REP. CECA: Elezioni presidenziali, si andrà al ballottaggio. Ma Praga non sarà più euroscettica

L’ex primo ministro socialdemocratico e il ministro degli esteri a sorpresa al testa a testa. Fuori dalla corsa un altro ex-primo ministro socialdemocratico, Jan Fischer. Nuova o vecchia, il primo turno delle elezioni presidenziali ceche ha dato una certezza: la Repubblica Ceca non sarà più un paese euroscettico e apertamente filorusso.

Nella giornata di sabato, 12 Gennaio, l’ex primo ministro Miloš Zeman, e l’attuale ministro degli Esteri, Karel Schwarzenberg, hanno guadagnato l’accesso al ballottaggio nelle prime elezioni presidenziali della Repubblica Ceca. Come riportato dalla tv nazionale ceca, Zeman, un fuoriuscito dal Partito Socialdemocratico che ha creato un proprio soggetto politico di centro-sinistra, il Partito dei Diritti Civici – ha ottenuto il 24,24% dei consensi, vincendo sopratutto nelle campagne.

Schwarzenberg, un dissidente che dopo l’esilio all’estero durante l’epoca comunista ha appoggiato il processo democratico ceco passato alla storia come Rivoluzione di velluto, e, dopo essere stato cancelliere del primo presidente ceco, Václav Havel, ha fondato il partito moderato TOP 09, ha ottenuto il 23,34% dei voti, soprattutto nella capitale Praga e nelle altre città.

Fuori dal ballottaggio e rimasto un altro ex premier socialdemocratico, Jan Fischer. Forte della cooperazione con la comunità ebraica, ma con un passato comunista alle spalle, Fischer ha ottenuto solo il 16,37%. Il risultato ha del sorprendente, dal momento in cui i sondaggi hanno dato per certi al ballottaggio Zeman e Fischer. Indicato come spacciato, Schwarzenberg è riuscito a guadagnare consensi grazie al suo aperto sostegno all’Unione Europea.

Zeman è noto alla cronaca per le sue posizioni radicali, sopratutto in politica estera. E stato lui a paragonare l’ex leader dell’Autorita Palestinese, Yasser Arafat, ad Adolf Hitler, suscitando un vespaio di polemiche anche da parte dell’UE.

Schwarzenberg, preso atto dei risultati, ha chiamato gli elettori a dargli fiducia per premiare il nuovo anziché il passato – impersonato da Zeman, secondo Schwarzenberg – nel secondo turno di sabato, 25 Gennaio.

Lascia il Presidente euroscettico amico di Putin

Zeman e Schwarzenberg sono i protagonisti delle prime elezioni presidenziali ceche della storia, convocate grazie ad un emendamento alla Costituzione che ha stabilito l’elezione diretta del successore dell’attuale Capo dello Stato, Václav Klaus.

Klaus è noto per la sua posizione fortemente euroscettica, che ha portato la Repubblica Ceca ad essere uno degli ultimi paesi ad avere ratificato il Trattato di Lisbona. Di orientamento conservatore – sulla sua scrivania tiene un ritratto dell’ex primo ministro britannico, Margaret Thatcher – Klaus si è distinto per la controversa amicizia con il Presidente della Russia, Vladimir Putin.

Per via delle relazioni privilegiate col Cremlino, Klaus, nonostante il parere contrario del Parlamento, guidato da una maggioranza conservatrice, ha sostenuto apertamente la Russia in occasione dell’aggressione militare alla Georgia nell’agosto 2008. Inoltre, il Presidente della Repubblica Ceca ha favorito il proliferare degli investimenti russi nel settore energetico, mettendo a serio repentaglio la sicurezza nazionale del suo Paese.

Foto: Lidocky.cz

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