East Journal è al Salone del Libro di Torino 2025. Vi raccontiamo le nuove uscite, i consigli degli editori e i libri dall’Europa orientale che più ci hanno colpiti.
È difficile raccontare questa edizione del Salone del Libro senza partire dall’attesissima novità proposta dalla casa editrice Voland, Il giardiniere e la morte di Georgi Gospodinov. Gospodinov, ufficialmente consacrato con il libro Cronorifugio del 2021 (premio Strega internazionale lo stesso anno e International Booker Prize nel 2023), torna con una storia intima, che parla del rapporto con il padre. Un padre malato, che, come annota laconicamente l’autore all’inizio del libro, prima “era giardiniere. Ora è giardino”. La traduzione dal bulgaro è di Giuseppe Dell’Agata.
Paesi Edizioni propone invece la nuova collana “Città geopolitiche”: un modo originale di spiegare le complesse trame della politica nazionale e internazionale, attraverso il racconto di una città, dei suoi quartieri, dei suoi abitanti, delle sue vie.
Emblematico, in questo senso, il racconto che Anna Zafesova fa nel suo Pietroburgo, uscito a marzo di quest’anno. La città emerge nelle sue innumerevoli sfaccettature: città di zar e di banditi, della vecchia politica e dei rivoluzionari, di artisti e di oligarchi – e non ultimo, di Putin. La collana, che conta già altri tre titoli (Istanbul, Teheran, Pyongyang), si arricchirà di nuovi racconti di città, tra cui Sarajevo, Tripoli e Damasco.
Delle nuove uscite dell’editore Keller ci ha colpiti lo spazio riservato a due grandi opere di Wojciech Górecki, reporter, analista e storico polacco che ha dedicato al Caucaso e all’Asia centrale la maggior parte della sua produzione. Segnaliamo, in particolare, Pianeta Caucaso (uscito nel 2024 e presentato anche ad Estival) e Abcasia (2025), due libri che mettono in luce tutta la conoscenza di Górecki per un territorio così dinamico e frammentato da risultare spesso imperscrutabile.
Górecki, poi, è anche presente allo stand di Libri dalla Polonia, insieme a tutti gli autori e le autrici più importanti del paese, nello spazio gestito dall’Istituto del Libro Polacco e dai ragazzi e le ragazze del Polski Kot.
Bottega Errante Edizioni invece, oltre a riproporre alcuni monumenti della letteratura balcanica – su tutti Le Marlboro di Sarajevo, di Miljenko Jergović – ha recentemente pubblicato alcuni romanzi decisamente originali. Tra questi c’è Lettera al mio dittatore dell’autore romeno Eugène. La storia – tratta dalla vita dell’autore – è quella di un bambino di sei anni, richiedente asilo in Svizzera, insieme ai genitori. La famiglia scappa dalla dittatura di Nicolae Ceauşescu e dal totalitarismo, ma il piccolo protagonista è ancora troppo giovane per rendersene conto. Ormai adulto, Eugène decide di riallacciare i fili della sua esistenza e indirizzare una lettera aperta a colui che ha rappresentato una maledizione, per sé e per milioni di romeni.
Infine, dal ricco catalogo di Iperborea, prevalentemente improntato sulla letteratura nord europea, segnaliamo l’uscita, a marzo, di Di luce e polvere, la storia di come un cinema abbandonato in un paesino dell’Ungheria possa riprendere vita dall’amore di una comunità.
Come ogni anno, anche questa edizione del Salone del Libro sarà ricca di eventi e incontri da non perdere, con un programma che va ben oltre la letteratura. Se deciderete di passare, non dimenticatevi dei nostri libri: li trovate presso Paesi Edizioni e Morcelliana Scholé
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Tutte le foto sono di Martina Polizzi