Un esito inatteso
Traian Băsescu vince a sorpresa le elezioni in Romania e continuerà così a ricoprire la carica più alta nello stato per i prossimi cinque anni. Dopo il ballottaggio Băsescu, sostenuto dal Partito democratico-liberale, risulta vincitore con il 50,4% dei voti, mentre il candidato socialdemocratico Mircea Geoana si ferma al 49,6%. Una vittoria sorprendente dato che i sondaggi davano per favorito il candidato social-democratico al punto che alla sede del partito i supporters di Geoana avevano già le bottiglie di champagne pronte per i festeggiamenti.
Un clima difficile
I primi exit poll avevano attribuito una vittoria di misura a Geoana, ma entrambi i candidati hanno subito gridato alla vittoria – che la democrazia rumena, non diversamente da altre mediterranee, è sensibile agli strilloni- mentre migliaia di persone si sono riversate in strada per festeggiare il proprio beniamino. Il conteggio dei voti, però, ha portato alla luce un’altra realtà, e alla fine è Traian Băsescu a risultare il vincitore di queste elezioni. Il riconfermato Băsescu avrà ora davanti un compito molto difficile, in un clima di tensione, instabilità politica e recessione economica. Dovrà nominare un primo ministro in grado di avere una maggioranza stabile in parlamento e mettere fine alla crisi politica in corso da due mesi con un governo formato dai soli democratici liberali e sfiduciato dal Parlamento.
I liberali alleati coi socialisti
I liberali, ex alleati di Băsescu nelle elezioni di cinque anni fa, hanno stavolta preferito un’alleanza con i social democratici, nonostante le divergenze ideologiche. accusando Băsescu di populismo e di essere un pericolo per la democrazia.
Geoana, un candidato debole
Per molti analisti, Băsescu non ha avuto contro un candidato sufficientemente forte. Nel confronto televisivo finale, Mircea Geoana ha dovuto riconoscere di aver incontrato, la notte precedente, un imprenditore in odore di corruzione. L’imprenditore stesso aveva dichiarato in seguito che Geoana è suo amico e che era venuto a casa sua per “rilassarsi”. Un episodio clamoroso per la gente che aspetta una svolta alla lotta contro la corruzione, in un paese che secondo Transparency International è il più corrotto dell’Unione Europea. La Romania ha bisogno di una stabilità politica anche in vista dei prestiti promessi dalle istituzioni internazionali, ma che per il momento sono stati congelati a causa della crisi politica. Si tratta di oltre 20 miliardi di euro, necessari per pagare anche i salari e pensioni.
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