LETTONIA: Il risultato delle elezioni è più che mai incerto

Sabato 6 ottobre i cittadini lettoni saranno chiamati a eleggere i 100 rappresentanti della Saeima, il parlamento nazionale della Lettonia. Sedici partiti e coalizioni politiche si sono registrati presso la Commissione elettorale centrale per il rinnovo quadriennale dei rappresentanti: un numero così alto non si verificava dal 2006, quando furono 19 le liste registrate. Alle elezioni di sabato ci sarà uno sbarramento del 5% per entrare nel parlamento e gli ultimi giorni di campagna elettorale sono decisivi per convincere il 25% degli indecisi e il 12% di chi vorrebbe astenersi.

Il governo uscente, presieduto dal primo ministro Maris Kučinskis, è stato sostenuto da una maggioranza che include i liberal-conservatori di Unità, il partito ultra conservatore di Alleanza Nazionale e i centristi dell’Unione dei Verdi e degli Agricoltori.

Come si preparano i partiti principali per questa tornata elettorale? Armonia è il principale partito di opposizione e – con 24 parlamentari – il più numeroso gruppo della Saeima. Dopo la fusione nel 2010 di diversi partiti è l’unico di centrosinistra ed è vicino alle istanze dei cittadini russofoni; in questo senso, il sindaco di Riga Nils Ušakovs aveva definito “un gravissimo errore” la riforma dell’istruzione che limiterà l’uso della lingua russa. In vista delle elezioni, Armonia ha rotto la cooperazione con Russia Unita di Vladimir Putin; tale accordo aveva escluso dal 2011 in poi il partito dalle partecipazioni ai governi a causa del veto congiunto dei partiti conservatori di destra. 

L’Unione dei Verdi e degli Agricoltori è stata presente in ogni governo dal 2002. Il capo dell’attuale governo Māris Kučinskis e il Presidente della Repubblica Raimonds Vējonis (che nominerà il primo ministro) sono entrambi esponenti di questa alleanza. Ideologicamente, è un partito moderatamente nazionalista. Il partito sta basando la campagna elettorale su ciò che considera le sue conquiste nel governo fino ad oggi: le riforme fiscali e gli sforzi per riformare l’assistenza sanitaria cronicamente sottofinanziata (sebbene il sistema di e-health sia risultato inefficiente all’inizio, ora sembra funzionare). Nonostante le campagne mediatiche che criticano i suoi sostenitori, l’Unione dei Verdi e degli Agricoltori pare godere di un sostegno elettorale forte da parte dei lettoni più anziani.

Alleanza Nazionale è un partito nazionalista di destra che è sempre stato al governo dal 2011 sino ad oggi. Sostiene fortemente gli interessi dei lettoni e il primato della lingua lettone nell’istruzione e nella vita pubblica. A tal proposito, lo scorso 2 aprile è stata approvata una legge che renderà la lingua lettone predominante e obbligatoria in tutti i livelli di insegnamento. AN è socialmente conservatrice, specie nei confronti della comunità LGBT, e sostiene il matrimonio tradizionale. Inoltre, sostiene la spesa per i benefici per le famiglie con figli a carico (la questione demografica, che ha visto 400 mila cittadini lettoni emigrare dopo l’entrata nell’Unione Europea nel 2004 – è sempre stata una questione importante per questo partito). Negli affari esteri, il partito è favorevole alla permanenza nella NATO. I suoi esponenti hanno rinnovato la volontà a non allearsi con Armonia.

Fra le forze politiche outsider ci sono Nuova Unità, alleanza liberale di sei partiti e parte della coalizione del governo uscente, che ha il solo 2,9% del consenso elettorale e rischia fortemente di non entrare in parlamento. Più interessante, ma con quasi nessuna possibilità di superare lo sbarramento del 5%, è la situazione dell’Unione Russa della Lettonia – partito anch’esso vicino alla minoranza russa e favorevole all’abolizione della discussa riforma dell’istruzione. Questa formazione politica ha dovuto rinunciare alla candidatura della sua leader ed ex parlamentare europea Tatjana Ždanoka, perchè la legge elettorale della Saeima le ha proibito di candidarsi in quanto è stata membro del Partito Comunista dopo il 13 gennaio 1991 – anno di restaurazione dell’indipendenza dall’Unione Sovietica.

La domanda che molti analisti politici si fanno è se l’Unione dei Verdi e degli Agricoltori si unirà ad Armonia per formare una coalizione di governo. Gli ultimi sondaggi danno Armonia al 17,2%, in calo ma ancora il partito preferito dai lettoni; i Verdi sono al 9,4% e Nuova Unità al 3,8%, entrambi in calo, mentre gli ultraconservatori di Alleanza Nazionale sono l’unico partito del governo uscente in crescita (6,9% con 0,8%). Il presidente Vejonis ha messo in guardia i partiti dicendo che “se il parlamento non esprimerà una maggioranza, avrò il diritto di indire nuove elezioni”. A poche ore dalle elezioni, l’estrema frammentazione politica e l’alto numero di indecisi rendono l’esito delle urne più che mai incerto. 

 

Immagine: Associated Press

Chi è Lorenzo Di Stasi

Giornalista Freelance. Nato a Milano dove si è laureato in Scienze della Comunicazione. Si trasferisce prima all'Università di Pavia e poi a Tallinn dove completa la laurea magistrale in Erasmus. Parla fluentemente italiano e inglese e francese.

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