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BIELORUSSIA: 14 anni di carcere al principale avversario di Lukashenko

Viktor Babariko, il principale candidato avversario di Aleksandr Lukashenko alle elezioni presidenziali del 9 agosto 2020 in Bielorussia è stato condannato il 6 luglio 2021 a quattordici anni di prigione.

Il verdetto è stato pronunciato da un giudice della Corte Suprema bielorussa, e per questo Babariko non potrà fare appello. Sconterà la pena in un carcere di massima sicurezza.

L’ex banchiere era stato arrestato oltre un anno fa, il 18 giugno 2020, mentre col figlio Eduard si stava recando alla commissione elettorale per depositare le firme raccolte in suo sostegno, circa mezzo milione, qualcosa di mai visto nella storia del paese (ne bastano centomila per potersi candidare). Nei giorni precedenti, file di migliaia di bielorussi si erano create presso i punti di raccolta firme, nonostante si respirasse già aria di repressione.

Babariko è ritenuto colpevole di riciclaggio di denaro ottenuto con mezzi criminali e di aver accettato una tangente importante, quando era a capo di Belgazprombank. Insieme a lui sono stati condannati altri sette membri del consiglio di amministrazione della banca.

Il processo è durato oltre quattro mesi e l’accusato non ha mai accettato le accuse, ha anzi parlato di motivazioni politiche, soprattutto legate alla sua partecipazione alle elezioni presidenziali del 2020.

Centinaia di cittadini, ma anche di diplomatici stranieri, si sono raccolti intorno al tribunale di Minsk in cui si svolgeva l’udienza. Svetlana Tichanovskaja, leader in esilio dell’opposizione, ha commentato il fatto sostenendo: “È pazzesco quello che succede a un uomo che è voluto entrare in politica e ha risvegliato il suo paese da un lungo sonno. Quattordici anni per aver creduto in un’idea: un giorno sarà difficile spiegare ai nostri nipoti che tutto ciò è realmente accaduto”.

Secondo molti analisti politici Viktor Babariko resta colui che potrebbe essere eletto presidente quando finalmente in Bielorussia si terranno elezioni libere. Uomo d’affari, ma anche di cultura, vicino sia alla Russia che all’Occidente, con idee moderate. A oggi è considerato ufficialmente prigioniero politico.

Per saperne di più: Cosa succede in Bielorussia, tutti gli articoli. E in ordine

Chi è Anna Bardazzi

Nata nel 1982 a Prato, si è laureata in Scienze Politiche con una tesi sulla Bielorussia di Lukashenko. Dopo aver vissuto diversi anni all'estero è rientrata recentemente in Italia, dove si occupa di contenuti digitali e traduzioni. Il suo primo romanzo, La felicità non va interrotta, è uscito a marzo 2021, edito da Salani. Collabora con East Journal dal 2020.

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