Lapide

CROAZIA: La lapide di Baška, pietra preziosa della tradizione letteraria croata

di Tiziana Di Felice

La Lapide di Bescanuova (Bašćanska ploča) è onnipresente in Croazia: si possono trovare sue riproduzioni nella sede del Parlamento croato, all’ingresso della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Zagabria e, fino a pochi mesi fa, sulle banconote da cento kune. Ma perché? Come afferma il filologo Eduard Hercigonja, la Lapide avrebbe permesso ai croati di “emergere dalle tenebre della loro storia non documentata” facendo menzione del nome del popolo croato per la prima volta in lingua slava ecclesiastica di redazione croata. Scritta quasi interamente in glagolitico, la Bašćanska ploča è databile all’inizio del Dodicesimo secolo (c. 1100) ed è oggi custodita presso la sede dell’Accademia Croata delle Scienze e delle Arti a Zagabria (Damjanović 2020: 214, 215).

A partire dal 1851, l’anno del suo rinvenimento, la Lapide ha suscitato l’interesse di studiosi come Franjo Rački e Vatroslav Jagić. Originariamente era parte della recinzione che delimitava il presbiterio nella chiesa di Santa Lucia a Jurandvor, nei pressi di Bescanuova (Baška), sull’isola di Veglia. Di pietra calcarea, alta 99,5 cm, lunga 199 cm e spessa dai 7,5 ai 9 cm, la Bašćanska ploča presenta nella sua parte superiore un motivo ornamentale con tralci di vite, al di sotto del quale si estende un testo composto da un centinaio di parole distribuite in tredici righe. Sulla Lapide sono incisi due distinti passi tratti da un cartulario monasteriale, una raccolta di atti, preceduti dall’invocazione azъ vъ ime otca i sina i svetago duha (Io, nel nome del padre, del figlio e dello spirito santo). Nel primo passo si parla della donazione da parte di re Zvonimir (1075-89) ai monaci benedettini di un appezzamento di terreno, nel secondo dell’edificazione su di esso della chiesa di Santa Lucia (Žagar 1997: 13, 18, 64). Dunque, in base a quanto riportato sull’epigrafe, si può ipotizzare che l’isola di Veglia, assieme probabilmente al Quarnaro, rientrassero nel Regno di Croazia all’epoca di Zvonimir (Damjanović 2020: 215).

Sebbene esistano monumenti epigrafici glagolitici antecedenti al Dodicesimo secolo, come l’Iscrizione di Plomin (XI sec.), e si menzionino i croati già in epigrafi latine (l’Iscrizione del principe Branimir, del IX secolo, ne è un esempio, Žagar 2009: 115), è stata solamente la Lapide di Bescanuova ad essere definita la “pietra preziosa della tradizione scrittoria croata” dal linguista Stjepan Ivšić. La prima ragione di tale definizione è di carattere storico-culturale: per la prima volta in un documento scritto quasi totalmente in glagolitico si impiega l’aggettivo “croato” in slavo ecclesiastico di redazione croata; infatti, nella terza riga dell’epigrafe si legge “Zъvъnimirъ kralъ hrъvatъsky” (Zvonimir, re croato, Damjanović 2020: 213-214). La seconda ragione è invece di carattere paleografico: i caratteri glagolitici incisi sulla Lapide appartengono ad un tipo intermedio tra glagolitico rotondo, la variante di glagolitico inventata da Costantino-Cirillo, e glagolitico quadrato, che prese definitivamente piede nelle terre croate a partire dal XIII secolo. Inoltre, desta interesse la presenza nell’epigrafe di cinque grafemi non glagolitici (I; M; N; O; T), che potrebbero appartenere sia all’alfabeto latino che al cirillico. Solamente il grafema per la lettera V nella preposizione (in), nell’ultimo rigo, è esclusivamente cirillico (Žagar 2009: 156-157).

Data l’importanza storico-culturale della Lapide di Bescanuova, si può comprendere perché essa abbia acquisito un valore simbolico per i croati. Inoltre, la Bašćanska ploča non si limita a rappresentare l’anello di congiunzione tra il glagolitico rotondo ed il glagolitico quadrato, divenendo così un simbolo di continuità tra la tradizione cirillo-metodiana e la cultura croata, bensì riunisce in sé glagolitico e cirillico, i due alfabeti creati esclusivamente per gli slavi. Stando così le cose, non deve sorprendere il fatto che, oltre a fare la sua comparsa in alcune delle più importanti istituzioni croate, la Bašćanska ploča abbia persino ispirato l’istituzione di un itinerario turistico, la Bašćanska staza glagoljice (l’Itinerario del glagolitico di Bescanuova).

Bibliografia:

  • Damjanović, Stjepan, Slovo iskona, Matica Hrvatska, Zagreb, 2020
  • Žagar, Mateo, Kako je tkan tekst Bašćanske ploče, Hrvatsko Filološko društvo, Zagreb, 1997
  • Žagar, Mateo, Hrvatska pisma u srednjem vijeku, in Povijest hrvatskog jezika, Bićanić, Ante (a cura di), Croatica, Zagreb, 2009

Foto: Roberta F., CC BY-SA, wikicommons

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