di Claudia Leporatti
DALLA NOSTRA CORRISPONDENTE A BUDAPEST – Il nuovo piano di riforme strutturali del governo ungherese, il cosiddetto “Széll Kálmán Plan” è stato contestato sabato 16 aprile davanti al Parlamento da un gruppo di circa 10-15.000 persone, soprattutto membri dei corpi di Polizia e dei Vigili del Fuoco e dei relativi sindacati, ma anche militari e ufficiali della dogana. Una manifestazione organizzata proprio da quelle forze dell’ordine di solito impegnate a controllare che eventi di questo genere si mantengano pacifici. In Ungheria, in realtà, questo paradosso non rappresenta niente di nuovo. La polizia e i vigili del fuoco hanno già manifestato svariate volte in passato per chiedere condizioni di lavoro migliori e aumenti salariali. Di recente, hanno protestato anche gli autisti delle ambulanze. I dimostranti hanno marciato dalla Piazza degli Eroi, percorrendo i viali principali per poi raggiungere il Parlamento, chiedendo di non approvare la riforma al sistema di pensionamento delle forze dell’ordine, che abolirebbe per loro il pensionamento anticipato. Tra le altre richieste, la settimana lavorativa di 40 ore e aumenti agli stipendi, per compensare anni di retribuzioni congelate. Il piano di riforme, che è stato ultimato pochi giorni fa, è stato inviato lo scorso venerdì all’UE per essere supervisionato dalla Commissione europea. Lo scopo del corposo piano di riforme è la riduzione del deficit del paese.
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