Record di presenze per il Baltic Pride a Riga e il Pride a Vilnius, tra concerti e attivismo politico. Tartu si prepara per agosto.
Vilnius Pride 2024 – record di presenze e finale in grande stile
L’8 giugno, durante il fine settimana delle elezioni del Parlamento Europeo, a Vilnius si è tenuta la tradizionale marcia “per la parità!” (Už lygybę!) nell’ambito del Pride organizzato dalla Lega Lituana Gay (LGL). Nonostante quest’anno toccasse a Riga ospitare il Baltic Pride, dal 2021 si è deciso di organizzare anche un Pride lituano a partire dalla necessità della comunità LGBTQ di esprimersi liberamente più di una volta ogni tre anni, ossia la cadenza del Baltic Pride.
Migliaia di persone – si stima circa 20.000 – si sono radunate nei pressi del Giardino Bernardino, da dove è partita la coloratissima marcia che ha attraversato il centro della città. Alla parata hanno partecipato non solo membri della comunità LGBTQ, ma anche amici, colleghi e politici locali, tra cui il sindaco di Vilnius Valdas Benkunskas, il Ministro dell’Economia e dell’Innovazione Aušrinė Armonait, e il parlamentare Tomas Vytautas Raskevičius (entrambi esponenti del Partito della Libertà). Inoltre, numerose organizzazioni, grandi aziende e banche, come The Nordics e Swedbank, hanno partecipato attivamente, decorando i carri da parata e distribuendo bandierine arcobaleno.
Nonostante la presenza di figure politiche di spicco, la manifestazione ha visto anche delle critiche rivolte al Parlamento a causa della recente rimozione della proposta di legge sulle unioni civili, che era stata proposta proprio dal Partito della Libertà. Alcuni grossi striscioni recitavano “Scegli l’amore” e “La Lituania è nel ventunesimo secolo – il Parlamento nell’età della pietra”, mentre un altro cartello indirizzato al neoeletto Presidente affermava: “Nausėda, non possiamo più aspettare”, chiedendo un’azione più decisa a favore dei diritti LGBTQ.
La marcia del Pride diventa spesso occasione per altre questioni calde di emergere: una parte della marcia, sia a Riga che a Vilnius, era infatti dedicata al supporto per la Palestina. Nella capitale lituana, tuttavia un paio di bandiere di Israele sfilavano pochi metri più avanti.
La marcia si è infine conclusa al Parco Vingis con un concerto gratuito che ha visto la partecipazione di drag performer lituane e internazionali, oltre all’esibizione di Silvester Belt, il giovane cantante che ha rappresentato la Lituania all’ultima edizione dell’Eurovision. Un intervento particolarmente sentito dalla folla è stato quello del deputato Raskevičius, che ha toccato temi come l’integrazione, il conflitto in Ucraina e il sostegno per l’adesione all’Unione Europea di Moldova e Georgia. Il Pride ha coinvolto vari locali della città, in particolare la discoteca Soho, importante luogo di ritrovo per la comunità LGBTQ di Vilnius, che ha ospitato eventi collegati nei giorni precedenti alla marcia.
Baltic Pride – quest’anno tocca a Riga unire i baltici nella lotta per l’uguaglianza LGBTQ
Quest’anno il Baltic Pride, evento che si tiene ogni anno in una delle capitali baltiche dal 2009, si è tenuto a Riga dal 6 al 15 giugno. La serie di eventi è stata organizzata da una collaborazione tra le tre principali organizzazioni che si occupano di diritti LGBTQ nei tre stati baltici: la lettone Mozaika, la lituana LGL e l’Associazione Estone LGBT.
Il calendario del Baltic Pride era ricchissimo di eventi, la maggior parte dei quali si è tenuto alla Pride House, che è stata istituita al Centro Culturale Kaņepes. Il programma comprendeva dibattiti, spettacoli, laboratori, dj set e proiezioni di film, nonché serate dedicate al Pride in diversi locali della città.
Si stima che circa 7.000 persone abbiano partecipato alla marcia chiamata “Finchè non ci sarà uguaglianza per tutti” (līdz mēs visi būsim vienlidzīgi!) che si è tenuta il 15 giugno in conclusione del Pride.
Tra i gruppi che hanno partecipato alla marcia c’è il Coro Queer di Riga, fondato nel 2023, che si pone come un collettivo che ha l’obiettivo di educare e normalizzare le esperienze e le storie della comunità LGBTQ nella comunità lettone. Inoltre, i partiti più progressisti e liberali come Per lo Sviluppo e i Progressisti hanno partecipato distribuendo bandierine colorate. In linea con l’idea di base del Baltic Pride, c’è stata un’importante rappresentanza estone e lituana, per dimostrare l’impegno comune nella battaglia verso la parità.
Tra i personaggi politici presenti al Baltic Pride ci sono stati il Ministro dell’Istruzione e della Scienza, Anda Čaka, e il sindaco di Oslo Anne Lindboe, insieme a diversi rappresentanti delle ambasciate, alcune delle quali hanno contribuito a finanziare l’evento. Mentre in Lituania l’atmosfera era più critica nei confronti del governo per i molti passi ancora da fare verso la parità, a Riga i manifestanti hanno celebrato il Pride con un obiettivo in meno da raggiungere; a partire dal 1° luglio, infatti, in Lettonia è stata introdotta l’unione civile.
Anche il Baltic Pride di Riga ha dimostrato il supporto per il popolo palestinese; non sono infatti mancati cartelloni critici e partecipanti che indossavano la kefiyah, simbolo della resistenza palestinese.
Contro-proteste più o meno partecipate
Non sono mancate le contro-proteste, sia in Piazza della Cattedrale a Vilnius che in altri punti lungo il percorso della marcia nelle capitali. Alcune decine di persone, tra cui alcuni giovani e rappresentanti di gruppi religiosi, come l’Unione Cristiana e il Movimento Lituano per la Famiglia, hanno pregato, riprodotto registrazioni di preghiere ed esposto manifesti con simboli religiosi. I manifestanti esprimono dissenso verso quella che viene chiamata “minaccia alla sicurezza nazionale” e fanno riferimento alla Convenzione di Istanbul che la Lituania non ha ancora ratificato, al contrario della Lettonia che lo ha fatto nel novembre scorso.
A Riga solo una decina di persone si è posizionata lungo il percorso della marcia per esprimere dissenso con cartelli o t-shirts con riferimenti religiosi tratti dalla Bibbia come “il peccato ti distruggerà” e “l’orgoglio precede la distruzione”, o ancora, “l’omosessualità è un peccato”. I manifestanti del Pride hanno reagito facendosi fotografare insieme ai contro manifestanti. Per l’occasione, il giardino Vērmanes è stato chiuso in alcuni punti e si è avvertita una maggiore presenza di polizia in città. In linea generale, i due eventi non hanno creato disordini.
In Estonia, invece, il Pride si terrà nel mese di agosto a Tartu, capitale della cultura europea del 2024.
Foto nel testo dell’autore; foto di sfondo: Evgenija Šafraneka via mixnews.lv