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Albanian Prime Minister Edi Rama speaks during a joint press conference with Prime Minister of Montenegro Dusko Markovic (not pictured), at the Vila Gorica, in Podgorica, Montenegro, 03 April 2017. Rama arrived in Podgorica for a one day official visit., Image: 327638623, License: Rights-managed, Restrictions: , Model Release: no, Credit line: Profimedia, TEMP EPA

ALBANIA: Approvate leggi-bavaglio contro i media

Per combattere le notizie false e la diffamazione, il 19 novembre il parlamento di Tirana ha approvato una controversa serie di norme che dovrebbero regolamentare soprattutto le notizie pubblicate dai siti online e contrastare fake news e accuse infondate.

Il pacchetto di leggi, chiamato «anti-diffamazione», è stato voluto dal premier socialista Edi Rama e prevede la creazione di un’inedita Autorità dei media audiovisivi (Ama) i cui membri dovranno giudicare le notizie prodotte dagli organi di informazione albanesi. La decisione su una presunta notizia diffamatoria sarà presa in tempi molto brevi, entro 72 ore. L’autorità potrà anche comminare multe a giornalisti e testate ritenuti colpevoli, fino a 4.000 euro. Le norme contenute nel pacchetto danno all’Ama la possibilità di imporre rimozioni forzate dei contenuti ai provider, fino al blocco dell’accesso a Internet nei casi di gravi violazioni da parte dei media, come aver favorito il terrorismo, la pedopornografia o minato la sicurezza nazionale.

I media temono però che questa riforma sia solamente un modo per la classe politica di mettere il bavaglio a giornalisti e testate scomode. L’Ama è di fatto un organo i cui rappresentanti vengono nominati in maggioranza dai partiti politici e le sanzioni economiche che può disporre peserebbero sulle aziende editoriali, costringendo i giornalisti all’auto-censura. Questi ultimi potrebbero portare i loro casi davanti a un tribunale, ma solo dopo avere pagato le multe.

Per questi motivi il «pacchetto anti-diffamazione» è stato duramente criticato, oltre che da associazioni di categorie e da gruppi in difesa dei diritti umani, anche da diversi attori internazionali, tra cui l’Unione europea, l’Osce, il Consiglio d’Europa e il Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite. In particolare, un gruppo di 15 associazioni albanesi per i diritti hanno sottolineato come il reato di diffamazione a mezzo stampa debba essere giudicato solo da una corte.

Le norme per riformare i media erano state annunciate da Rama lo scorso ottobre e presentate in un’altra versione a luglio. Mercoledì scorso, infine, il pacchetto è passato con 82 voti favorevoli, 13 contrari e 5 astenuti. L’unico membro del partito di Rama ad astenersi è stato Ditmir Bushati, che guida la delegazione albanese all’assemblea Osce.

Il pacchetto di leggi contribuisce a surriscaldare ulteriormente il clima politico albanese, ormai da mesi contrassegnato da un violento scontro tra la maggioranza di Rama e l’opposizione di centrodestra.

Foto: Tiranatimes.com

Chi è Tommaso Meo

Giornalista freelance, si occupa soprattutto di Balcani, migranti e ambiente. Ha scritto per il manifesto, The Submarine e La Via Libera, tra gli altri. Collabora con East Journal dal 2019.

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