LIBIA: Il paese delle milizie. Guida rapida alle forze in campo

In Libia, ad oggi, si contano circa 1700 milizie in attività, difficili da assimilare all’una o all’altra fazione in lotta. Certo è che la narrazione mainstream, che vede solo islamisti e anti-islamisti in contrasto fra loro, risulta superficiale e incompleta. A un’analisi più approfondita si possono individuare alcuni dei gruppi più influenti e suddividerli in “fazioni” con interessi simili.

Nozione imprescindibile è il contesto istituzionale complesso, che vede la presenza di due parlamenti paralleli: uno, uscito dalle elezioni dello scorso giugno, esule a Tobruk, di stampo laicista e riconosciuto dalla comunità internazionale; l’altro, direttamente nominato dall’Assemblea Generale (GNC, l’autorità legislativa del Paese, nominata alle prime elezioni seguite alla caduta del regime di Gheddafi) proprio per ovviare al vuoto di potere creatosi a Tripoli, di ispirazione islamista. Nessuno dei Governi presenti in Libia, chiaramente, riesce a tenere le redini del Paese. È anzi notizia del 6 novembre lo scioglimento, da parte della Corte Suprema libica, del Parlamento eletto, risoluzione che Tobruk è decisa a non riconoscere.

ESERCITO NAZIONALE LIBICO
A dispetto del nome, non si tratta dell’esercito statale, bensì del gruppo armato di stampo nazionalista guidato dal Generale Haftar, disertore dell’esercito di Gheddafi. Haftar ha riunito intorno a sé principalmente miliziani anti-islamisti ed ex soldati gheddafiani, motivo per cui il suo viene percepito, da alcuni, come un gruppo dalle mire restauratrici. L’Esercito Nazionale è apertamente schierato contro il Governo di Tripoli, accusato da Haftar di aver lasciato che le forze di ispirazione religiosa si stabilissero indisturbate in diverse zone della Libia.

ESERCITO LIBICO
Si tratta, in questo momento, di una forza piuttosto debole: molti di coloro che avevano prestato servizio già durante il regime di Gheddafi hanno deciso di lasciare le armi, dunque l’esercito manca di soldati con esperienza. Recentemente l’esercito ha accusato il GNC di aver tolto fondi alle forze armate per passarli alle milizie islamiche: tali accuse lo hanno avvicinato alle brigate di Haftar.

CENTRO OPERATIVO DEI RIVOLUZIONARI DELLA LIBIA (LROR)
Formato nel 2013 era, inizialmente, una sorta di quartier generale dello “Shield”, un organo paramilitare che riunisce diversi gruppi anti-regime di Gheddafi, che hanno combattuto durante la rivoluzione; il LROR è stato accusato di aver organizzato il rapimento dell’ex Primo Ministro Zeidan, nel mese di ottobre 2013 e, per questo gesto, si è guadagnato il titolo di “gruppo terrorista”. Oggi protegge il GNC dagli attacchi delle milizie di Haftar, è politicamente vicino al Partito di Giustizia e Costruzione (la branca libica dei Fratelli Musulmani) e conta su alcune basi nelle città di Bengasi, Tripoli e Misurata.

ANSAR AL-SHARIA
Il gruppo salafita, il cui nome significa “Seguaci della Sharia”, fa parte di un’organizzazione più grande attiva in almeno altri sette Paesi, è molto vicino all’ISIS e ha proclamato la nascita di due califfati in Libia, nelle città di Derna e Bengasi: quest’ultima è oggi teatro di scontri proprio tra Ansar al-Sharia e l’Esercito Libico che, sostenuto da Haftar, sta cercando di riprendere il controllo della città. Sebbene abbia contribuito a mantenere ordine e sicurezza nei luoghi in cui si è insediato, il gruppo è stato accusato di violazioni dei diritti umani ed è ufficialmente considerato, dagli Stati Uniti, un gruppo terroristico. Proprio gli Stati Uniti hanno riconosciuto in Ansar al-Sharia il responsabile della morte del diplomatico Christopher Stevens, l’11 settembre 2012.

UNIONE DEI RIVOLUZIONARI DI MISURATA
Coordina circa 230 milizie che, in totale, contano 40 mila uomini. Generalmente considerate milizie della rivoluzione, insieme formano la maggiore forza armata del Paese: secondo la BBC avrebbero a disposizione 800 carrarmati e almeno 2000 veicoli attrezzati con missili antiaerei e mitragliatrici. Da quando Haftar ha dato il via alla sua offensiva contro i gruppi islamici, molte brigate sono nei pressi di Tripoli a difesa del GNC, mentre altre sono rimaste a Misurata, in una situazione di caos e illegalità, senza voler essere coinvolte in una guerra civile e incolpando tutte le parti in gioco di alimentare i disordini.

CONSIGLIO MILITARE DEI RIVOLUZIONARI DI ZINTAN
Riunisce sotto di sè 23 milizie, sparse fra la città di Zintan e le montagne Nafusa, alleate dell’Esercito Nazionale di Haftar. Dopo le milizie di Misurata, sono la seconda forza più influente in Libia e sono conosciuti per aver detenuto il figlio di Gheddafi, Saif al-Islam, nel novembre 2011. Sono in conflitto con alcuni gruppi islamisti riuniti sotto il nome di Fajr Libya (Alba Libica), con le quali si contendono il controllo dell’aeroporto internazionale di Tripoli. Il gruppo controlla diversi mezzi di comunicazione in lingua araba, fra cui un canale satellitare chiamato Al-Watan.

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2 commenti

  1. Come ci gode l’ Occidente con a capo “lo zio Sam” in questo casino?!

  2. La situazione libica attuale (completo sfacelo) e’ lo specchio della politica di un fallito: Obama. L’unica speranza e’ che non riesca nell’impresa anche in Siria, martoriata da anni dalla guerra per procura che quest’uomo insensato gli ha scatenato contro. Tuttavia le sue dichiarazioni nell’ultima intervista alla Cnn non lasciano dubbi sui suoi intenti criminali: “per sconfiggere l’isis e’ necessario abbattere il regime di Assad”. Che strano. Chi combatte sul serio e sul campo l’isis e’ proprio l’esercito siriano! C’e’ ancora da domandarsi chi e a quale scopo l’isis sia stato creato? Ma quest’uomo si ricordi: un Dio c’e’. Potra’ anche sfuggire alla giustizia degli uomini, ma certamente non a quella di Dio.

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