Lutero, la propaganda e la finanza. Una storia (troppo?) moderna

Una rivoluzione mediatica

La nostra storia comincia nella stamperia di Johannes Gutenberg, anno 1455, con l’introduzione della stampa a caratteri mobili e la pubblicazione della “Bibbia a quarantadue linee“. Quarantadue, è bene ricordarlo, è la  risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l’universo e tutto quanto. Ma non divaghiamo. Per stampare le centottanta copie della Bibbia occorsero tre anni e Gutenberg fece fallimento per poi finire esiliato dalla sua città, Magonza. Il dado, però, era tratto. Tra il 1455 e la fine del secolo si stamparono circa venti milioni di libri. Nel secolo successivo la cifra salì a duecento milioni. La prima rivoluzione mediatica della storia poteva avere inizio.

Di banchieri ed indulgenze

Anni dopo, di nuovo a Magonza, siamo nel 1517, troviamo Alberto di Hohenzollern intento a comprarsi la diocesi locale (si usava così, pecunia non olet) versando al Papa ben ventiquattromila ducati, circa cinque milioni di euro attuali. Ma Alberto tutti quei soldi non li ha. Si rivolge allora al banco dei Fugger di Augusta, gente che aveva fatto fortuna con prestiti in Olanda ed era riuscita ad acquistare miniere d’argento in Tirolo. Furono loro ad anticipare i soldi al Papa e a indicare ad Alberto come estinguere il proprio debito: egli avrebbe dovuto promuovere nelle proprie terre (che comprendevano, a quel punto, mezza Germania) la vendita delle indulgenze che Papa Leone X aveva testé promosso. Solo metà dell’incasso avrebbe però ingrassato i conti pontifici. L’altra metà sarebbe servita per rimettere il debito ai Fugger.

La vendita delle indulgenze

Tutti ricordiamo dai tempi della scuola cos’è la vendita delle indulgenze. Il Papa vuole edificare San Pietro, ma non ha soldi abbastanza. Quindi si inventa la vendita delle indulgenze: i fedeli avrebbero versato un contributo in denaro in cambio di un certificato che li avrebbe assolti da tutti i peccati. Si sarebbe potuto acquistare un certificato anche per le anime del in purgatorio in modo da accelerare loro il passaggio in paradiso. Cos’è il genio? Fantasia, intuizione, decisione e … corruzione.

Aria nuova a Wittenberg

La cosa infatti non piacque ad alcuni dottori della chiesa, a Wittenberg ce n’è uno che a martellate affigge sul portone della chiesa le sue tesi. Non è vero, non lo fece, ma si dice così. Quel tale era Martin Lutero. Era il 31 ottobre del 1517, almeno secondo Melantone che afferma di aver assistito alla scena, mentendo. Sappiamo che Melantone non era lì quel giorno. però son quelle cose che fanno scena, che è bello raccontare. Tu chiamale, se vuoi, leggende metropolitane. Wittenberg era sede di una giovane università, fondata appena quindici anni prima. Ci insegnava gente con la mente veloce e fresca. Gente a cui servivano libri. Grazie all’università, fiori a Wittenberg la stamperia di Lucas Cranach.

Altro che Bibbia!

Cranach era uno colto, pittore per il principe elettore, fatto nobile per meriti artistici, divenne amico di Lutero. Passato alle idee riformate, Cranach divenne il tipografo del luteranesimo. Nella sua stamperia vide la luce la prima Bibbia tradotta in tedesco. Quella Bibbia, tradizionalmente indicata come apice rivoluzionario della Riforma, non fu una gran novità: Antonio Brucioli aveva già tradotto la Bibbia in volgare toscano e Cirillo e Metodio in slavone antico. La vera rivoluzione non fu la traduzione della Bibbia, fu il potere della stampa. Un potere che Lutero comprese prima di chiunque altro.

La propaganda di Lutero

Lo stesso Lutero finanziava infatti l’attività di Cranach e dalla sua tipografia uscivano centinaia di opuscoli, immagini, vignette. Insomma, propaganda. E facevano il giro d’Europa. Vignette che raffiguravano il Papa come un maiale e i cardinali come asini. Immagini che rappresentavano scene della Bibbia con compiaciuto erotismo. Opuscoli satireggianti con demoni che cacavano vescovi e papi.

