La casa alla fine del mondo

di Silvia Biasutti

In Bulgaria c’è una grandiosa catena montuosa, i monti Rodopi, che si estendono nell’area meridionale del Paese a ridosso della Grecia. In quanto luoghi ameni e scrigni di leggende, i Rodopi da secoli racchiudono un fascino speciale per i bulgari.

Nel tomo “La casa alla fine del mondo”, edito dalla casa editrice triestina “Beit” e introdotto da Reinhold Messner, Georgi Danailov compie un gesto d’amore verso quei luoghi silenziosi e incantati. Lo scrittore bulgaro narra la storia di un professore di Sofia che, stanco del logorio della vita urbana, decide di comprare casa in un villaggio arroccato sui Rodopi.

I dodici capitoli che compongono il libro sono un’autentica ode alla bellezza non solo al paesaggio antropico, ma anche all’ingegno popolare e alla lentezza del vivere che ben si concilia con i ritmi dell’anima, quasi l’autore volesse crogiolarsi in un passato mitizzato: “l’ineffabile grandezza del villaggio rodopico, a parte tutte le sue attrattive, era che qui nessuno costruiva il socialismo, i cani abbaiavano a sazietà, gli uccelli cantavano fino al deliquio, le pulci attaccavano alla rinfusa, le rondini si appollaiavano a migliaia nei fili. E laddove ci sono ancora rondini, vuol dire che c’è aria.”

Danailov diluisce tra le pagine del suo piccolo capolavoro letterario, l’appassionante attaccamento verso la prodigiosa architettura alpina, per lo spirito arcigno e combattivo dei montanari e per la melodia dolceamara delle vicende umane che riempiono le giornate del villaggio. L’esaltazione dell’idillio della vita frugale lascia spazio anche ad una riflessione storica sui rapporti interetnici tra bulgari ortodossi e pomaci (bulgari musulmani), che da secoli convivono tra angherie e tolleranza, una coesistenza difficile che erompe da quella quotidianità grama che la montagna impone senza sconti a chi la abita.

In definitiva un volume intrigante per il tema scelto: chi l’avrebbe detto che in un Paese come la Bulgaria dove il patrimonio naturale è vastissimo e si estende finanche alle porte della capitale, c’è chi necessita di rigenerarsi dalla vita urbana?

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