Rovine di Mangup, Crimea
Rovine di Mangup, Crimea

Dove si spengono gli imperi: il principato di Teodoro in Crimea

In Crimea, lontano da Roma, finisce l’esperienza imperiale 

A scuola si impara che l’Impero romano ebbe fine nell’anno 476, con la deposizione di Romolo Augustolo da parte del re barbaro Odoacre. Un fattoide, poiché l’impero romano d’Oriente visse, in piena continuità storica e legale, per un altro millennio. La data simbolo della sua fine è la caduta di Costantinopoli nelle mani del sultano Mehmet II, nel 1453, oltre duecento anni dopo il sacco di Costantinopoli del 1204, durante la quarta crociata, che diede un colpo mortale all’impero e facilitò l’avanzata dei turchi in Anatolia.

Anche l’impero romano d’Oriente non si spense di colpo. Furono molteplici le entità statuali che mantennero cultura e tradizioni legali greco-romane. Tra queste, l’impero di Trebisonda, sulla costa anatolica del Mar Nero, resistette agli ottomani fino al 1461, e i suoi imperatori Comneni si presentarono come alternativi agli imperatori costantinopolitani, pure senza ottenere grande riconoscimento internazionale.

Fu tuttavia a nord del Mar Nero, sulle sponde della penisola di Crimea, che si spense nel 1475 l’ultima fiammella dell’Impero romano, con la caduta in mani ottomane del Principato di Teodoro.

La cultura greco-romana in Crimea

Gli antichi Greci fondarono colonie lungo tutte le coste del mar Nero già nel VI secolo a.C. come avamposti di commercio con le popolazioni degli entroterra come Sciti, Cimmeri e Goti. Queste colonie si consolidarono nel Regno del Bosforo Cimmerio (438 a.C. – 370 d.C.) e nel Regno del Ponto (281 – 63 a.C.), stati vassalli poi integrati nell’Impero Romano.

La presenza di lingua greca lungo le coste nord del mar Nero restò importante per tutta l’era bizantina, pur riducendosi dopo l’invasione cumana e dell’Orda d’Oro mongolo-tatara del XIII secolo. I Greci rimasero presenti solo nelle città sulle pendici meridionali dei monti di Crimea. Il Principato di Teodoro fu l’ultima entità statuale di diretta discendenza romana e bizantina a scomparire, cadendo sotto dominio ottomano nel 1475.

L’ascesa del principato di Teodoro

In posizione autonoma rispetto all’Impero romano d’oriente, la Crimea fu inclusa in parte nell’impero di Nicea dopo il sacco di Costantinopoli nel 1204. Nel 1238 i Mongoli ne occuparono la costa est, imponendo un tributo sulle citta occidentali della penisola, inclusa la Gotia, ma lasciando l’amministrazione nelle mani dell’élite bizantina. Nel corso del ‘300 e ‘400 cresce l’importanza della città di Mangup, anche detta Teodoro. Nel corso dei secoli, ai greci originari si aggiunsero varie ondati di profughi e migranti di lingua greca dal Ponto anatolico. Abitata da GreciGoti di CrimeaAlaniBulgari, Turchi kypchak ed altri, perlopiù cristiani ortodossi, Teodoro rinasce dopo la distruzione apportata dall’invasione di Tamerlano nel 1395, approfittando della decadenza di Genova che abbandona le sue colonie sul mar Nero, e dell’ascesa del Khanato di Crimea, assurgendo presto a una delle principali potenze dell’area.

La dinastia bizantina che governava il principato di Teodoro, quella dei Gavra (detti Chowra dai turchi) era di discendenza armena e alleati di Trebisonda, grazie ai matrimoni con la dinastia locale dei Mega Comneni. Verso la fine del XIV secolo, un ramo dei Gavra si trasferì a Mosca, dove fondò il monastero Simonov e divenne in seguito un’importante famiglia moscovita, detentori della carica ereditaria di tesoreri di Moscovia.

Il principato di Teodoro aveva relazioni pacifiche con il khanato mongolo dell’Orda d’Oro, cui pagava un tributo annuale di vassallaggio, ma era in costante lotta con le colonie genovesi per l’accesso al mare e al commercio che passava attraverso i porti di Crimea. Una stretta striscia di terra costiera da Balaklava a ovest a Alushta a est, inizialmente parte del principato, cadde presto sotto il controllo genovese. I greci locali chiamavano questa regione Parathalassia (“riva del mare”), mentre sotto il dominio genovese era detta Capitanata di Gotia. Nel 1432 il principato di Teodoro si schiera con Venezia contro Genova, in cambio della promessa di concedere alla Gotia l’accesso al mare. Dopo aver perso i porti sulla costa meridionale, il principato costruì un nuovo porto chiamato Avlita alla foce del fiume Čërnaja, protetto dalla fortezza di Kalamata (oggi Inkerman).

La caduta di Teodoro, ultima fiammella dell’impero romano

Nel maggio 1475, il comandante ottomano Gedik Ahmet Pascià conquistò Caffa (oggi Feodosia) e alla fine dell’anno, dopo cinque mesi di assedio, anche Mangup, la capitale del principato di Teodoro, cadde nelle mani ottomane. Mentre gran parte del resto della penisola rimase al Khanato di Crimea, ora vassallo ottomano, le terre di Teodoro e la Crimea meridionale già genovese furono amministrate direttamente dalla Sublime Porta. Con la caduta di Mangup, il Principato di Teodoro aveva cessato di esistere e portato con sé l’ultimo residuo dell’Impero romano, 2.227 anni e 8 mesi dopo la leggendaria fondazione di Roma nel 753 a.C.

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Foto: Le rovine di Mangup, Wikimedia Commons

Chi è Andrea Zambelli

Andrea Zambelli è uno pseudonimo collettivo usato da vari membri della redazione di East Journal.

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