RUSSIA: Arrestati per alto tradimento quattro agenti dei servizi segreti

Il 25 gennaio il quotidiano Kommersant ha reso nota l’identità del terzo individuo coinvolto nella serie di arresti che hanno colpito i vertici della sicurezza russa. Oltre al numero due del Centro di Sicurezza Informatica dell’ FSB, Sergej Michailov, ed il suo collaboratore Dmitrij Dokuchaev, ad essere stato incarcerato in seguito all’accusa per alto tradimento è stato anche Ruslan Stojanov. Egli aveva lavorato prima per il Ministero dell’Interno e poi, dal 2011, per la nota società di sicurezza informatica Kaspersky, contribuendo in entrambi i casi a sgominare diversi tra i più pericolosi gruppi di cyber-criminali russi.

Ancora sconosciuta è invece l’identità della quarta persona arrestata, mentre il cerchio delle indagini si allarga ad altri otto individui, per ora identificati come semplici testimoni. Al di là di quanto riportato, non si hanno notizie più precise, poiché il sistema russo prevede la massima segretezza in caso di indagini per alto tradimento. Identità e modus operandi, dunque, non si legano ancora ad alcun concreto progetto eseguito ai danni dello Stato, lasciando spazio a numerose congetture.

Prima tra le ipotesi è quella che i quattro arrestati fossero responsabili della diminuzione degli standard di sicurezza informatica nella Federazione, la quale nel 2016 avrebbe subito più di 70 milioni di cyber-attacchi. Un decremento della sicurezza dunque legato alla deliberata azione dei vertici dell’ FSB e di alcuni complici esterni dalle elevate capacità informatiche come Stojanov. Questo spiegherebbe in qualche modo anche le dimissioni di Andrej Gerasimov (da non confondersi col ben più noto generale Valerij  Gerasimov), a capo del suddetto Centro di Sicurezza Informatica dell’ FSB.

Parimenti, l’arresto di profili di così alto livello potrebbe anche essere frutto di uno scontro interno tra l’ FSB e l’élite del cyber-crimine. Non è infatti da escludersi che le attività svolte dagli arrestati, Stojanov in particolare, possano aver turbato il precario equilibrio tra la criminalità russa e i servizi segreti, un connubio spesso sancito dal successo entro i ranghi di quest’ultimi di alcuni criminali – come lo stesso maggiore Dokuchajev, il quale, sotto il nickname di Forb, aveva in passato hackerato numerosi sistemi bancari. Nell’eventualità in cui i padrini dell’illecito si siano sentiti colpiti “più del dovuto” dalle attività dell’ FSB, in cambio della prosecuzione dei rapporti essi potrebbero aver chiesto le teste dei responsabili delle proprie perdite.

Non è da escludersi pure l’ipotesi secondo cui i quattro arrestati fossero partecipi delle attività condotte dal noto gruppo Shaltai-Boltai – un network di esperti cyber-ciminali che negli anni ha reso nota la corrispondenza elettronica di numerosi politici russi, svelandone gli illeciti. In questo senso, al di là della facciata giudiziaria formale, gli arresti potrebbero qualificarsi come un tentativo delle élite di assicurare la propria posizione da eventuali futuri scandali.

Una quarta ed ultima possibilità merita tuttavia attenzione. Anche se il Cremlino ha negato qualsiasi relazione con la questione, gli eventi sarebbero collegati alla fuga di notizie ricondotta a non meglio definite fonti russe di alto livello che avrebbe permesso alla CIA di provare il coinvolgimento di Mosca nella manipolazione delle ultime elezioni presidenziali statunitensi. Una simile eventualità spiegherebbe l’estrema segretezza che circonda il caso, senza la quale Mosca sarebbe costretta ad ammettere il proprio coinvolgimento nei fatti.

Questo articolo é frutto della collaborazione con MAiA Mirees Alumni International Association ed é pubblicato anche su PECOB, Università di Bologna.

Chi è Nicolò Fasola

Nato nel 1993, è dottorando presso il Dipartimento di Studi Politici e Internazionali dell'Università di Birmingham, nel Regno Unito. In passato ha lavorato presso l'Allied Command Operations della NATO (ACO/SHAPE), l'Istituto di Relazioni Internazionali di Praga (IIR) e l'Ambasciata d'Italia in Estonia. Inguaribile poeta.

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