GEORGIA: Elezioni, vince il miliardario Ivanishvili

In attesa di una corrispondenza da Tbilisi, dove il nostro Michael Biasin segue da mesi le elezioni georgiane, diamo i numeri del voto. La Commissione elettorale centrale ha fatto sapere la coalizione Sogno Georgiano ha ottenuto il 55% delle preferenze, a fronte del 40,27% raggiunto dal partito Movimento Nazionale Unito del presidente Saakashvili. L’assegnazione riguarderà 77 seggi parlamentari su 150, in base al sistema proporzionale. Gli altri 73 seggi saranno ripartiti su sistema maggioritario uninominale.

L’oligarca Ivanishvili sarà dunque premier, e il mandato presidenziale di Saakashvili scadrà nell’ottobre 2013, quando entreranno in vigore riforme costituzionali che rafforzeranno i poteri di premier e Parlamento, ai danni della presidenza. Fino ad allora, la coabitazione non sarà facile.

Il presidente georgiano uscente, Saakashvili, ammette la sconfitta inaspettata. Sondaggi e osservatori lo avevano dato in difficoltà ma non perdente di fronte alla coalizione del miliardario Bidzina Ivanishvili, descritto da molti come l’uomo del Cremlino a causa della sua fortuna accumulata facendo affari in Russia. E non si fanno affari in Russia se Putin non è d’accordo. Sugli affari di Ivanishvili si è vociferato di tutto, persino che fosse in rapporti con Gazprom, il potentissimo ente energetico statale russo. Le prime dichiarazioni del neo-eletto premier sono state rivolte proprio nei confronti della Russia: “occorre normalizzare le relazioni”. Dichiarazioni che sono state lette come affermazione di filo-russismo.

Si vedrà col tempo quali saranno le reali intenzioni di Ivanishvili, la situazione di Abcasia e Ossezia del Sud sarà un rilevante banco di prova. Dal canto suo il Cremlino tace. Le incognite sono molte, anche perché Ivanishvili non ha un passato in politica e ha usato la sua forza economica per affermarsi in queste elezioni, costruendo dal nulla un partito fondato sui (suoi) soldi e con star come Kaladze a fare da testimonial. Un partito personale, insomma, come troppi se ne vedono nella vecchia Europa.

Chi è Matteo Zola

Giornalista professionista e professore di lettere, classe 1981, è direttore responsabile del quotidiano online East Journal. Collabora con Osservatorio Balcani e Caucaso e ISPI. E' stato redattore a Narcomafie, mensile di mafia e crimine organizzato internazionale, e ha scritto per numerose riviste e giornali (EastWest, Nigrizia, Il Tascabile, Il Reportage). Ha realizzato reportage dai Balcani e dal Caucaso, occupandosi di estremismo islamico e conflitti etnici. E' autore e curatore di "Ucraina, alle radici della guerra" (Paesi edizioni, 2022) e di "Interno Pankisi, dietro la trincea del fondamentalismo islamico" (Infinito edizioni, 2022); "Congo, maschere per una guerra"; e di "Revolyutsiya - La crisi ucraina da Maidan alla guerra civile" (curatela) entrambi per Quintadicopertina editore (2015); "Il pellegrino e altre storie senza lieto fine" (Tangram, 2013).

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