BALCANI: Il premier albanese Rama in visita a Belgrado. Albania e Serbia insieme verso l'UE

Da TIRANA – L’ incontro a Belgrado fra il premier albanese Edi Rama e il premier serbo Aleksandar Vucic si terrà il 10 novembre. Il rinvio concordato tra i due premier è arrivato dopo le forti tensioni provocate dai gravi incidenti avvenuti il 14 ottobre a Belgrado nel corso della partita fra le nazionali serba e albanese valida per le qualificazioni agli Europei.

Per un momento l’incontro definito “storico” tra i due premier pareva sarebbe stato annullato, anche perché le autorità serbe avevano sparso la voce, ripresa poi per giorni dai  principali media di Belgrado, che il fratello del premier Olsi Rama fosse stato trovato in possesso dell’attrezzatura per guidare il drone con una bandiera stilizzata, ma la notizia è stata subito smentita.

Il premier Edi Rama alcuni giorni dopo in un convegno sul futuro europeo dell’Albania ha dichiarato che suo fratello era entrato nella schiera degli eroi falsi creati nei Balcani occidentali. Secondo il premier Rama la cancellazione della visita a Belgrado non sarebbe stata la risposta giusta. “La politica internazionale non può essere guidata da partite di calcio” ha detto Rama, aggiungendo che “la disputa non dovrebbe minare gli sforzi dei due paesi per diventare membri dell’UE”. Secondo diversi analisti albanesi, invece, la visita del premier Rama in questo momento aiuterebbe a mostrare la Serbia come un paese normale verso gli albanesi, cosa che per loro non è.

Il premier serbo, Aleksandar Vucic, in un’ intervista al quotidiano di Belgrado “Danas“, ha affermato: “io non odio gli albanesi e sono sempre disposto a parlare con loro. Alcuni di loro sono cittadini del nostro paese e credo di avere un dialogo aperto. Non ho mai mostrato odio verso di loro nelle mie affermazioni”.

Sui cori razzisti dei tifosi serbi allo stadio: “Uccidete gli albanesi!”, “Uccidete il fratello dei croati”, Vucic li considera parte del gioco, non associati all’odio verso di loro. “Questi incitamenti si possono sentire in ogni partita tra Stella Rossa e Partizan. Lo hanno cantato in coro anche contro di me. Cantano e canteranno. Non è la prima volta, cantano oggi e canteranno per anni. Questo non è divertente! Ma non ha causato l’incidente e non ha portato alla sospensione del gioco. Il drone ha causato l’ incidente “, ha detto Vucic a Danas.

Vucic ritorna sul rinvio della visita del primo ministro albanese a Belgrado precisando che era la scelta giusta dopo l’incidente allo stadio e su questo ha parlato anche con la cancelliera Merkel.

A livello simbolico questo incontro vuol dire molto. Il primo incontro tra i primi ministri dei due paesi arriva dopo sessantotto anni. Il primo e ultimo si è svolto nel 1946 tra Enver Hoxha e il maresciallo Tito a Belgrado come ringraziamento per l’aiuto dei comunisti jugoslavi alla presa della guida del Partito Comunista Albanese e del potere in Albania. Il dittatore stalinista albanese Hoxha ruppe con Tito solo due anni dopo, a causa della rottura tra questi e Stalin.

Nel frattempo l’incontro, annunciato da Albania e Serbia viene in un momento fondamentale per la riconciliazione regionale, dopo la guerra in Kosovo negli anni 1990, l’intervento della Nato e la recente indipendenza del paese. La Serbia non ha mai accettato l’indipendenza unilaterale, ma il premier albanese Edi Rama non va a Belgrado per parlare del Kosovo.

Anzi per Vucic e Rama questo incontro serve per proseguire il dialogo e il processo di normalizzazione avviato con la Conferenza sui Balcani occidentali tenutasi a Berlino lo scorso 28 agosto, un dialogo che consente il miglioramento dei rapporti tra Serbia e Albania, della situazione nei Balcani e nell’intera Europa.

La Serbia ha iniziato i negoziati di adesione all’UE nel gennaio 2014, mentre l’Albania ha da poco ricevuto da Bruxelles lo status di paese candidato all’adesione e potrebbe iniziare i negoziati nel prossimo anno.

Chi è Lavdrim Lita

Giornalista albanese, classe 1985, per East Journal si occupa di Albania, Kosovo, Macedonia e Montenegro. Cofondatore di #ZeriIntegrimit, piattaforma sull'Integrazione Europea. Policy analyst, PR e editorialista con varie testate nei Balcani. Per 4 anni è stato direttore del Centro Pubblicazioni del Ministero della Difesa Albanese. MA in giornalismo alla Sapienza e Alti Studi Europei al Collegio Europeo di Parma.

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