendo l’iniziativa. 

Inoltre, i primi – piccoli – passi verso l‘uguaglianza di genere nei ranghi militari sono stati fatti in Ucraina. Per accogliere le donne, il Ministero della Difesa ha – finalmente – introdotto durante l’estate del 2023 un’uniforme specificatamente femminile – un problema molto diffuso tra donne militari, costrette ad indossare uniformi militari e biancheria intima maschili. La prima indicazione di una possibile bozza per la mobilitazione femminile è entrata in vigore il 1 ottobre, con una legge che impone alle donne con formazione medica di registrarsi presso gli uffici di reclutamento. Non vengono convocate, ma devono sottoporsi a controlli medici e ricevere la tessera.

Al momento, 43 mila donne servono nelle Forze Armate dell’Ucraina, un incremento del quasi 40 percento dal 2021, l’anno prima dell’invasione russa. Le donne ucraine stanno ora combattendo specialmente nei territori dell’Ucraina sud-orientale. Infatti, dall’inizio della guerra su vasta scala in Ucraina, in diversi passaggi, i militari hanno abolito le restrizioni che impedivano alle donne di ricoprire ruoli come mitragliere, comandante di carri armati e cecchino, e hanno revocato le norme che proibivano alle donne di guidare camion. Successivamente, è stato innalzato il limite di età per le reclute donne, in precedenza 40 anni, a 60 anni, lo stesso degli uomini. L’impegno delle Forze Armate dell’Ucraina verso le donne mostra un passo importante verso l’uguaglianza di genere. Tuttavia, riflette anche – e soprattutto – il prezzo immane che la guerra ha richiesto.

 

Foto: The New York Times

Chi è Sofiya Stetsenko

Laureata al MIREES (Università di Bologna). Nata in Ucraina e cresciuta in Italia, è appassionata di politica e questioni energetiche nello spazio post-sovietico. E' coautrice di "Ucraina, alle radici della guerra" (Paesi edizioni, 2022)

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