EURO 2012: Calcio d'inizio. La Grecia in crisi contro la Polonia del boom economico

L’europeo di calcio si apre oggi con una sfida amara, la Grecia che vinse la competizione otto anni fa contro la Polonia ospitante. Il calcio è, nel migliore dei casi, un modo per leggere la realtà. Ventidue uomini in mutande che corrono inseguendo un pallone non sarebbero altrimenti sufficientemente dotati di senso perché una testata con la puzza sotto il naso come la nostra decida di occuparsene. Dicevamo della sfida amara. Otto anni fa la Grecia vinceva, giocando un brutto calcio, l’europeo portoghese. Erano gli anni d’oro della Grecia, il paese ellenico viveva un boom economico che solo dopo si scoprirà essere il frutto di cosmesi finanziarie, bilanci truccati, cattiva amministrazione dello Stato. Ma allora sul Pireo nessuno avrebbe immaginato di trovarsi oggi senza farmaci negli ospedali, senza lavoro per nessuno, sull’orlo della bancarotta. La vittoria greca portò investimenti nel calcio locale che oggi, senza soldi, vive anch’esso una crisi. La gente, ovviamente, allo stadio non ci va più e non sembra intenzionata a rifugiarsi nella consolatoria domenica sportiva: ha cose ben più pressanti cui pensare.

Questa Grecia, sprofondata in un angolo remoto d’Europa, ghettizzata dalla Germania (la stessa Germania che sul debito greco guadagna fior di quattrini e che impone ad Atene l’acquisto delle proprie armi in cambio dei prestiti), ridotta dal Fmi a un paria internazionale, nemmeno più libera di indire elezioni quando gli pare, ecco: questa Grecia che fu sul tetto dell’Europa calcistica si presenta oggi, provata e stanca, alla Polonia. Una Polonia che invece il boom economico lo sta vivendo adesso, al punto da diventare il secondo Pil dell’Unione, la “seconda locomotiva” europea.

Chi vincerà? I calciatori greci avranno i premi, e non bassi: Sofocle Pilavos, il presidente federale, in caso di vittoria darà alla squadra metà di quanto percepito dall’Uefa, detratte le spese, cioè una dozzina di milioni di euro, che in un Paese dove gli stipendi sono stati tagliati almeno del 30% suonerà scandaloso, non appena finiranno le clacsonate di festa per le strade. Ma le motivazioni devono essere altre, specie si rappresenta un Paese che sembra però lontano dai privilegi dei calciatori. La nazionale ellenica ha una squadra rodata, punta ai quarti, ma non è detto saprà scaldare gli animi di una Grecia che dorme per strada, che preferisce certo uscire dall’europeo piuttosto che dall’Europa.

Chi è Matteo Zola

Giornalista professionista e professore di lettere, classe 1981, è direttore responsabile del quotidiano online East Journal. Collabora con Osservatorio Balcani e Caucaso e ISPI. E' stato redattore a Narcomafie, mensile di mafia e crimine organizzato internazionale, e ha scritto per numerose riviste e giornali (EastWest, Nigrizia, Il Tascabile, Il Reportage). Ha realizzato reportage dai Balcani e dal Caucaso, occupandosi di estremismo islamico e conflitti etnici. E' autore e curatore di "Ucraina, alle radici della guerra" (Paesi edizioni, 2022) e di "Interno Pankisi, dietro la trincea del fondamentalismo islamico" (Infinito edizioni, 2022); "Congo, maschere per una guerra"; e di "Revolyutsiya - La crisi ucraina da Maidan alla guerra civile" (curatela) entrambi per Quintadicopertina editore (2015); "Il pellegrino e altre storie senza lieto fine" (Tangram, 2013).

Leggi anche

Turchia campionesse

TURCHIA: Le campionesse di volley e un Paese diviso

La nazionale femminile di pallavolo della Turchia ha vinto l'europeo. Guidate dal talento di Melissa Vargas, le ragazze di Santarelli hanno fatto parlare di sé dentro e fuori dal campo. Gli attacchi omofobi a Karakurt hanno però restituito l'immagine di un Paese diviso...

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com