RUSSIA: "Persona non gradita" il capo della Apple che si è dichiarato gay

 Si sa, ogni affermazione proveniente dai quadri dei grandi brand sul tema dell’omosessualità desta scalpore (in Italia, ad esempio, noi abbiamo recentemente avuto il caso Barilla). Ma probabilmente nemmeno lo stesso Steve Jobs avrebbe mai immaginato che a causa del recente coming out del nuovo CEO della Apple, a San Pietroburgo avrebbero deciso di eliminare un monumento eretto nemmeno due anni fa in onore del padre della celebre mela. Tim Cook ha dichiarato infatti non solo di essere gay, ma anche di andarne fiero perché convinto che la sua omosessualità sia un dono di Dio. I russi non hanno apprezzato, ed è esplosa una valanga di polemiche – e non solo.

Storicamente, l’abbattimento dei simboli è da sempre uno dei più evidenti segni di spregio nei confronti di autorità e/o ideologie considerate abominevoli dagli insorti.

Qui non si tratta di statue equestri commemorative, bensì di un enorme schermo alto circa due metri installato nei cortili dell’università di San Pietroburgo ad uso degli studenti. Il mega I-phone (paradossalmente già definito “troppo fallico” al momento dell’inaugurazione, quando un’associazione chiamata “I Comunisti di San Pietroburgo e della regione di Leningrado” aveva criticato il monumento) è passato quindi da simbolo del progresso tecnologico a strumento di propaganda omosessuale, severamente proibita in Russia da svariati mesi a questa parte, ed è questa la motivazione dietro la scelta dell’abolizione. Lo stesso Maxim Dolgopov, a capo della compagnia ZEFS (la stessa compagnia che aveva fortemente voluto la realizzazione dello schermo), ha spiegato che dietro la decisione ci sarebbe la volontà di proteggere i giovani dall’abominio e dalla perversione sessuale che il governo punisce e delegittima. Essendo locato in un’area dedicata agli studenti, secondo Dolgopov i minorenni ne avrebbero facile accesso ed il monumento è stato quindi eliminato per rispetto della legge russa, o almeno questa è stata la giustificazione.

La dichiarazione contrasta invece con quanto asserito dai portavoce dell’università, che spiegano diplomaticamente come l’azienda ZEFS avesse già richiesto che l’apparecchio venisse smontato per delle riparazioni. Quanto asserito cozza in ogni caso con quanto affermato da Dolgopov in persona a Radio Mosca.

La polemica però non poteva fermarsi qui. Vitaly Milonov, uno dei più influenti politici russi, ha aggiunto che a Tim Cook dovrebbe essere impedito a vita l’ingresso in Russia. Un personaggio sgradito, perché in quanto omosessuale secondo Milonov potrebbe essere portatore di ebola, AIDS e gonorrea. Milonov non è sconosciuto alla comunità LGBT* grazie ai suoi controversi pareri sulla questione: dopo aver definito l’Eurovision un ricettacolo di sodomia (e la cantante drag queen Conchita Wurst, vincitrice dell’edizione 2014, «un pervertito»), ha deciso di chiedere al servizio postale russo di non inoltrare tutte le lettere provenienti dalla Finlandia che fossero munite del francobollo celebrativo dedicato a Touko Laaksonen, disegnatore e artista omosessuale meglio conosciuto con il nome d’arte “Tom of Finland”, in quanto segno inconfutabile di incresciosa propaganda – le stampe presentavano scene di natura omoerotica.

Al di là della polemica, i russi continuano comunque a comprare i prodotti targati Apple. L’ultima speranza è che non li scambino anch’essi per strumenti “troppo fallici”.

Foto ABC news

Chi è Elisa Frare

Attualmente studentessa magistrale del corso di Editoria e Scrittura alla Sapienza, precedentemente laureata in Lettere indirizzo moderno e contemporaneo. Collabora con una testata nazionale e con un blog online. Per East Journal si occupa della tematica LGBT*.

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