fonte: wikipedia

REP.CECA: Accolti ucraini di origini ceche richiedenti asilo

Nel 1869, sotto invito dello zar Alessandro II, alcuni migranti provenienti dalle ceche Ustí nad Orlicí, Litomyšl e Vysoké Mýto si trasferirono nella parte sud-orientale dell’attuale Ucraina, in una regione detta Čechohrad (dal 1946 in ucraino Novhorodkivka) nei pressi di Melitopol’, a nord della Crimea. A distanza di oltre centocinquanta anni le lontane origini ceche degli abitanti della zona si rivelano uno strumento utile grazie al quale è possibile “ritornare” in Repubblica Ceca, allontanandosi così dallo scenario di guerriglia poco distante.

La decisione arriva dopo una richiesta di asilo degli ucraini al ministro dell’interno ceco Tomáš Haišman, accolta a patto che fosse possibile dimostrare le proprie origini ceche. Così un primo gruppo di quarantaquattro ucraini è giunto nel paese il 3 marzo scorso, dopo un viaggio in autobus di quaranta ore; il secondo, di circa quaranta persone, è atterrato domenica 15 nella capitale con un volo statale ed è stato accolto dal presidente della repubblica Miloš Zeman. Sono previsti altri arrivi per altri centotrentacinque ucraini che arriveranno però via autobus. Restano fuori una settantina di richiedenti asilo, la cui domanda è stata rifiutata.

Per tutti il ministero dell’interno mette a disposizione l’alloggio, lezioni di ceco (sebbene alcuni dei rifugiati sostengano di ricordare ancora qualcosa), assistenza sanitaria ed economica e un permesso di soggiorno della durata di sei mesi prolungabile.

Sulla rete si accende un po’ di polemica sul se sia giusto “rimpatriare” chi ceco non è da centocinquanta anni e se sia giusto che il governo spenda del denaro pubblico per offrire loro alloggio ed aiuto. Haišman taglia corto e risponde alle polemiche dichiarando semplicemente che duecento persone in totale non posso gravare sul bilancio economico e che facilmente si inseriranno nel mercato del lavoro, secondo i suoi auspici addirittura prima dei sei mesi del permesso di soggiorno.

Chi è Marzia Romano

Classe 1990, laureata magistrale in lingua e letteratura ceca presso L'Orientale di Napoli. Collabora con la rivista Napoli Monitor e ha partecipato alla redazione dei due volumi dello street artist Cyop&Kaf "QS" e "Taranto, un anno in città vecchia".

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