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RUSSIA: Tra arresti record e sospetti avvelenamenti

In Russia l’estate è calda, caratterizzata da eventi che oscillano tra mobilitazioni popolari e repressioni (e conseguenti arresti) da parte della polizia. Sabato 27 luglio migliaia di cittadini russi hanno manifestato per le strade di Mosca e più di mille tra essi sono stati arrestati. Inoltre, Aleksej Naval’nyj, noto politico dell’opposizione, è stato ricoverato in ospedale per un’intossicazione dalle origini sospette.

Le origini della protesta

La mobilitazione del 27 luglio ha avuto origine dalla mancata registrazione di tutti i maggiori candidati di opposizione che ambivano a concorrere per un seggio alla Duma di Mosca, il parlamento cittadino. Le elezioni, in programma domenica 8 settembre, andranno a rinnovare la composizione del parlamento unicamerale, che si compone di 45 membri. Nessuno tra i candidati più in vista – tra i  quali Il’ja Jashin del partito Solidarnost, o gli indipendenti Dmitrij Gudkov e Julija Galjamina – è stato ammesso alla corsa. L’episodio ha generato un’ondata di indignazione, iniziata il 16 luglio, data del diniego, e culminata con la manifestazione del 27 luglio, la più grande dell’ultimo decennio. Lo slogan della manifestazione, “Per elezioni pulite”, è lo stesso delle proteste che caratterizzarono la stagione 2011/2012 e che culminarono negli eventi di piazza Bolotnaja, i cui numeri sono stati superati dalle azioni di sabato scorso.

Il risultato era altamente prevedibile: le forze di polizia hanno arrestato massivamente i partecipanti alla mobilitazione. Il sito OVD Info, specializzato nel monitoraggio di proteste, arresti e repressioni, parla di oltre 1300 arresti. Si tratta di un numero record. Quello che più ha sorpreso – ma, anche qui, non si tratta certo di un caso isolato – è stata la violenta reazione delle forze dell’ordine. Alcune riprese disponibili in rete mostrano le forze speciali anti-terrorismo OMON in atteggiamenti apertamente violenti. Alle azioni dei manifestanti, insistenti ma pacifiche, l’OMON ha risposto con i manganelli.

Gli arresti si sono protratti anche nella giornata successiva, domenica 28 luglio. Dmitrij Gudkov è stato arrestato mentre usciva da un negozio, dove – secondo il suo racconto – stava acquistando viveri per alcune persone arrestate. Altri arresti hanno avuto luogo presso l’ospedale numero 64 di Mosca, dove alcune decine di persone si erano recate per visitare Aleksej Naval’nyj.

Naval’nyj avvelenato?

È ormai quasi impossibile tenere conto delle detenzioni di Aleksej Naval’nyj. Radio Free Europe parla di una dozzina di arresti. Il noto politico, avvocato e blogger russo, grande escluso dalle elezioni presidenziali dello scorso anno, anche questa volta non è stato risparmiato dalle forze dell’ordine. Al contrario, come spesso accade, nei confronti di Naval’nyj sono state attuate misure preventive: il leader del partito La Russia del Futuro è stato arrestato già il 24 luglio, tre giorni prima della manifestazione, mentre si accingeva a fare jogging e a comprare un mazzo di fiori per il compleanno della moglie. In un video, girato da lui stesso, si vede Naval’nyj in tenuta sportiva, mentre racconta di essere stato arrestato praticamente sulla porta di casa: “Julija, buon compleanno, scusami, è andata così”, commenta sarcasticamente il politico rivolgendosi alla moglie.

A Naval’nyj sono stati comminati 30 giorni di detenzione per aver indetto una manifestazione non autorizzata e, dunque, è stato il grande assente della giornata del 27 luglio. Tuttavia, un’altra notizia sta rimbalzando nelle ultime ore, riguardo alle sue condizioni di salute. Domenica 28 luglio, infatti, Naval’nyj è stato trasferito dal luogo di detenzione all’ospedale numero 64 di Mosca, dov’è stato ricoverato con sintomi che hanno fatto pensare a un’intossicazione. Mentre alcune persone vicino al politico non escludono che possa essere stato deliberatamente avvelenato, la versione ufficiale parla di una reazione allergica e di un’eruzione cutanea. Leonid Volkov, stretto collaboratore di Naval’nyj reduce da un recente periodo di reclusione e dagli stessi sintomi, ha invece puntato il dito contro le scarse condizioni igieniche dei luoghi di detenzione. Decine di persone, tra cui alcuni giornalisti, accorsi all’ospedale dov’era ricoverato il politico, sono state arrestate, mentre Naval’nyj è stato successivamente dimesso.

Nel frattempo, il presidente russo Vladimir Putin si trovava a San Pietroburgo, per celebrare la giornata della marina. Così, mentre a Mosca la polizia manganellava i manifestanti, il presidente si immergeva con un batiscafo nel golfo di Finlandia. Un ottimo modo per sfuggire all’ambiente torrido della capitale.

Chi è Maria Baldovin

Nata a Ivrea (TO) nel 1991, laureata in lingue e in studi sull’Est Europa. Per East Journal ha scritto prevalentemente di Russia, politiche di memoria e questioni di genere. È stata co-autrice del programma radiofonico "Kiosk" di Radio Beckwith

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