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SLOVACCHIA: Agenti stranieri, a rischio le ONG

In Slovacchia il partito di governo ha proposto di bollare come “agenti stranieri” le ONG con oltre 5.000€ di finanziamenti dall’estero.

L’ombra della “legge russa” sugli agenti stranieri arriva fino in Slovacchia. Il partito di governo SNS (Slovenská Národná Strana) ha presentato un emendamento alla normativa sulle ONG che, se approvato, implicherebbe la schedatura per tutte le organizzazioni che ricevono da Paesi stranieri un finanziamento superiore ai 5.000 euro annui, le quali verrebbero dunque bollate come “organizzazioni con sostegno estero”. La proposta è stata fortemente criticata dalle organizzazioni non governative slovacche, che la ritengono discriminatoria, in contrasto con la legislazione nazionale ed europea e, non ultimo, pericolosamente in linea con le politiche della vicina Ungheria di Viktor Orbán. Senza contare che il neoeletto presidente, Peter Pellegrini, si è detto favorevole all’approvazione della legge.

Cosa prevede la legge sugli agenti stranieri

Secondo quanto dichiarato da Sns, l’emendamento ha come obiettivo quello di aumentare la trasparenza dell’operato delle ONG, e “rafforzare la fiducia del pubblico” nei loro confronti attraverso la pubblicazione di “informazioni sulle donazioni e sui donatori (dunque l’abolizione dell’anonimato, ndr) nel caso in cui l’entità superi l’importo di 5.000 euro, unico o cumulativo, definito dalla legge”, come riporta la relazione introduttiva a firma dei deputati Rudolf Huliak, Dagmar Kramplová, Milan Garaj e Adam Lučanský. Inoltre, laddove un’organizzazione non dovesse rispettare le nuove disposizioni normative o l’obbligo di presentare un rapporto annuale al registro dei bilanci, potrebbe incorrere nel suo scioglimento previa autorizzazione del ministero dell’Interno.

La reazione delle ONG

La Camera slovacca delle organizzazioni non governative ha protestato all’indirizzo dell’esecutivo guidato da Robert Fico, invocando il respingimento di una proposta che “viola il diritto slovacco ed europeo”. Secondo Marcel Zajac, capo del Consiglio governativo per le ONG, il progetto si rifà alle leggi emanate da Russia e Ungheria e “può essere vista come un altro attacco alla società civile e allo Stato di diritto”, come ha sottolineato il numero uno di Transparency International Slovacchia, Michal Piško, intervenuto sul portale di notizie Dennik. Oltre agli equilibri interni ai confini nazionali, il rischio è di finire sotto il torchio dalle istituzioni europee, dal momento che la proposta di Sns “limita la libera circolazione dei capitali all’interno dell’UE, il che significa che è in conflitto con i suoi trattati istitutivi, che hanno la precedenza sulle nostre leggi”, ha dichiarato l’avvocata Katarína Batková, tra i firmatari dell’appello rivolto al governo.

Ungheria, Russia & Co.

In pratica, il timore è che in Slovacchia possa ripetersi quanto già accaduto nel 2020, quando la Corte di giustizia UE decretò che la legge ungherese sulle ONG risultasse incompatibile con il diritto comunitario. Budapest, infatti, aveva approvato nel 2017 una normativa con cui imponeva alle ONG con più di 24.000 euro di finanziamenti esteri annui di identificarsi come “organizzazioni sostenute dall’estero”. Non solo. Secondo quanto riportato da Euractiv Slovakia, il direttore della Open Society Foundation, Fedor Blaščák, ha dichiarato che la nuova proposta di legge è simile anche a quella approvata in Russia nel 2012, finita recentemente al centro delle cronache internazionali per un altro tentativo di emulazione, portato avanti a fine marzo da Georgian Dream, il partito di maggioranza a Tbilisi.

Pellegrini: “Legge sulle Ong? La firmerei”

L’emendamento proposto da Sns si trova attualmente nella fase di elaborazione e, se approvato, potrebbe entrare in vigore il 1° gennaio 2025. I parlamentari torneranno in aula a partire dalla seconda metà di aprile, dopo la pausa imposta dalle elezioni presidenziali che domenica 7 aprile hanno visto trionfare col 53,12% il candidato di centro-sinistra Peter Pellegrini. In una recente intervista pubblicata su Joj Noviny, lo stesso Pellegrini affermava che come presidente non gli dispiacerebbe firmare un disegno di legge che etichetti le ONG come agenti stranieri: le prossime settimane saranno quindi decisive per il futuro della proposta.

Foto di Helena Jankovičová Kováčová via Pexels

Chi è Simone Matteis

Giornalista freelance, allievo della Scuola "Giorgio Bocca" di Torino. Project manager di Europhonica, collabora con Linkiesta, La Stampa e Domani. Oltre che con East Journal, naturalmente!

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