La lotta libera in Siberia orientale nelle foto di Andrea Chiarucci

Testo di Roberto Libera, fotografie di Andrea Chiarucci

Nel corso di uno dei suoi “viaggi OFF”, dedicati alla realtà dei lottatori nei paesi dell’Est, Andrea Chiarucci, fotografo decisamente eclettico, alpinista, paracadutista e artista marziale, su invito del ministro dello sport della Jakutija, repubblica della Russia, Georgy Balakshin, ha realizzato un reportage fotografico su uno dei maggiori eventi mondiali dedicati alla lotta libera. Dal suo lavoro sul campo è nata l’idea di far conoscere, con parole e immagini, uno dei luoghi più affascinanti del nostro pianeta.

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La parola Jakutija, nell’immediato, evoca uno dei territori del famoso gioco di strategia: RISIKO. Eppure, oltre a essere l’obiettivo di una conquista fatta a suon di lancio di dadi, la Jakutija, o Sakha secondo la lingua dei nativi, è una terra sorprendente, anche se contraddistinta da condizioni climatiche glaciali; Jakutsk, il suo capoluogo, viene considerata la città più fredda al mondo, d’inverno la temperatura scende fino – 40°. Ciò nonostante, a dispetto della rigidità climatica ai limiti della sopravvivenza, quest’area è al centro di particolare attenzione da parte dell’Unesco per le sue bellezze naturali, tanto da far includere il Parco Naturale dei Pilastri del Lena, conosciuto anche come la Foresta di Pietra Siberiana, nell’elenco del Patrimonio Mondiale.

Il sottosuolo della Jakutija custodisce giacimenti di materiali preziosi che rendono questa repubblica una dei paesi più ricchi della federazione russa.

Gli jakuti mostrano un forte e profondo legame con la loro terra e, ancora oggi, la religione tradizionale, di antichissima origine, mostra una spiritualità tutta rivolta all’equilibrio e al rapporto tra uomo e natura. L’Yhyach, che significa “abbondanza”, è la loro festa principale, celebrata in occasione del Solstizio d’estate.

Tuttavia, gli jakuti sono particolarmente fieri di un altro patrimonio nazionale, quello della loro gloriosa tradizione nella lotta libera. Gli atleti di questa regione fondono mirabilmente la solidità della forza fisica alla complessità della loro spiritualità interiore. Gran parte della crescita di questo sport marziale, nel paese del freddo estremo, è dovuto al grande lavoro di Dmitrij Korkin. Divenuto allenatore dei lottatori jakut, diede il via a una nuova e originale scuola di lotta. Tra i suoi allievi jakut il più famoso è sicuramente Roman Dmitriev. Questi fu il primo sportivo della Jakutija a raggiungere il podio nelle Olimpiadi, nei campionati Mondiali e in quelli Europei. Le sue vittorie dimostrarono, oltre alla grande valore atletico del lottatore, l’efficacia dei metodi di allenamento di Korkin.

Roman Dmitriev, grazie ai numerosi successi conseguiti, ha reso la lotta libera lo sport più popolare tra gli jakut. In suo onore si tiene a Jakutsk, Siberia orientale, il torneo di lotta olimpionica International Tournament in Memory of Roman Dmitriev. Mentre all’esterno le temperature raggiungono condizioni proibitive, gli atleti vivono all’interno del palazzo sportivo Triumf, provvisto di tutti i servizi necessari. Il clima che si respira è quello del massimo rispetto per gli avversari, unita alla devozione incondizionata per gli allenatori. La sauna serale è l’unico momento dedicato al relax, vissuto come un arcaico rituale di fratellanza tra gli uomini delle arti marziali.

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Un commento

  1. Il magnifico reportage mostra a noi occidentali la vita che qui non c’è più. Grazie.-

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