Slovacchia

SLOVACCHIA: Due omosessuali uccisi da un giovane neonazista

In Slovacchia un giovane ragazzo ha ucciso, lo scorso 12 ottobre, due omosessuali: matrice d’estrema destra

Matúš e Juraj. I nomi dei due ragazzi uccisi davanti al Tepláreň, locale della capitale Bratislava frequentato dalla comunità lgbt. L’omicida è stato rintracciato senza vita il giorno dopo l’attentato. Una terza persona è rimasta ferita dagli spari.

L’attentato

Ad aprire il fuoco è stato Juraj Krajčík, diciannovenne figlio di un membro di Vlast, piccola formazione d’estrema destra. Sostenitore di Trump e Putin, nonché di terroristi come Brenton Tarrant (l’australiano che che ha ucciso 50 musulmani in Nuova Zelanda) o il norvegese Anders Breivik: è quanto è emerso dal profilo Facebook del ragazzo, che ha pubblicato un lungo manifesto in lingua inglese prima di passare ai fatti.

Gli insegnanti di Juraj Krajčík avevano già chiesto al padre del ragazzo di farsi aiutare da uno psicologo, visti i rapporti turbolenti con i compagni di classe. Lettera morta.

Le reazioni della politica

La presidente della Slovacchia Zuzana Čaputová, in lacrime sul luogo del delitto, ha ricordato il suo supporto incondizionato alla comunità lgbt. Sul palco della manifestazione che ha raccolto circa 20.000 persone a sostegno della comunità ha dichiarato: “Mi dispiace che non possiate sentirvi al sicuro in Slovacchia. Il vostro posto è qui, siete preziosi per la nostra società”. Ha poi ricordato le manifestazioni di massa che qualche anno fa hanno scosso il paese a seguito dell’omicidio del giornalista Ján Kuciak e della sua compagna Martina Kušnírová per un’inchiesta che faceva emergere i legami tra mafia calabrese e l’entourage dell’ex premier socialdemocratico Robert Fico: la società civile slovacca può e deve, come allora, reagire. È infatti contro il discorso d’odio di molti dei suoi colleghi che Čaputová punta il dito: in un paese dall’anima conservatrice, una larga parte dello spettro politico, socialdemocratici compresi, fa spesso uso della retorica anti-lgbt.

Il premier Eduard Heger, anche lui presente alla manifestazione, ha dimostrato il suo sostegno alla comunità lgbt. Nei canali social di Robert Fico il fatto non è menzionato.

Foto: dal profilo Facebook di Zuzana Čaputová

Chi è Gianmarco Bucci

Nato nel 1997 a Pescara, vive a Firenze. Si è laureato in Relazioni Internazionali all'Università di Bologna con una tesi sul movimento socialdemocratico in Cecoslovacchia, Ungheria e Romania. Al momento è ricercatore alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Scrive su East Journal dal dicembre 2021, dove si occupa di Europa centrale e Balcani.

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