LGBT estremista

Russia. La comunità LGBTQ+ dichiarata “estremista”

Il 30 novembre la Corte Suprema russa ha dichiarato il “movimento internazionale LGBT” un’organizzazione “estremista”. Il provvedimento è arrivato a seguito di una richiesta avanzata dal Ministero della Giustizia il 17 novembre.

Cavilli giuridici

Il provvedimento troverà applicazione a partire dal 10 gennaio 2024, quando la decisione entrerà plausibilmente in vigore, ma gli effetti della sentenza sono stati immediati: perquisizioni e ispezioni a sorpresa di locali queer di Mosca e San Pietroburgo (e la chiusura di alcuni di questi, come lo storico Центральная Станция, Stazione Centrale, rinomato night club), identificazione di frequentatori e frequentatrici di locali queer e scioglimento di ONG che si occupano di diritti della comunità LGBTQ+.

Il clima di incertezze è alimentato dal fatto che la sentenza riconosce come estremista un preciso ente – il “movimento internazionale LGBT” – che però, di fatto, non esiste. Nel momento in cui la Corte Suprema giudica la “partecipazione alle attività di un’organizzazione estremista” come “deliberata azione” che persegue i fini di tale associazione – dal punto di vista della Corte si potrebbe ipotizzare che questi fantomatici obbiettivi siano “la distruzione della famiglia naturale” o “il sovvertimento dei valori tradizionali”, come già scritto in altri documenti – allora, paradossalmente, non solo qualsiasi persona che si dichiari queer, ma anche chi “promuove” i diritti della comunità LGBTQ+, in scambi pubblici e privati, rischia di essere associata all’inesistente gruppo.

Senza arrivare ad un esito processuale definito, poi, il solo inserimento nelle liste di terroristi ed estremisti significa essere oggetto di controlli intensi (e spesso invasivi) da parte delle forze dell’ordine, essere passibili di arresti e detenzioni preventive e vedere i propri conti in banca congelati.

Nonostante alcuni avvocati abbiano ipotizzato un’applicazione del provvedimento simile a quanto fatto nel 2020 per contrastare l’AUE – anch’essa riconosciuta come “movimento sociale internazionale”, in realtà una sottocultura criminale che romanticizza l’immaginario carcerario e malavitoso – saranno i primi processi a rendere le cose più chiare.

Aprire le danze

La decisione della Corte Suprema non è stato un fulmine a ciel sereno, ma si inserisce nel più ampio quadro di repressione delle libertà individuali, soprattutto in materia di diritti riproduttivi, diritti abortivi e tutto ciò che mina il concetto di “famiglia e valori tradizionali”. Non bisogna dimenticare che la legge sulla “propaganda LGBT” – per la quale è stata recentemente multata Aiva TV, rea di aver mostrato il video musicale del 2017 Так красиво – è del dicembre 2022, e una campagna di repressione dei diritti delle persone queer è in corso da tempo.

La sensazione è quella che Putin abbia voluto aprire le danze in vista delle future elezioni, fissate per il marzo 2024, cercando di dare il colpo di grazia all’ennesimo nemico creato ad hoc.

Il 2024 poi, per espressa volontà del capo del Cremlino, sarà l’Anno della Famiglia, cioè l’occasione per ribadire l’importanza dei valori tradizionali, oltre che per assestare colpi alle comunità “divergenti” sotto il profilo comportamentale con la scusa della tradizione e del calo demografico.

FOTO: Dall’account Telegram dell’artista di strada russo Philippenzo, ora emigrato dal paese. La bandiera arcobaleno della comunità LGBTQ+ viene sostituita con quella russa

Chi è Davide Cavallini

Laureando in Storia. Cuore diviso tra la provincia est di Milano e l'Est Europa. Dopo svariati viaggi in Romania tra turismo e volontariato incomincia a scrivere per East Journal. Appassionato di movimenti giovanili, politiche migratorie e ambientali.

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