SERBIA: Il boss Darko Saric dietro i disordini di Italia-Serbia?

di Matteo Zola

Genova, preso il teppista serbo incappucciato

Ci sarebbe Darko Saric dietro alle tensioni di ieri allo stadio Marassi di Genova che hanno portato alla sospensione della partita di calcio tra le nazionali serba e italiana.

“Abbiamo avuto segnali di ciò che sarebbe accaduto“, ha detto il presidente della Federazione calcio serba, Tomislav Karadzic. “Questi teppisti sono solo gli esecutori, coloro che hanno organizzato tutto questo si trovano a Belgrado“. Secondo il giornale Press: “i servizi di sicurezza hanno informazioni in base alle quali dietro alle violenze ci sarebbe il boss mafioso Darko Saric, che dopo gli scontri al gay pride vuole creare il caos in Serbia“. Ma a quale scopo?

Mentre a Belgrado va in scena il processo alla banda di Saric, il boss è ancora latitante (qualcuno dice in Sud Africa). L’interesse di Saric a destabilizzare il Paese sembra un azzardo della stampa. Certo è che la posizione della Serbia in sede europea, dopo i fatti di Marassi e del Gay Pride di Belgrado, si complica. Fra pochi giorni, infatti, precisamente il 25 ottobre, il Consiglio europeo dovrebbe dare il via libera alla trasmissione alla Commissione europea della domanda della Serbia di adesione all’Ue. Un percorso che ora si complica e che forse qualcuno a interesse a complicare.

I media serbi però non sembrano avallare questa tesi: secondo l’emittente radiofonica B92 le tensioni di ieri sarebbero state organizzate dagli hooligans della Stella Rossa di Belgrado e dal suo leader, Ivan Bogdanov, che ieri-coperto da passamontagna- ha guidato gli scontri allo stadio in diretta televisiva. Bogdanov è stato identificato e arrestato dalla polizia italiana e su di lui pendono quattro precedenti denunce penali. Secondo il quotidiano Politika gli incidenti sarebbero stati scatenati e pianificati dagli ultrà della Stella Rossa che non hanno perdonato al portiere Vladimir Stojkovic di essere passato al Partizan Belgrado. Motivazioni del tutto calcistiche, insomma. Di tutt’altro tenore le affermazioni della stampa internazionale che riprendono la notizia del coinvolgimento di Darko Saric. Se il nome di Saric sia solo una sparata giornalistica, non sappiamo. Certo restano gli striscioni ultranazionalisti esibiti allo stadio, restano le connessioni tra hooligans e malavita organizzata fino al mondo dell’estrema destra ultranazionalista. Liasons dangereuses per il già tribolato stato balcanico che vede allontanarsi il sogno dell’adesione Ue.

Chi è Matteo Zola

Giornalista professionista e professore di lettere, classe 1981, è direttore responsabile del quotidiano online East Journal. Collabora con Osservatorio Balcani e Caucaso e ISPI. E' stato redattore a Narcomafie, mensile di mafia e crimine organizzato internazionale, e ha scritto per numerose riviste e giornali (EastWest, Nigrizia, Il Tascabile, Il Reportage). Ha realizzato reportage dai Balcani e dal Caucaso, occupandosi di estremismo islamico e conflitti etnici. E' autore e curatore di "Ucraina, alle radici della guerra" (Paesi edizioni, 2022) e di "Interno Pankisi, dietro la trincea del fondamentalismo islamico" (Infinito edizioni, 2022); "Congo, maschere per una guerra"; e di "Revolyutsiya - La crisi ucraina da Maidan alla guerra civile" (curatela) entrambi per Quintadicopertina editore (2015); "Il pellegrino e altre storie senza lieto fine" (Tangram, 2013).

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4 commenti

  1. saric? chissà. di certo c’è che qualcuno vuole fare cadere il governo di tadic e di certo che questo non è solo uno sfogo di violenza, ma ha le sembianze del piano premeditato. curiosità: i casini arrivano proprio all’indomani della visita della clinton a belgrado, lo stesso giorno del forum economico a belgrado tra italia e serbia, a ridosso della decisione della commissione ue che giustamenti citi.

  2. ciò che si è visto a genova non ha alcuna connessione logica con la sfera politica della Serbia e di certo non sarà questo episodio a condizionare l’entrata della Serbia nella UE.
    Voglio sottolineare il fatto della disattenzione delle forze di polizia italiane che a mio modesto parere non sono state in grado di tenere sotto controllo la situazione:forse hanno sottovalutato il tutto?mah…
    Per quanto riguarda, invece, gli striscioni “ultranazionalisti”, beh, facile definirli così se non si capisce che cosa significa vedersi rubare un pezzo di territorio (kosovo),quelli striscioni sono solo un segno di pretesta contro l’ingistizia di un mondo che ci fa credere in una democrazia astratta!!

    • Sulla questione Kosovo comprendo quanto dici, ti invito a leggere qui e là su East Journal, ne abbiamo parlato molto, e vedrai che la nostra posizone è più complessa di un semplice essere a favore o contro. Grazie del commento e della lettura

  3. beh, comunque l’olanda, proprio ieri pomeriggio, ha messo il solito paletto alla marcia europea della serbia (consegna di mladic e hadzic). quanto successo al gay pride e a genova c’entra qualcosa, no?

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