RUSSIA: Le riforme costituzionali di Putin non piacciono a tutti

Il pacchetto di riforme costituzionali annunciate dal presidente Vladimir Putin il 15 gennaio è stato approvato in prima lettura senza voti contrari alla Duma il 23 gennaio. L’11 febbraio è previsto il voto in seconda lettura. Questi i punti in cui si articola il pacchetto e sul quale probabilmente saranno chiamati a esprimersi i cittadini russi con un voto referendario:

  • Limitazione della preminenza del diritto internazionale su quello interno russo
  • Modifica della procedura di nomina del governo. Passa dal Presidente alla Duma il diritto di nominare ministri, premier e vice-premier
  • Modifica della procedura di nomina dei siloviki (i capi dei cosiddetti ministeri “forti” e dei servizi federali, delle forze armate e di sicurezza). Il Presidente li potrà nominare dopo essersi confrontato con il Consiglio federale (la camera alta)
  • Modifica del divieto di ricoprire la carica di Presidente oltre i due mandati consecutivi
  • Innalzamento dell’obbligo di residenza sul territorio della Federazione russa da 10 a 25 anni per chi ricopre la carica di Presidente
  • Divieto di cittadinanza straniera e permesso di soggiorno all’estero per giudici, capi dei soggetti federali, deputati, senatori, premier e ministri. Il Presidente non potrà aver avuto cittadinanza straniera, né permesso di soggiorno all’estero nemmeno in tempi precedenti alla sua nomina
  • Trasformazione del Consiglio di Stato da organo consultivo a organo costituzionale
  • Introduzione del diritto per il Consiglio federale di concerto con il Presidente di rimuovere dalla loro funzione i membri della Corte costituzionale e della Corte suprema
  • Introduzione del diritto per la Corte costituzionale, su volontà del Presidente, di verificare la costituzionalità delle leggi federali prima della firma del Presidente
  • Introduzione nel testo della Costituzione della perequazione delle pensioni e di una norma sul salario minimo

Benchè tutti i gruppi parlamentari presenti alla camera bassa del Parlamento si siano espressi a favore di queste modifiche alla Legge fondamentale dello stato russo, più voci critiche si sono alzate in seno alla società civile nelle ultime settimane – politici di opposizione, attivisti, giornalisti, politologi. Novaja gazeta ha pubblicato il 23 gennaio una lettera aperta/manifesto, già sottoscritto da oltre 14.000 persone, in cui gli autori criticano aspramente il pacchetto, sottolineandone i limiti e definendolo un vero e proprio “golpe costituzionale”, e invitano i cittadini a non sostenerlo. Ne riportiamo di seguito il testo tradotto (qui l’originale).

Manifesto dei cittadini russi contro il golpe costituzionale e l’usurpazione di potere

Oggi, noi cittadini della Federazione russa affermiamo che nel paese sotto i nostri occhi è in corso un golpe costituzionale, il cui obiettivo, siamo convinti, è per Vladimir Putin e per il suo regime corrotto quello di rimanere al potere a vita.

A questo fine è pensata l’attuale riscrittura speciale e illegale della Costituzione, annunciata da Putin il 15 gennaio come fosse una decisione già presa. Un annuncio che in appena 17 minuti ha sancito il destino della Russia. Le modifiche sono state preparate in cinque giorni.

Molti di noi hanno motivo di criticare l’attuale Costituzione. Tuttavia, modifiche al testo della Legge fondamentale dettate da interessi politici del momento vanno a demolire l’ultimo istituto chiamato a difendere la Russia da una totale usurpazione di potere. Uno stato stabile, democratico e sviluppato si basa su un principio del tutto opposto: la Costituzione va modificata in rari casi e dopo attenta disamina, mentre è l’entourage politico a cambiare con regolarità.

Oggi assistiamo a un attentato ai principi fondamentali dell’ordinamento statale, ai diritti costituzionali dei cittadini russi. E sebbene gli articoli della Costituzione dove sono sanciti tali principi e diritti non paiono interessati dalle modifiche annunciate, esse non soltanto li interessano, ma li contraddicono. Gli autori cancellano la priorità degli obblighi internazionali della Russia, eliminano l’autonomia della giurisdizione locale, limitano la suddivisione dei poteri, in primo luogo l’autonomia dei giudici, rinforzando all’interno della Legge fondamentale una pratica anticostituzionale di potere. Inoltre, sanciscono la nascita di un nuovo organo amministrativo statale non soggetto al controllo dei cittadini: il Consiglio di Stato.

È importante sottolineare che nel testo della Legge fondamentale vengono inserite intenzionalmente delle contraddizioni che conducono al caos legislativo e calpestano le basi dell’ordinamento statale. Inoltre, un tale cambiamento arbitrario, voluto in tutta fretta e furia, priva la Costituzione della sua caratteristica fondante: l’inalterabilità. Ciò solleva gli ostacoli per ulteriori modifiche dettate in base alla congiuntura politica del momento.

Noi riteniamo che, sotto forma di modifiche, ci sia presentato un golpe costituzionale. Proprio per questo motivo la modifica costituzionale avviene in tal fretta, su spinta di manipolazioni retoriche e giuridiche, senza una reale discussione con la società civile. Al posto di un’Assemblea costituente ci viene presentato un gruppo di lavoro similare formato da non specialisti. Al posto di un referendum ci propongono una “votazione federale” illegittima. Il fatto che si voti “a pacchetto” evidenzia che gli autori del golpe sono consapevoli che non tutte le modifiche da loro proposte piaceranno ai cittadini.

I cittadini si renderanno conto che la modifica illegittima della Costituzione andrà a peggiorare in maniera inevitabile e radicale la vita non solo della società presa come un tutto, ma anche quella del singolo, anche quella di chi si sente totalmente estraneo alla politica.

Alla società sono necessari:

– un reale avvicendamento politico, e non una redistribuzione apparente di poteri che garantisce il governo a vita di un unico individuo;

– il potere di influenzare le decisioni governative, e non di assistere soltanto a procedure poco trasparenti e incomprensibili;

– leggi non contraddittorie e uguali per tutti, che difendano i diritti dell’uomo e che aiutino ognuno a realizzarsi in accordo alle proprie possibilità, e non modifiche che vadano a limitare questi diritti e possibilità.

Proprio per questo noi, cittadini russi che sottoscriviamo questo manifesto, invitiamo tutti coloro che non sono pronti ad accettare l’usurpazione di potere da parte di Vladimir Putin, a unirsi alla nostra dichiarazione e a partecipare alla campagna sociale.

A nostro modo di vedere la procedura di votazione che viene prevista per queste modifiche costituzionali non è aperta e onesta. E il silenzio varrà come assenso. Se verremo chiamati a una tale votazione invitiamo tutti a dire NO a questo golpe costituzionale e all’usurpazione di potere.

Alla Russia servono reali cambiamenti, non la distruzione della statualità.

 

Foto: RIA Novosti

Chi è Martina Napolitano

Dottoressa di ricerca in Slavistica presso l'Università di Udine, è direttrice editoriale di East Journal e scrive principalmente di Russia.

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