Korça, la città mercato dell'Albania

La città di Korça, situata nell’Albania centro-meridionale, ricopre nella storia albanese un ruolo rilevante dal punto di vista economico e culturale, dovuto alla sua posizione strategica, al confine tra Albania, Grecia e Macedonia e alla sua natura multiculturale. Importante crocevia commerciale, Korça deve la fama al suo storico bazar. Il vecchio mercato, ancora ai giorni nostri, riflette la variegata composizione etnico-culturale della città, con la sua eredità Ottomana e la mescolanza di venditori Albanesi e Macedoni che convivono con una larga fetta di popolazione di origine Rom.

Un tempo cuore pulsante della città, conosciuta nei floridi anni ’20 del secolo scorso come “la Parigi di Albania”, il bazar perse la sua identità ed il suo prestigio durante i duri anni del regime comunista di Enver Hoxha e nel corso del travagliato periodo di transizione che seguì la morte del dittatore nel 1985 e la definitiva caduta del comunismo nel 1991.

Oggi Korça sta affrontando una severa crisi economica, il bazar versa in uno stato di semi-abbandono, gli edifici storici sono fatiscenti, le vecchie fabbriche, un tempo fonte di occupazione per gli abitanti, sono ridotte a scheletri e si ergono spettrali nel panorama cittadino; gran parte della popolazione locale si trova in condizione di povertà ed è costretta a lottare quotidianamente per il sogno di una vita dignitosa.

Nonostante vi siano progetti, per ora rimasti sulla carta, miranti a ridare impulso all’economia della città e al suo bazar, Korça è attualmente abbandonata a se stessa e alla sua storia. Le mappe turistiche dell’Albania sponsorizzano la capitale Tirana, le città Patrimonio Unesco di Berat e Gjirokastra, gioielli del turismo albanese e le località balneari della costa ionica, dimenticandosi di questa città dal glorioso passato. I turisti vi arrivano con il solo intento di prendere il primo autobus diretto al lago Ohrid, popolare meta situata pochi chilometri al di là della frontiera, in Macedonia.
Era questa la mia idea, ma appena messo piede in città, è bastato un rapido sguardo alla piazza del vecchio bazar e ai venditori intenti a smontare le bancarelle per decidere di lasciar partire il bus diretto al confine e dedicare alcuni giorni alla scoperta di questa interessante città e della straordinaria umanità che la popola. Affidarmi all’istinto è stata, come spesso accade nella mia vita, una buona decisione.

Benvenuti nella città mercato: qui il reportage fotografico.

Chi è Luca Vasconi

Nato a Torino il 24 marzo 1973, fotografo freelance dal 2012. Laureato in Scienze Politiche all’Università di Torino, dopo alcuni anni di vita d’ufficio piuttosto deprimenti decide di mettersi in gioco e abbandonare lavoro. Negli anni successivi viaggerà per il mondo alla ricerca dell'umanità variopinta che lo compone.

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Un commento

  1. L’ho visitata per un giorno nel 2012. Un giorno grigio, le strade dietro la moderna cattedrale ortodossa sconvolte dai lavori di rifacimento della pavimentazione, in pietra anziché in asfalto. I viali rettilinei, la grande circonvallazione, alcuni edifici otto-novecenteschi in restauro mi hanno lasciato però una impressione positiva, più ordine rispetto ad altri luoghi d’Albania e quasi (non vorrei esagerare) un minimo di attenzione ai luoghi pubblici, come i parchi. Ricordo, al contrario, l’aria di abbandono nella zona del bakar. Vorrei tornarci

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