CALCIO: I torbidi legami tra calcio e politica in Serbia

Il 22 marzo 2021 il presidente della Fudbalski Savez Srbije (la Federcalcio serba) rassegna le proprie dimissioni dall’incarico. Il suo nome è Slaviša Kokeza. Le dimissioni arrivano dopo le accuse di stretti legami con un gruppo ultras del Partizan. Il problema è molto semplice: su questo gruppo ricadono accuse di omicidio, traffico di sostanze stupefacenti e rapimento. Questa è solo la punta dell’iceberg per quanto riguarda il legame tra politica, calcio e criminalità in Serbia.

Il caso Kokeza: un alleato dei piani alti del governo

Kokeza ha esperienza nel calcio come giocatore. Dal 1975 al 1981 ha militato nelle giovanili del Čelik Zenica, passando al Brodarac di Novi Beograd negli anni Novanta. Dal 2009 al 2011 ricopre l’incarico di direttore sportivo del Brodarac. Nel 2015 arriva la nomina a vicepresidente della Federcalcio serba e l’anno seguente ne diventa il presidente.

Dal 2008 si impegna anche in politica, prima nel Partito Radicale e in seguito con i Progressisti. Da qui si comprendono i rapporti stretti con il presidente della repubblica Aleksandar Vučić. È anche il plenipotenziario della catena di negozi di informatica WinWin. Per questo fatto, nel 2015, l’allora presidente del Partito Democratico Bojan Pajtić lo accusa di “aver creato un monopolio nel mercato informatico serbo”.

La Zakon o Sportu: politica e sport non possono andare insieme

Nel 2016 il governo serbo ha promulgato la Zakon o Sportu, ovvero la Legge sullo Sport. Il testo di legge definisce a livello giuridico i vari tipi di associazioni sportive. Non tutti possono far parte delle dirigenze delle società sportive. Secondo l’articolo 33, paragrafo 2 di questa legge:

Non possono essere dirigenti di organizzazioni sportive persone che svolgono un ruolo di funzione pubblica o che abbiano un ruolo all’interno di partiti politici.

Una cosa simile viene citata nell’articolo 92, riferendosi però a persone facenti parte della pubblica amministrazione:

Le persone elette a membri della direzione di una società sportiva, i quali svolgono una funzione nella pubblica amministrazione o all’interno di un partito politico hanno il dovere di rassegnare le proprie dimissioni dall’incarico pubblico o politico in un periodo di 30 giorni.

Come si può evincere dai legami tra Kokeza e l’SNS, questa legge non viene propriamente rispettata all’interno del panorama calcistico serbo.

L’affare Belivuk: i legami tra il Partizan e lo stato serbo

L’indagato principale nell’inchiesta che ha portato alle dimissioni del presidente della federcalcio serba è Veljko Belivuk, capo del gruppo ultras Principi del Partizan. Le accuse sono di omicidio e tortura. Si ritiene che il capo ultras sia stato contattato direttamente dal presidente Aleksandar Vučić per svolgere funzioni di “pubblica sicurezza” in un paio di occasioni.

La prima riguarda l’inaugurazione presidenziale del 2017, la seconda gli incidenti alle proteste contro il governo del 2019. Secondo quanto riporta Al Jazeera Balkans, uno dei collaboratori di Belivuk avrebbe dichiarato a KRIK (Mreža za istraživanje kriminala e korupcije – Rete per le indagini criminali e la corruzione) che il gruppo criminale non sarebbe potuto andare avanti senza la mano del ministro della Difesa serbo Nebojša Stefanović.

Nenad Lalatović: l’allenatore dimissionario per motivi politici

Fino all’8 giugno di quest’anno, Nenad Lalatović è stato l’allenatore del Vojvodina di Novi Sad. La fine della sua esperienza sulla panchina del Vošo è stata condizionata dai disaccordi con la dirigenza del club, in particolare con il presidente Dragoljub Šamardžić.

Secondo un articolo del 13 aprile comparso sul portale 021.rs, i problemi con il presidente vanno al di là dell’aspetto sportivo. L’allenatore dichiara di non avere alcun legame con la politica, ma che il presidente sia a stretto contatto sia con la giunta comunale di Novi Sad sia con il centro regionale della BIA (l’Agenzia di stato per l’informazione e la sicurezza). Inoltre, dichiara che le uniche persone che lo vorrebbero ancora come allenatore del club siano persone legate al Partito Socialista Serbo.

La versione del presidente del Vojvodina Dragoljub Šamardžić

Il presidente del club ha dichiarato che avrebbe dovuto licenziare Lalatović almeno quattro mesi prima per aver interferito con la direzione del club.

Tra gli sponsor principali del Vojvodina ci sono sia il Comune di Novi Sad sia la compagnia energetica statale Srbijagas. Un segno del fatto che l’apparato statale serbo è coinvolto nella gestione di altre squadre oltre a quelle della capitale.

I casi della Stella Rossa e del Napredak Kruševac

Lo sponsor principale della Stella Rossa è la Gazprom, colosso dell’energia russo che ha stretto legami con lo stato serbo. Il successo della squadra belgradese negli ultimi anni è anche dovuto ai grandi investimenti del gruppo.

Il presidente della repubblica Aleksadndar Vučić è notoriamente tifoso dei bianco-rossi. Ciò ha dato adito a speculazioni riguardanti il favoreggiamento del club da parte del governo.

Un altro caso eclatante di violazione della Legge sullo Sport è quello del Napredak Kruševac. Il primo ottobre 2020 il club ha eletto come presidente Miloš Nenezić, il quale nell’agosto dello stesso anno ha ricevuto l’incarico di dirigente della sezione dell’SNS di Kruševac. Questo rimane un segno del fatto che il legame tra politica e calcio in Serbia sembra indissolubile, a discapito di una legge che dovrebbe prevenire queste situazioni.

Immagine: Wikimedia Commons

Chi è Tobias Colangelo

Nato nel 1997 a Casale Monferrato (AL), sono un aspirante giornalista con una grande passione per lo sport sin da piccolo, in particolare calcio e basket. Appassionato di Europa Orientale dall'adolescenza, passione che è aumentata dopo aver passato il quarto anno di liceo linguistico in Serbia tramite l'associazione Intercultura.

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