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ROMANIA: Le europee dei giovani elettori

Domenica in Romania si vota per europee e amministrative. l veri protagonisti alle urne sono i giovani rumeni.

Per la quarta volta in diciassette anni dal suo ingresso nell’Unione Europea, i rumeni sono chiamati alle urne per eleggere i deputati che li rappresenteranno al Parlamento Europeo.
Circa diciotto milioni di rumeni dovranno scegliere 33 eurodeputati, percentuale che rende la Romania tra i primi sei Paesi dell’Unione per numero di rappresentanti e che è rimasta invariata nonostante negli ultimi anni la popolazione rumena sia leggermente diminuita.

Anche i consolati e le ambasciate rumene all’estero sono pronte ad accogliere gli elettori che non saranno in Romania la prossima domenica: il sito del ministero ha già diffuso le sedi dove sarà possibile andare a votare (e che si può trovare a questo link https://www.mae.ro/node/64179).
Domenica 9 giugno i rumeni saranno chiamati a scegliere non solo i propri eurodeputati ma anche i consigli provinciali con i loro rispettivi presidenti. Per chi vive nella capitale, questa domenica le schede elettorali che riceveranno saranno addirittura cinque: a Bucarest si elegge anche il nuovo sindaco.

La scelta di riunire in un’unica giornata sia le elezioni amministrative che quelle europee è stata presa dalla coalizione di governo tra i socialdemocratici e i liberali ed è stata accolta con diverse critiche e polemiche. Il dibattito politico sulle scelte e sulle tematiche europee, infatti, è stato penalizzato dal concentrarsi delle campagne elettorali su temi locali e, nonostante i quasi dieci milioni euro spesi per portare avanti le campagne europee, in Romania non ci sono stati confronti tra candidati, dibattiti né grandi annunci sui programmi elettorali.

Il ruolo dei giovani

Nonostante tutto, però, i giovani rumeni sembrano essere i più interessati e i più attenti alle imminenti elezioni: in uno degli ultimi sondaggi dell’eurobarometro la percentuale di giovani che ha dichiarato che andrà a votare alle prossime europee è più alta in Romania rispetto alle altre nazioni UE, e il paese risulta avere una tra le percentuali più alte di giovani che negli ultimi cinque anni ha partecipato attivamente a campagne civiche o a proteste popolari su tematiche politiche.

L’interesse dei giovani per l’UE è stato determinante soprattutto per le fasi precedenti allo stesso inizio delle campagne elettorali, in particolare durante la raccolta delle firme dei sostenitori ai candidati. Secondo la legislazione rumena, infatti, per potersi candidare alle elezioni europee è necessario deporre presso l’Autorità Elettorale Permanente una lista di sostenitori con almeno 200 mila firme per i partiti e almeno 100 mila per i candidati indipendenti. È stato possibile raccogliere le firme fino al 6 aprile e chi non ha raggiunto la quota necessaria non è riuscito quindi nemmeno a comparire sulle liste elettorali. A mobilitarsi maggiormente per poter raggiungere la soglia numerica richiesta sono stati proprio i giovani sui social, anche se lo sforzo più grande delle autorità garanti è stato proprio quello di limitare la diffusione di fake-news sulle piattaforme social più utilizzate.

I principali candidati

I partiti candidati sono ad oggi quindici, mentre sette sono gli indipendenti, per un totale di 542 candidati. A saltare subito agli occhi sono le grandi coalizioni tra partiti, soprattutto la coalizione tra PSD (il partito social-democratico appartenente al gruppo S&D) e PNL (partito liberale di centro-destra del PPE), che sostengono il comune interesse per la crescita della Romania all’interno dell’Unione nonostante le loro differenti prospettive politiche.
La percentuale di donne candidate è del 32%, leggermente più alta di quella del 2019, e il partito a candidare più donne è al momento l’estrema destra di AUR (Alleanza per l’Unione dei Romeni) il cui leader, George Simion, ha dichiarato ad aprile che i suoi parlamentari eletti si avvicineranno al gruppo ECR nella speranza di riuscire a formare un grande gruppo europeo di sovranisti nazionalisti, sebbene l’eventuale arrivo di Viktor Orbán nel gruppo politico abbia già fatto retrocedere AUR. Dei nove attuali eurodeputati rumeni che fanno parte del gruppo S&D e che corrono di nuovo per un posto in emiciclo c’è anche Claudiu Manda, famoso per essere stato assente dal 43% delle votazioni che si sono tenute in parlamento, oggi nella lista dei candidati nella coalizione PSD- PNL.

Il tema con più occorrenze della campagna elettorale di tutti i candidati e di tutti i partiti risulta comunque essere lo stesso: spendere bene e spendere di più i soldi che la Romania riceve dall’Unione Europea. La Romania è, infatti, la quarta beneficiaria più grande del budget europeo e il futuro delle infrastrutture rumene dipende soprattutto da questi soldi, che ammontano oggi a circa 65 miliardi di euro.

Foto: Dennis Jarvis, Flickr

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