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POLONIA: Il Pis perde la città di Rzeszów

Un colpo di scena (quasi) inaspettato. Konrad Fijołek, il candidato sostenuto dai partiti di centrodestra e sinistra, ha battuto Ewa Leniart (Pis) e ha vinto le elezioni per la carica di sindaco di Rzeszów. Il neo eletto si è aggiudicato il trionfo al primo turno, strappando la guida della città che conta poco meno di 200mila abitanti nel sud-est della Polonia. La regione, tradizionalmente cattolica e conservatrice, è uno dei feudi elettorali del Pis. E ora questa sconfitta potrebbe avere ripercussioni sull’esecutivo.

Il feudo di Ferenc e l’erede ‘designato’ 

Rzeszów si trova nel voivodato della Precarpazia, non molto lontano dal confine con l’Ucraina. Dal 2002 è stata guidata dall’ex operaio Tadeusz Ferenc, membro del partito di centro-sinistra Alleanza della Sinistra Democratica (Sld).

Nel corso di questi anni, Ferenc ha ottenuto in diverse occasioni più del 60% delle preferenze, ma lo scorso febbraio è stato costretto a rassegnare le sue dimissioni. Il Covid ha infatti deteriorato le condizioni dello storico sindaco della città, ormai 81enne.

A sorpresa, Ferenc ha scelto di appoggiare il candidato Marcin Warchoł, viceministro della giustizia e membro di Polonia Unita (Solidarna Polska), il partito più a destra della coalizione di governo. Warchoł ha incassato anche il sostegno di Accordo (Porozumienie), altra formazione dell’esecutivo.

I candidati del Pis e dell’opposizione 

Kaczyński e il suo partito nazional-conservatore Diritto e Giustizia (Pis) hanno invece optato per la candidata Ewa Leniart. La scelta, d’altronde, non ha sorpreso gli esperti: Pis, Solidarna Polska e Porozumienie hanno avuto diversi scontri nell’ultimo anno. In più occasioni, l’esecutivo è stato vittima di tensioni interne ed è sembrato ai ferri corti. Con il rischio-elezioni dietro l’angolo.

Dall’altro lato della barricata, invece, ha prevalso il buonsenso. I principali gruppi dell’opposizione si sono riuniti per sostenere insieme la candidatura di Konrad Fijołek, già vicepresidente del consiglio comunale di Rzeszów. Il candidato ha infatti incassato il sostegno di Coalizione Civica (Ko), il più grande partito di opposizione della Polonia. Inoltre, i centristi di Polonia 2050 (Polska 2050), il Partito popolare polacco (PSL) di centrodestra e Lewica (Sinistra) hanno appoggiato la candidatura di Fijołek.

La vittoria di Fijołek 

Come detto, le elezioni di domenica hanno premiato Fijołek. La commissione elettorale locale ha annunciato durante la notte che il candidato aveva ricevuto il 56,5% dei voti. Una maggioranza schiacciante, che significava solo una cosa: vittoria al primo turno e niente ballottaggio. Con il 23,6% delle preferenze, la candidata del Pis Ewa Leniart è infatti arrivata seconda. Ancora più distaccato Warchoł, che nonostante il sostegno di Ferenc ha incassato solamente il 10,7% dei voti.

Dopo la pubblicazione dei risultati, Fijołek ha dichiarato che da Rzeszów “inizia un ritorno all’unità, alla democrazia. Spero che abbiamo inviato un segnale chiaro alla Polonia, che è possibile unirsi attorno a idee importanti”. Amareggiato per la sconfitta il leader di Porozumienie, Jarosław Gowin, ha twittato: “attaccare la classe media, aumentare le tasse, scegliere il centralismo e mancare di rispetto ai partner della coalizione, stanno spianando la strada dell’opposizione”

Quale futuro per il governo? 

Le elezioni di Rzeszów sono state un primo test per valutare l’unità e la tenuta del governo. Dopo sei anni di dominio politico, l’esecutivo sta vivendo un momento difficile. I malumori dei partiti minori del governo tornano a farsi sentire. Negli ultimi mesi i tre partiti dell’esecutivo si sono divisi su molti temi: i diritti degli animali, le pretese del ministro della giustizia Ziobro, la questione dell’aborto e l’utilizzo dei fondi europei, hanno infiammato il clima all’interno dell’esecutivo.

Sia Kaczyński (Pis) sia il sindaco di Varsavia Trzaskowski (Ko) hanno visitato Rzeszów durante la campagna elettorale, sintomo di come la posta in gioco fosse molto più alta. E di come questa sconfitta potrebbe rappresentare un grosso guaio per il Pis. Ora, infatti, si torna a parlare di elezioni parlamentari anticipate e possibili coalizioni, anche prima del 2023. Il sostegno dei polacchi nei confronti dell’esecutivo conservatore inizia a vacillare. L’opposizione, eterogenea e divisa su molti temi, sarà in grado di unirsi e sfruttare quest’occasione anche a livello nazionale?

Foto: Pixabay.com

Chi è Tommaso Di Felice

Nato a Roma nel 1987, si è laureato in Relazioni Internazionali presso l’Università degli Studi di Roma "La Sapienza". Appassionato di storia e politica, dopo un Erasmus a Varsavia è rimasto in Polonia per diversi anni. Ora è tornato a Roma, ma lo sguardo rimane sempre rivolto a Est.

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