Tutta roba che girava per le osterie, per i mercati, tra gli analfabeti e tra i borghesi, facendo quello che la propaganda ha sempre fatto: influenzare la psicologia collettiva. Lutero per primo intuì la potenza della stampa e della propaganda, per questo – tramite il suo protettore, il principe di Sassonia – faceva arrivare a Cranach badilate di soldi perché continuasse in quella massiccia e pervasiva opera di stampa.

Epilogo

La nostra storia volge al termine. Dall’altra parte della barricata i Fugger, ferventi cattolici, guadagnarono una fortuna grazie agli interessi (il 5%) sul denaro prestato ad Alberto e influenzarono l’elezione di Carlo V d’Asburgo a imperatore. Lo stesso Carlo V che avrebbe contribuito a fermare l’avanzata del luteranesimo. Il potere dei soldi mostrò di essere più grande del potere politico. Per la prima volta nella storia la finanza determinava le vicende degli stati.

Il resto è storia nota. Nel 1542 venne istituita la Congregazione del Sant’Uffizio (che avviò l’inquisizione) e nel 1545 vennero aperti i lavori del Concilio di Trento. Ma era ormai troppo tardi. La finanza e la stampa avevano dimostrato di essere più forti di concili e scomuniche. La modernità era iniziata. 

Chi è Matteo Zola

Giornalista professionista e professore di lettere, classe 1981, è direttore responsabile del quotidiano online East Journal. Collabora con Osservatorio Balcani e Caucaso e ISPI. E' stato redattore a Narcomafie, mensile di mafia e crimine organizzato internazionale, e ha scritto per numerose riviste e giornali (EastWest, Nigrizia, Il Tascabile, Il Reportage). Ha realizzato reportage dai Balcani e dal Caucaso, occupandosi di estremismo islamico e conflitti etnici. E' autore e curatore di "Ucraina, alle radici della guerra" (Paesi edizioni, 2022) e di "Interno Pankisi, dietro la trincea del fondamentalismo islamico" (Infinito edizioni, 2022); "Congo, maschere per una guerra"; e di "Revolyutsiya - La crisi ucraina da Maidan alla guerra civile" (curatela) entrambi per Quintadicopertina editore (2015); "Il pellegrino e altre storie senza lieto fine" (Tangram, 2013).

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5 commenti

  1. La cosa raccapricciante – forse dovrei dire “ancor più raccapricciante” – era che, per un quarto di fiorino, si riceveva l’indulgenza non solo dai peccati pregressi, ma anche da quelli che si sarebbero commessi in futuro! Cioè: paghi il tuo quarto di fiorino, e poi puoi violentare e sgozzare bambini… tanto il tuo posto in paradiso non te lo toglie nessuno.
    Capisco perché il Mammona del Discorso della Montagna, che è il denaro, abbia finito col rappresentare il Diavolo…
    Per quanto riguarda la traduzione della Bibbia, quello fu un passo importante… ma il testo era quello latino della Vulgata, gravato da una doppia traduzione e da molti secoli passati nei conventi.
    Un passetto avanti si avrà con la versione di Erasmo, il “textus receptus”, tradotto dal greco tranne l’Apocalisse, ma da pochi manoscritti, tutti affini fra loro, e col vulnus di un passo trinitario spurio in I Giovanni, che la Chiesa costrinse Erasmo ad accettare, quando non era presente nei manoscritti dei primi 13 secoli dopo Cristo.
    Oggi, grazie a alla Biblia Hebraica Stuttgartensia, prodotta dai collaboratori di Kittel dopo la sua morte, e al lavoro di Westcott & Hort, abbiamo un testo straordinariamente accurato. Manoscritto Sinaitico e Vaticano 1209, resi disponibili posteriormente, confermano. E così anche il rotolo di Isaia ritrovato a Qumram.

