CROAZIA: Netta vittoria del centrodestra. Male i socialdemocratici

Grandi sorprese alle elezioni di ieri in Croazia. I risultati hanno sovvertito tutti i sondaggi che prevedevano un testa a testa tra l’Unione Democratica Croata (HDZ) del primo ministro Andrej Plenkovic e il Partito Socialdemocratico (SDP) guidato da Davor Bernardic. Netta la vittoria del centrodestra, con l’HDZ che ottiene 66 seggi su 151 contro i 41 conquistati dalla coalizione Restart guidata dall’SDP.

Al terzo posto il Movimento Patriottico (DPMS) del radicale Miroslav Skoro (16 seggi), seguito dai cristiano-conservatori di Most (8 seggi). Sorpresa per la sinistra ecologista di Mozemo che ottiene ben 7 seggi. Entrano in parlamento anche la coalizione del centro liberale formata da Pametno, Focus e Partito con nome e cognome con 3 seggi, e il Partito Popolare Croato (HNS) e i Riformisti con 1 seggio a testa. Nessuna sorpresa per quanto riguarda il voto della diaspora che anche questa volta premia l’HDZ che conquista tutti e tre i seggi a disposizione.

Bassissima l’affluenza, al 46,25%, in calo di circa sei punti rispetto al 2016 e ben quattordici in meno del 2015.

Un successo insperato

Per l’HDZ si tratta di una vittoria sorprendente dopo le difficoltà delle ultime settimane legate all’aumento dei casi di coronavirus. Proprio il ministro della Salute Vili Beros è risultato il candidato più votato in assoluto con 35 mila voti. La decisione di anticipare le elezioni, previste per l’autunno, si è rivelata alla fine una scelta vincente per Andrej Plenkovic, che può così continuare nel suo percorso di spostamento del partito verso il centro moderato.

Per l’SDP quella di ieri rappresenta invece la sconfitta più pesante dal 1995. Ben al di sotto delle previsioni, il partito non è riuscito a replicare la vittoria delle presidenziali di gennaio. Pesante calo nel distretto di Zagabria (-17%) con il sorpasso dell’HDZ (28,3%), e nel distretto III dove, pur rimanendo primo partito (37,7%), perde circa il 15%.

Con i suoi 16 seggi il Movimento Patriottico di Skoro ottiene un risultato significativo che però potrebbe risultare ininfluente per la formazione del nuovo governo. Percentuale più alta (19,8%) e secondo posto nel distretto V che comprende la città di Vukovar dove però la candidatura del sindaco Ivan Penava non è bastata per il sorpasso nei confronti dell’HDZ. L’altro partito di centrodestra, MOST, si ferma a 8 mandati raggiungendo il risultato migliore nel distretto X (Dalmazia meridionale) con il 12%.

Altra grande vincitrice di queste elezioni è la coalizione della sinistra ecologista Mozemo che ottiene il 21% a Zagabria e supera la soglia di sbarramento in altri quattro distretti. Vittima illustre il sindaco di Zagabria Milan Bandic, al potere dal 2000, che non riesce a superare lo sbarramento.

I prossimi passi

Nei prossimi giorni il presidente della Repubblica Zoran Milanovic darà a Plenkovic l’incarico di formare un nuovo governo. Il prossimo esecutivo potrebbe essere un monocolore a guida HDZ che, per raggiungere la maggioranza di 76 voti, potrebbe attingere dalle minoranze (8 seggi) e da qualche altro voto proveniente dal partito di Skoro o dalla lista Most.

Bernardic, presidente dei socialdemocratici, già ieri sera ha anticipato  la disponibilità a presentare le dimissioni di tutta la direzione nazionale subito dopo la riunione del partito di oggi. Quasi impossibile la formazione di una grande coalizione, tra le ipotesi in campo alla vigilia del voto.

Quelle che erano state presentate da tutti gli analisti come le elezioni più incerte dall’indipendenza del 1991 hanno lanciato invece un messaggio chiaro e inequivocabile: il centrodestra moderato e europeista rappresenta oggi l’offerta politica più apprezzata dagli elettori croati.

Foto: Goran Mehkek / CROPIX

Chi è Marco Siragusa

Nato a Palermo nel 1989, ha svolto un dottorato all'Università di Napoli "L'Orientale" con un progetto sulla transizione serba dalla fine della Jugoslavia socialista al processo di adesione all'UE.

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