UNGHERIA: Oggi il Presidente ungherese è in visita sul Carso italiano

Il 4 giugno rappresenta una data importante per la memoria collettiva ungherese: è infatti in questo giorno, nel 1920, che viene firmato il Trattato di pace del Trianon che sancisce la perdita di due terzi del proprio territorio da parte del Regno d’Ungheria [allora parte dell’Austria-Ungheria sconfitta, ndr].

Dal 2010 con una legge fortemente voluta dal governo Orbán, il 4 giugno è diventato ufficialmente la “Giornata dell’appartenenza nazionale”, una giornata volta a ricordare l’iniquo trattato di pace ed i conseguenti traumi subiti dal paese magiaro. Questa giornata è dedicata al sentimento di solidarietà della nazione ungherese con particolare riguardo agli ungheresi che vivono nei paesi confinanti.

Quest’anno in occasione del centenario della Prima Guerra Mondiale il Presidente della Repubblica, János Áder, è in visita in Italia, sul carso goriziano dove nelle battaglie dell’Isonzo, dal 1915 al 1917, migliaia di ungheresi morirono in difesa dell’Austria-Ungheria. La visita di Áder toccherà le province di Gorizia e Nova Gorica (in Slovenia) dove sono presenti numerosi monumenti e cimiteri in ricordo del sacrificio delle truppe ungheresi.

Le principali tappe della visita saranno il cippo al 4° reggimento della Honvéd, situato nei pressi di San Martino del Carso, ed il monumento sul monte San Michele in ricordo dei caduti italiani e ungheresi che reca la famosa iscrizione: “Su queste cime Italiani e Ungheresi combattendo da prodi si affratellarono nella morte“. Questo monumento è stato tra l’altro da poco visitato anche dal Presidente Mattarella durante la visita del 24 maggio.

Un momento importante della visita del Presidente magiaro sarà la sosta al Museo “Ricordi della Grande Guerra” di San Martino del Carso dove, da alcune settimane, è esposto “l’Albero storto” reliquia dei combattimenti della Prima Guerra. L’Albero, trasportato dai fanti ungheresi a Timisoara dopo il conflitto, è stato riportato in Italia in occasione del centenario della guerra grazie a una cooperazione fra musei italiani, ungheresi e romeni.

Il Museo di San Martino, gestito da volontari del Gruppo Speleologico Carsico, è diventato negli anni punto di riferimento per la memoria ungherese del primo conflitto mondiale. Il Gruppo Speleologico ha infatti all’attivo numerose collaborazioni con associazioni ed istituzioni, ungheresi e romene, che lo hanno portato alla ribalta internazionale, come dimostrano anche il Patrocinio ricevuto dal Presidente ungherese ed i recenti riconoscimenti della Presidenza italiana.

Il centenario della Grande Guerra offre quindi un’occasione storica per l’Europa centrale, così drammaticamente lacerata durante il conflitto; un’occasione per ricordare e comprendere le atrocità della guerra senza però cadere in una facile, quanto inutile, celebrazione dell’evento bellico.

Chi è Aron Coceancig

nato a Cormons-Krmin (GO) nel 1981. Nel 2014 ho conseguito all'Università di Modena e Reggio Emilia il Ph.D. in Storia dell'Europa orientale. In particolare mi interesso di minoranze e storia dell'Europa centrale. Collaboro con il Centro Studi Adria-Danubia e l'Istituto per gli incontri Culturali Mitteleuropei.

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