Il patriarca serbo concede l’indipendenza alla Chiesa macedone

La Chiesa ortodossa serba ha concesso il riconoscimento dell’autocefalia alla Chiesa macedone, ponendo fine a una disputa che durava da 55 anni.

Il 24 maggio, al termine di una liturgia congiunta con l’arcivescovo di Ohrid nella cattedrale di San Clemente a Skopje, il patriarca Porfirije ha annunciato ai fedeli che “il Santo Sinodo della Chiesa ortodossa serba ha accolto all’unanimità le richieste della Chiesa ortodossa macedone e ha accettato e riconosciuto la sua autocefalia“. L’annuncio segue la recente decisione del patriarcato di Costantinopoli di porre fine allo scisma tra Skopje e il resto del mondo ortodosso, che durava dal 1967.

Lo scisma del 1967

Il clero ortodosso macedone ha praticato sotto la giurisdizione della Chiesa serba fin dal 1913, anno dell’annessione alla Serbia della regione della Macedonia-Vardar. Il sinodo della Chiesa ortodossa di Macedonia, costituitosi nel 1943, avanzò presso la “chiesa madre” serba la richiesta della creazione di un arcivescovado di Ohrid, che avrebbe dato a Skopje autonomia religiosa da Belgrado. Questa venne concessa solo nel 1959, su pressione delle autorità jugoslave. Al terzo sinodo del 1967, la Chiesa macedone proclamò la propria autocefalia e la piena indipendenza amministrativa da Belgrado, che rigettò la decisione e condannò il clero macedone come scismatico. Questo eventò aprì una stagione di isolamento per la Chiesa macedone all’interno del mondo ortodosso.

Dalla dissoluzione della Jugoslavia in poi, il Patriarcato serbo ha cercato di ripristinare il proprio controllo sulla Chiesa macedone. Per anni la disputa sull’autonomia è stato un terreno di scontro tra le due chiese e i rispettivi governi, dando luogo a diversi incidenti diplomatici: all’apice delle tensioni, nel 2005 la Chiesa serba negò a una delegazione macedone l’accesso al monastero di Prohor Pčinjski e la polizia di frontiera macedone negò più volte l’ingresso nel paese ai sacerdoti serbi in abito clericale.

Passi verso la riconciliazione

Lo scorso 10 maggio il Santo Sinodo del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli ha dichiarato l’Arcidiocesi di Ohrid canonica e valida in tutto il mondo ortodosso, evitando inizialmente di fare riferimento al nome di Chiesa “macedone”, contestato dal clero greco. Non si è fatto attendere il via libera da parte della Chiesa “madre” serba, che ha espresso il proprio consenso per il riconoscimento della piena indipendenza della Chiesa ortodossa macedone – Arcidiocesi di Ohrid.

Dopo 55 anni di frattura, l’annuncio del patriarca Porfirije ha così avviato un percorso di riconciliazione tra le due chiese e a una più ampia normalizzazione dei rapporti tra Serbia e Macedonia del Nord. Il riconoscimento formale dell’autocefalia della Chiesa dovrebbe essere annunciato ufficialmente dal Patriarca Ecumenico di Costantinopoli Vartholomaios, il leader spirituale dei cristiani ortodossi del mondo.

Foto: Wikipedia

Chi è Luigi Tano

Giornalista e analista di affari europei e politiche migratorie. Diplomato in Relazioni Internazionali e Diplomatiche dell’Unione Europea, si occupa per East Journal di politica e fenomeni migratori nei Balcani.

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