    • Molto probabilmente, ahinoi!, la Chiesa cattolica è la deicida di Nostro Signore nato forse in Crimea il 25 dicembre 1152 (attuale e ridicola cronologia) e crocifisso sul Monte Beykos (Vecchia Costantinopoli giàTroia in Tracia stretto dei Dardanelli. L’evento nefasto (eclissi di sole del 20 marzo 1185 – NASA), diede l’avvio alle Crociate di cui la prima ci viene tramandata distorta e occultata come guerra di Troia. Nascevano il Monachesimo e le lettere dal proto slavo quale il latino da 3500/4000 lemmi e l’invenzione dei suoi caratteri per nascondere il cirillico e quindi la sua vera origine, e dal latino, il greco antico taroccato nel suo alfabeto a voler dimostrare che il greco, a ‘mo di cirillico, viene prima dello slavo (“c’era già!!!” è la menzogna più comune ancora oggi in uso), e questa opera fu necessaria per salvarsi da un improbabile ritorno dell’Impero Mongolo in tutta europa dove si erano insediate le monarchie nazionali che conosciamo, di origine “zingara=cosacca” primieramente atte agli spostamenti e ai viaggi commerciali e all’usura in oro massiccio in favore del Gran Khan e che cominciavano a non inviare più l’oro e trattenerselo fortificandosi con eserciti e castelli (in calcestruzzo) un pò ovunque. L’invenzione della polvere da sparo in germania=polonia nel 1300 ca. permise la vittoria della battaglia di Kulikovo (8 set 1380), con un rapporto di forze inferioe di 1/10 e la costituzione dell’occidente politico. Batu Khan, nipote di Gengis Khan, alla morte di questi, non tornò nelle russie asiatiche per discutere l’eredità, ma visto con sospetto dai metropoliti ortodossi dei Monasteri di Nostro Signore, pensò bene, attraverso l’Illiria, solcato l’Adriatico, sbarcato a Cattolica (Rimini), di fondare una sua Chiesa poi Ravenna e infine nel Lazio l’attuale Roma che conosciamo e copiando tutto ciò che c’era da copiare e rubare agli Etruschi (ET-RUSKJI = GOT-RUSKIJ = GOTI E RUSSI = TURCHI E SLAVI), la insediò (BATU KHAN = VATU KHAN = VATI CANO = VATICANO). Ebbe inizio la costruzione centellinata della grande menzogna dell’occidente (XV secolo, 1400 della nostra ridicola cronologia, ad opera dei Tudor in Inghilterra, Angioini e Svevi in Francia e Germania, Papi in Italia; i Romanov in Russia!, con eccezione degli Asburgo, forse gli unici aventi diritto.

      Ciò premesso, e tan’altro lo si spiega bene nell’Opera Omnia “Nuova Chronologia”di A.T Fomenko & Equipe dell’Univesità di Mosca, facoltà di Matematica, tento di raccordarmi a ciò che lei ha bene scritto.

      Infatti, le indulgenze o l’usura era il grande vizio dei Batu Khan, che lasciavano il lavoro sporco agli “ebrei” ovvero agli antichi “sacerdoti”, ma oramai ridotti a povera pretaglia ignorante e malfamata, sacerdoti appunto della loro religione centro asiatica molto similare all’Islam di là da venire (la mezzaluna e la stella a ricordo dell’eclissi e della cometa che annunziarono il deicidio dell’usurpatore).

      Per la Bibbia, pur concordando la bibliografia, è posteriore ai Vangeli ed inventata e trasposta in un inesistente passato, come d’altronde gli stessi Vangeli, e fu appressata dai ns santi monaci a fomento ed in odio al cattolicesimo della grande rivoluzione da lì per nascere a creazione della modernità – poveri noi – come ben ci ricorda il ns Direttore.

