In anteprima nazionale, Il Boemo apre il concorso del Trieste Film Festival, film su un compositore ceco predecessore di Mozart di successo nell'Italia del XVIII secolo.

CINEMA: Il Boemo, riscoperta di un maestro perduto

In anteprima nazionale, Il Boemo apre il concorso del Trieste Film Festival, film su un compositore ceco predecessore di Mozart di successo nell’Italia del XVIII secolo.

Josef Mysliveček è oggi un nome meno noto, se non in campi storico-musicologici specializzati. Nell’Italia del settecento invece era una celebrità equiparabile a Spielberg oggi. Compositore di opera lirica nato a Praga e trasferitosi a Venezia in cerca di fama, ha avuto una notevole carriera, a cavallo tra i teatri più importanti d’Italia, in particolare presso il Teatro San Carlo di Napoli. Wolfgang Amadeus Mozart, appartenente alla generazione successiva, lo considerava una figura di mentore e intratteneva con lui un rapporto epistolare. Nonostante la gloria e la fama, Il Grande Boemo, come veniva appellato, morì in disgrazia e povertà, malato di sifilide. Una vita intensa e drammatica, che particolarmente si presta alla narrazione filmica. Naturale che Petr Vaclav, cineasta ceco che già ha diretto un documentario riguardo la messa in scena di un’opera del connazionale, decidesse di adattare la sua vita per il grande schermo.

Il Boemo deve fare i conti con l’eredità di un’altra pellicola firmata da un cineasta della Repubblica Ceca, premiata da innumerevoli oscar: Amadeus di Miloš Forman. Pur in apparenza soggetti simili, si tratta di opere profondamente diverse, non solo per la diversa sensibilità dettata dalle epoche in cui sono stati prodotti, o per l’origine differente dei soggetti – adattamento teatrale nel caso di Forman, risultato di ricerche nel caso di Vaclav – ma anche per scelte discordanti di poetica.

Vaclav stesso afferma che sua intenzione era di fare un film che si discosti dalla pomposità solitamente attribuita al genere storico e di prediligere tecniche tendenzialmente preferite per rappresentare la contemporaneità: macchina da presa in spalla, jump cut, primi piani. ne risulta un effetto immersivo nella realtà dell’ambiente storico, ulteriormente accentuato dall’accuratezza storica non solo riscontrabile in costumi ed ambienti ma anche nelle abitudini e tendenze dell’epoca: mai prima si è messo in scena con completa aderenza storica l’esperienza teatrale settecentesca che si discosta molto dai moderni principi di attenzione assoluta alla performance dettati da Wagner nella seconda metà dell’Ottocento.

Vaclav sottolinea che il film è destinato al vasto pubblico e non solo agli amanti della musica classica, ma conoscitori del mondo dell’opera lirica potranno apprezzare performance dal vivo da parte di svariati tra i più famosi cantanti lirici contemporanei, tra cui Philippe Jaroussky ed Emőke Baráth. Il cast principale dimsotra continuamente una padronanza musicale non scontata: Vojtěch Dyk, che interpreta il protagonista, è il frontman di una band ed ha conoscenze pianistiche e di direzione musicale.

Pur essendo una co-produzione ceca, Il Boemo è un film quasi interamente in lingua italiana, che spesso sfrutta sapientemente le differenze linguistico-dialettali nel rappresentare al meglio le regioni in cui i viaggi hanno portato il compositore. Il cast italiano include, tra le varie personalità, Barbara Ronchi ed Alberto Cracco.

Il Boemo ha debuttato al Festival di San Sebastian, ed ha avuto la sua anteprima italiana al Trieste Film Festival 2023,  e verrà presentato a partire dal 10 Febbraio al Teatro Baraccano di Bologna, con una distribuzione itinerante, che andrà ad espandersi progressivamente in altre città italiane, gestita da Dugong Films.

Chi è Viktor Toth

Cinefilo focalizzato in particolare sul cinema dell'est, di cui scrive per East Journal, prima testata a cui collabora, aspirante regista. Recentemente laureato in Lingue e Letterature Straniere all'Università di Trieste, ha inoltre curato le riprese ed il montaggio per alcuni servizi dal confine ungherese-ucraino per il Telefriuli ed il TG Regionale RAI del Friuli-Venezia Giulia.

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