Da Bergamo alle bocche di Cattaro per la candidatura Unesco, in nome della Serenissima

Una candidatura a patrimonio mondiale Unesco per tutte le città murate veneziane, da Bergamo fino a Cattaro: è il senso del progetto “Opere di difesa veneziane tra XV e XVII secolo”, che riunisce nel nome dell’eredità della Serenissima undici città in tre stati, tanto nello Stato da Tera quanto nello Stato da Mar. Capofila per l’Italia è Bergamo, la più occidentale delle città murate veneziane, ma ovviamente ci sono anche Venezia, Peschiera, e Palmanova. In Croazia partecipa già Hvar (Lesina), e in Montenegro Perast e Ulcinj (Dulcigno)Le altre città si uniranno al progetto da qui al prossimo 1° febbraio 2016, quando il dossier di candidatura verrà presentato all’Unesco a Parigi, unica candidatura italiana per l’anno. Il responso dell’agenzia ONU parigina è previsto per il 2018.

Ma l’eredità di Venezia va anche al di là delle 11 città dell’area adriatica: nel suo dominio sul Mediterraneo orientale, i veneziani costruirono fortezze anche a Butrinto (Albania), in molteplici località delle coste e isole greche (Corfù, Patrasso, Atene e Corinto tra le altre), e più in là fino a Creta (Chania, Candia) e a Cipro, dove le mura veneziane di Nicosìa sono oggi testimoni dell’ultima capitale d’Europa ancora divisa da un muro. Insomma, se il progetto di candidatura Unesco avrà successo, ci sarà poi modo di lavorare per ampliare ancora più il progetto per la tutela e valorizzazione del patrimonio architettonico comune.

Chi è Davide Denti

Dottore di ricerca in Studi Internazionali presso l’Università di Trento, si occupa di integrazione europea dei Balcani occidentali, specialmente Bosnia-Erzegovina.

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