Cominciano questa settimana i primi colloqui per l’ingresso della Lettonia nell’OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico). L’iter per l’ingresso della Lettonia sarà lungo, circa un paio di anni, ma il ministero degli esteri lettone non ha dubbi sulle possibilità del paese baltico di soddisfare i criteri necessari per l’ingresso.
Dopo l’adozione dell’euro, che avverrà il prossimo 1° gennaio, l’ingresso nell’OCSE è l’altro grande obiettivo di politica internazionale che la Lettonia si è data in questi anni.
“L’OCSE è una delle organizzazioni più influenti del mondo, possiede una ampia gamma di strumenti politici, e uno dei suoi compiti principali è quello di formare le basi analitiche per l’adozione di decisioni politiche. Per questo è importante per la Lettonia entrarvi” sostiene la politologa Žaneta Ozoliņa.
La Ozoliņa, in un’intervista al quotidiano Diena, afferma che sono tre i principali benefici che arriverebbero dall’ingresso nell’OCSE. “Tenuto conto che i principali problemi di un paese non sono nazionali, ma globali e hanno bisogno di soluzioni globali, ogni stato cerca di aderire a tutte le organizzazioni internazionali che possano aiutare in questo senso. L’adesione a questa organizzazione così prestigiosa, come l’OCSE, è un segno di qualità per la Lettonia, mostra che il paese gode di fiducia internazionale ed è un paese che si sta sviluppando. La Lettonia da parte sua otterrebbe un maggiore spettro di informazioni e conoscenze, che l’OCSE ha accumulato in decenni di esperienza.”