      • L’ipotesi è fantasiosa, ma, ahimé, non ha molte pezze di appoggio.
        La venuta di Gesù ebbe un tale effetto sulla società da poter essere molto difficilmente spostata di 12 secoli e di non so quanti chilometri.
        Abbiamo frammenti dei vangeli dell’inizio del II secolo. Ed il testo intero di tutta la Bibbia, Vangelo incluso, in almeno due manoscritti (il codice Sinaitico, ed il codice Vaticano 1209), datati intorno all’anno 300.
        Chi ha fatto studi classici, ha sicuramente tradotto Tacito, che pieno di livore, si scagliava contro i cristiani, ed il loro capo, che chiamava “Chresto”, invece di Cristo.
        Avremmo poi Flavio Giuseppe, che ci racconta dei Cristiani usciti da Gerusalemme, e fuggiti a Pella, nella Decapoli, nell’819 ab Urbe Condita, che sarebbe il 66 d.C., allo scoppiare della rivolta giudaica, perché così aveva comandato loro di fare Gesù. E quindi, alla distruzione di Gerusalemme, non presenti nella città.
        E di questo troviamo le pezze giustificative in Matteo 24, Marco 13, e Luca 21. Impensabile che siano stati scritti 1100 anni dopo…
        Possiamo continuare: abbiamo circa 7000 manoscritti neotestamentari in greco, custoditi in tanti musei e collezioni private (le consiglio di visitare quella di Chester Beatty); ed oltre il 95% di questi è anteriore all’anno 1000.
        Ultima osservazione: se la Critica Letteraria non ha posto questa ipotesi, vuol dire che non aveva alcun aggancio per farlo: perché qualunque cosa potessero dire per screditare il Libro, l’hanno detta.
        Salvo poi andare a sbattere clamorosamente contro i ritrovamenti archeologici.

        • E’ difficile accettare, ma va bene lo stesso. Putin, per ora, ha sospeso ogni giudizio. In risposta ai Monasteri Ortodossi, vere e propre Redazioni e Case Editrici, prolificavano i falsari, Flavio (XVI/XVII) tra i più eclatanti. L’archeologia? “Se si scava fino al centro della Terra, è tutto slavo!” L’ultima scoperta in Siberia di un sito mongolo del X secolo. Infine, la “Nuova Chronologia” non si occupa di Storia ma è una ricerca scientifica. Pax.-

  2. Ho molta simpatia per il mondo slavo, così come ne ho per tutti i miei simili. Non ho dubbi che in Siberia si trovino testimonianze di quella cultura.
    Ma qui, francamente, stiamo parlando d’altro.
    Vede, quando in un Paese c’è una dittatuta, è inevitabile che la scienza ne sia influenzata. Che diventi deduttiva invece che induttiva. Se io ti dico cosa cercare; e dove arrivare; sarà inevitabile che tu sottolinei tutto ciò che ti porta da quella parte, e minimizzi ciò che ti conduce altrove.
    Infatti io le parlo di migliaia di manoscritti, e quello di Isaia di Qumram è datato II secolo A.C. col radiocarbonio… e lei sembra non averlo nemmeno letto.
    Pensi a tutti gli scienziati tedeschi, e a tutte le teorie “scientifiche” volte a giustificare il pangermanesimo ed il mito della razza ariana… oggi sappiamo che di scientifico c’era pochino: una lingua solo parlata, l’indoeuropeo, dal quale sono nati sanscrito, greco e latino. Il resto fu una grande illusione, costata milioni di morti.
    Ma il proliferare di teorie “scientifiche”, di mitiche terre degli Arjas, ora sepolte nel Mar Baltico, aveva nella propaganda nazista la consistenza del fatto incontestabile.

    Purtroppo, quando qualcuno prende il potere, spesso ha cambiali da pagare. Costantino ne aveva col vescovo di Roma, che lo aveva aiutato a massacrare i “pagani” di Massenzio.

    Il potere russo ne ha con la Chiesa ortodossa.

    E così escono perizie “scientifiche” che paragonano i testimoni di Geova ai terroristi dell’Isis… e 200.000 persone inermi e innocenti sono oggetto di brutale persecuzione, perché nella loro Bibbia c’è il Nome di Dio (ricorre 3500 volte anche nella più diffusa traduzione in russo, ma basta non dirlo…). O perché il nome “Bibbia” si trova a pagina 7 e non nel titolo, che è “Sacre Scritture”. Ergo, i testimoni di Geova sono estremisti e violenti!

    Capisce che non basta il manto della scienza per giustificare gli orientamenti di uno Stato, tanto più se chiaramente autocratico?

    …E, mi pare, non basta neppure a dire che Gesù sia nato mille anni dopo che le copie di quello che ha detto e fatto, giravano per il mondo.

    O che il Vecchio Testamento sia posteriore al Nuovo.

    Qumram docet.

    Con simpatia e rispetto.

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