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SERBIA: Pubblicati i dati dell’ultimo censimento, tra conferme e novità

Lo scorso 28 aprile il governo della Serbia ha pubblicato, a distanza di sei mesi dallo svolgimento, i dati definitivi del censimento della popolazione, delle famiglie e delle abitazioni del 2022.,,

In Serbia, il censimento era stato condotto dal 1° al 31 ottobre 2022, con la proroga di una settimana per alcune città e la possibilità di numerazione telefonica fino al 19 novembre. Il database, inoltre, è stato integrato con dati proveniente dai registri amministrativi, in modo da raggiungere le persone non registrate che ammontavano a circa 200,000. I moduli per il censimento di quest’anno sono stati tradotti in 13 lingue delle minoranze nazionali e gli enumeratori dei comuni in cui vivono le minoranze sono stati i loro rappresentanti.

Il calo demografico

Ci sono novità importanti, innanzitutto numeriche, rispetto all’ultimo rilevamento effettuato, che risaliva ormai al 2011. A distanza di oltre 12 anni infatti la Serbia sembrerebbe aver perso oltre mezzo milione di abitanti, poiché la stima della popolazione si attesta sui 6.647.003 di persone, un numero che è pari al 6,9% in meno rispetto al precedente, con quasi 500mila persone che non risiedono più nel paese.

Miladin Kovačević, direttore di RZS, cioè l’ufficio statistico della Repubblica che ha divulgato i risultati, ha commentato il calo demografico definendolo come “minore del previsto” dato che la Serbia è una regione “dinamica” in termini di immigrazione. Tuttavia, è interessante notare che, se una diminuzione di circa il 10% è avvenuta in tutte le regioni, con un numero massimo nella Sumadija e nella Serbia occidentale che hanno perso quasi 200mila persone, al contrario Belgrado registra un incremento dell’1,6%. L’aumento demografico in tal caso va di pari passo con il 18,6 % in più di appartamenti presenti nella capitale, un numero in crescita esponenziale che secondo il direttore RZS era atteso. La Sumadija e la Serbia occidentale, nonostante il calo record, rimangono comunque le regioni più popolate del paese.

Le nazionalità prevalenti

Dati interessanti emergono anche sul fronte della composizione etnica. L’80% di coloro che ha deciso di dichiarare la propria nazionalità si è dichiarato serbo, per un totale di 5.360.239 persone. La minoranza nazionale più numerosa rimane quella ungherese, che si attesta attorno alle 184mila unità, ma che in ogni caso ha subito un ridimensionamento di 70.000 persone rispetto a più di dieci anni fa. Seguono quella bosgnacca, unica in crescita dal 2011, mentre è diminuita la presenza dei Rom che, almeno secondo tali dati, non sono più di 130mila, un dato decisamente inferiore rispetto alle stime non ufficiali.

Curiosamente 27.143 persone si sono dichiarate jugoslave, mentre quasi mezzo milione di persone ha rifiutato di dichiarare la propria nazionalità.

Il caso della Vojvodina e il boicottaggio della minoranza albanese

Particolare è anche il caso della Vojvodina, regione che conta membri di circa 20 comunità nazionali, gode di autonomia provinciale garantita dalla costituzione ed ha subito, secondo gli ultimi dati, un calo di 182.453 abitanti. Qui, sia i partiti che le organizzazioni non governative, hanno invitato i cittadini a dichiararsi della Vojvodina qualora non si fossero sentiti rappresentati, in virtù dell’identità sovranazionale e civile della regione vista come punto di convergenza di popoli e culture. L’appello però ha sollevato polemiche a livello politico, ed è stato visto come un “appello al separatismo” da esponenti del governo. La RSZ ha risolto la disputa, dichiarando che per le esigenze dei cittadini interessati, questi sarebbero stati raggruppati separatamente sotto la voce “affiliazione regionale”, come era già avvenuto nel 2011.

Delicato anche il tema del censimento nella zona sud-est del paese, dove la maggioranza degli abitanti albanesi in passato aveva boicottato il rilevamento. I dati ufficiali registrano la presenza di poco più di 60mila albanesi che vivono in Serbia, concentrati nei comuni di Preševo, Medveđa e Bujanovac, un dato inferiore alle stime non ufficiali che parlano di almeno 100mila persone.

L’ultimo censimento “tradizionale”

Il direttore di RZS ha annunciato che, con molta probabilità, questo sarà l’ultimo censimento “tradizionale”, avvenuto cioè attraverso interviste dirette degli enumeratori ai cittadini. Per la prima volta infatti sono stati utilizzati anche dei laptop. Il prossimo, previsto in Serbia per il 2031, sarà interamente digitale.

Foto: zajecarski-dnevnik.com 

Chi è Lorenzo Serafinelli

Classe 1999, laureato in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali presso l'Università di Roma, la Sapienza. Attualmente, presso lo stesso istituto, sta conseguendo la laurea magistrale in Relazioni Internazionali e sicurezza globale. Esprime la sua passione per la storia e l'attualità dei Balcani Occidentali scrivendo per East Journal da luglio 2022.

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