Riportiamo qui un articolo di Matteo Tacconi, pubblicato su Europa lo scorso 28 luglio. La vicenda ha surriscaldato l’estate magiara, del suo proseguo scrive -in un secondo articolo anch’esso riportato qui di seguito- Claudia Leporatti su Economia.hu.
di Matteo Tacconi
Il primo ministro Viktor Orban sospende i negoziati con Fondo monerario e Ue per il rinnovo del prestito anticrisi. Ci sono le regionali alle porte e prima di imboccare la via dell’austerità, la maggioranza conservatrice vuole assicurarsi il pieno anche a livello locale. Ma Orban corre sul filo del rasoio e i suoi calcoli spregiudicati potrebbero fallire.
Recessione, debito pubblico alle stelle, fiorino che oscilla mostruosamente, riflusso degli investimenti dall’estero. La salute dell’economia ungherese è piuttosto a rischio. Se a questo s’aggiunge una congiuntura europea che è quel che è, il rischio si tramuta in dramma.
Ma Budapest, malgrado questo, s’è presa il lusso di far saltare i negoziati per il rinnovo del prestito che Fondo monetario e Ue le avevano concesso nel 2008, 24 miliardi di euro in tutto, inaugurando la stagione dei bailout. La causa? La richiesta di maggiore austerità che Fmi e Bruxelles hanno posto come condizione per erogare ulteriori aiuti. Un diktat inaccettabile, secondo il primo ministro conservatore Viktor Orban.
di Claudia Leporatti
da Economia.hu
Il governo di centro-destra dell’Ungheria sta cercando di stipulare un accordo preventivo con il Fondo Monetario Internazionale e l’Unione europea per il periodo 2011-2012, in modo da ottenere un supporto compreso tra i 10 e i 20 milioni di euro. Lo ha dichiarato il ministro dell’economia ungherese Matolcsy, aggiungendo che il governo spera, per il prossimo anno, nell’accettazione da parte dell’Ue di un deficit di bilancio superiore al previsto 3% del PIL. Il governo, ha spiegato Matolcsy, ha l’obiettivo di rispettare il target sul deficit per il 2010, fissato al 3,8%. Le riduzioni andranno avanti nei prossimi 2 anni e il 3% sarà raggiunto, sempre stando alle dichiarazioni del ministro, nel 2012. Il deficit di bilancio ungherese era previsto scendere al di sotto del 3% del PIL nel 2011, in base all’accordo esistente con FMI e UE. Tale accordo scadrà il prossimo ottobre (2010) e FIDESZ, il partito al governo, sta lavorando per iniziare la negoziazione di un nuovo accordo.
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