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BOSNIA: Elezioni locali, Sarajevo e Banja Luka passano alle opposizioni

Le elezioni in Bosnia del 15 novembre hanno segnato un piccolo terremoto nella politica locale. Le opposizioni vincono le competizioni per i sindaci di Sarajevo e Banja Luka, sconfiggendo i partiti di governo.  L’affluenza ha raggiunto il 50%.

Elezioni municipali in un paese in preda al virus

Le elezioni quadriennali si sarebbero dovute tenere a regola di calendario il 4 ottobre, ma l’ostruzionismo dei croato-bosniaci dell’HDZ ha fatto slittare la legge di bilancio – e con essa la data del voto. Nel frattempo la situazione epidemiologica è di molto peggiorata (si parla di oltre 2.000 nuovi casi al giorno) e ci si aspetta che le varie autorità impongano un lockdown subito dopo il voto.

Il voto era considerato un test per i partiti di governo: si attendeva un indebolimento dell’SDA di Bakir Izetbegović nelle aree bosgnacche, e un rafforzamento del SNSD di Milorad Dodik nell’entità a maggioranza serbo-bosniaca. Entrambi i partiti hanno invece subito un manrovescio. “Abbiamo perso a Sarajevo, ma abbiamo vinto [altrove] in Bosnia Erzegovina”, ha commentato a caldo Izetbegović. Anche Dodik ha ammesso di aver subito un colpo con la sconfitta a Banja Luka.

Secondo l’analista politico Srdjan Puhalo, l’emergenza coronavirus ha avuto un forte impatto: non solo per i vari scandali sugli appalti per i respiratori, ma anche per aver portato l’attenzione degli elettori ai problemi più concreti – lo stato della sanità e del lavoro – anziché alla retorica dei partiti nazionalisti.

I risultati nella Federazione 

Nella capitale bosniaca, nella municipalità di Sarajevo-Centro, il candidato della coalizione di opposizione Srđan Mandić (Naša Stranka) ha ottenuto quasi due terzi dei voti. Se i risultati dell’opposizione si confermeranno forti anche nelle altre municipalità della capitale, Mandić ha ottime probabilità di essere eletto nelle prossime settimane dal Consiglio comunale a sindaco della Città di Sarajevo. In parallelo, l’alleanza dei quattro partiti d’opposizione hanno avviato il processo di rimpasto anche del governo del Cantone Sarajevo, che hanno controllato con buoni risultati per la prima volta nel 2019, ma che è ritornato quest’anno nelle mani dell’SDA. La leadership di Bakir Izetbegovic ne esce decisamente indebolita, e a nulla sono serviti gli insulti etno-nazionalisti dei suoi supporter contro Mandić, candidato di nome e famiglia serba.

A Zenica mantiene il municipio il sindaco uscente, l’indipendente Fuad Kasumović; solo secondo il candidato SDA, il viceministro della giustizia statale Nezir Pivić. Anche a Tuzla, il socialdemocratico Jasmin Imamović – il sindaco più longevo di Bosnia, al potere dal 2001 – mantiene il controllo del capoluogo cantonale, risultando in testa in tutti i seggi cittadini.

A Velika Kladuša pare riconfermato il sindaco uscente, il criminale di guerra Fikret Abdić, anche se solo con un margine molto ristretto sullo sfidante Jasmin Hušić. Le elezioni dovranno inoltre essere ripetute a Travnik, dove il candidato vincente, Mirsad Peco (SDA), è deceduto per COVID-19 lo stesso giorno del voto. A Mostar, infine, si voterà solo il 20 dicembre, per la prima volta dal 2008.

I risultati in Republika Srpska 

A Banja Luka, il 27enne candidato dell’opposizione Draško Stanivuković (PDP) ha ottenuto la maggioranza dei voti sull’uscente Igor Radojičić (SNSD), fedelissimo di Dodik. Stanivuković si era creato un profilo pubblico tramite polemiche parlamentari contro Dodik, oltre che mostrandosi più vicino alle richieste del movimento “Justice for David“. Il partito di Dodik governava il capoluogo serbo-bosniaco dal 1998.

L’SNSD, con Dalibor Pavlović, guadagna invece il municipio di Prijedor, feudo del partito alleato DNS in crisi; quello di Doboj, dove il sindaco precedente si è allineato all’SNSD nel 2018; e quello di Trebinje, dove Dodik ha promesso la costruzione di un aeroporto – finanziato da Belgrado.

A Srebrenica, nell’attesa dei voti postali, il sindaco uscente, il serbo Milan Grujičić, negazionista del genocidio, è in vantaggio di appena 600 voti; i partiti bosgnacchi, che contano su almeno 1600 voti postali, hanno dichiarato vittoria per il loro candidato Alija Tabaković. Il conteggio si prolungherà per tutta la settimana.

A Bijeljina infine il sindaco uscente Mićo Mićić, al potere dal 2005, si era allineato con Dodik, venendo espulso dal partito SDS; ma anziché ottenere una vittoria bulgara, Mićić ha perso il seggio a favore del candidato dell’opposizione, Ljubiša Petrović (SDS/PDP). La coalizione di Dodik ottiene comuque la maggioranza in consiglio comunale.

AP Photo / Kemal Softic

Chi è Andrea Zambelli

Andrea Zambelli è uno pseudonimo collettivo usato da vari membri della redazione di East Journal.

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