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CULTURA: Con Otto Wagner a Vienna nasce l’architettura moderna

Foto: Michal Huniewicz

Nella Vienna dei primi anni del ‘900, oltre a Freud, Marx ed Herzl, lavorava anche un architetto che avrebbe segnato il volto del nuovo secolo nella capitale e oltre. L’opera di Otto Wagner e della Secessione viennese porrà le basi per la nascita dell’architettura moderna, tra Art Nouveau, Art Deco e modernismo.

Otto Wagner (1841-1918) studia architettura a Vienna e Berlino, e a 22 anni trova lavoro nello studio von Förster, incaricato degli appalti dei nuovi edifici in stile storicista lungo la Ringstrasse. A 27 anni Wagner firma il suo primo grande lavoro: la sinagoga della Rumbachstrasse a Budapest, in stile neomoresco. La sua fama cresce negli anni ’80 con vari progetti, tra cui l’edificio della Länderbank (1884).

Foto: Pudelek

Nel 1893 Otto Wagner vince il concorso per il nuovo piano regolatore di Vienna, ritrovandosi incaricato della sistemazione della metropolitana e del Donaukanal. Wagner assume 70 artisti e designer per pianificare la decorazione delle infrastrutture della nuova Stadtbahn secondo i dettami del piano: facciate bianche e stile rinascimentale. Il suo capolavoro sono i due padiglioni sulla Karlsplatz (1894-99), costruiti in metallo con coperture in marmo e decorato con un fregio a girasoli su tutta la facciata, in una combinazione di grande eleganza e funzionalità insieme. 

Nel 1896 Otto Wagner è nominato professore presso  l’Accademia delle Belle Arti – una posizione che gli permetterà di formare una intera generazione di artisti e architetti tardo-asburgici, tra cui Josef Hoffmann, Joseph Maria Olbrich (autore della Casa della Secessione), Karl Ehn, e gli sloveni Jože PlečnikMax Fabiani. Secondo un altro dei suoi allievi, Rudolph Schindler, “l’architettura moderna ha preso il via con Mackintosh in Scozia, Otto Wagner a Vienna, e Louis Sullivan a Chicago.” Nel 1896, per sistematizzare le sue idee sull’architettura, Otto Wagner pubblica il saggio Moderne Architektur, che include la sua più celebre massima: “solo ciò che è pratico può essere bello”. Secondo Wagner, “l’arte moderna deve offrirci forme moderne che rappresentano la nostra epoca e il nostro modo di vita”.

Nel 1899 Otto Wagner aderisce alla Secessione viennese, movimento antiaccademico e anti-storicista, e volto alla fusione tra arte e architettura, tra arti plastiche e decorative. Se ne allontana cinque anni più tardi, seguito dall’amico Gustav Klimt e dall’allievo Josef Hoffmann (poi autore del Palais Stoclet a Bruxelles), quando la Secessione si trasforma in una nuova accademia.

Foto: Greymouser

Nel 1898-99 Wagner realizza tre edifici residenziali sulla Linke Wienzeile 38-40. Il più noto è la Majolika-Haus, la cui facciata è interamente ricoperta di piastrelle di terracotta smaltata nei colorati disegni floreali (papaveri rossi) che caratterizzarono la prima Secessione viennese, opera del suo allievo Alois Ludwig. L’altro edificio, Linke Wienzeile 38, è noto come Casa dei medaglioni per via della decorazione di medaglioni in stucco dorato di un altro suo allievo, Koloman Moser, mentre sul tetto sono presenti diverse teste scolpite, dette le Donne Piangenti, di Othmar Schimkowitz.

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Foto: Bwag

Dopo il 1899 lo stile degli edifici di Wagner segna una transizione verso forme più geometriche e l’inizio del modernismo (Art Deco), con linee rette e forme geometriche, un uso sorprendente di nuove materiali, come cemento armato e alluminio, e un minimo di decorazione sulla facciata o all’interno.

Nel 1902-1907 Otto Wagner progetta la Kirche am Steinhof, uno dei primi e più celebri esempi di architettura ecclesiastica moderna, in cui Wagner mette in pratica i principi dettagliati nel saggio del 1898 Lo stile moderno nell’architettura ecclesiastica. L’edificio, in bianco e oro, ha una facciata ricoperta da placche di marmo spesse due centimetri, fissate con bulloni con testa in rame, e una grande cupola dorata. Le grandi vetrate colorate sono opera di Koloman Moser.

Foto: Andrew Nash

Una delle ultime e più famose realizzazioni di Wagner è l’edificio della Cassa di risparmio postale (1903-1912), costruita secondo la sua dottrina per cui la forma segue la funzione. Wagner concepì l’edificio nel 1903, a 62 anni, e continuò a lavorarci fino a 71 anni. L’esterno era ricoperto da lastre di marmo con rivetti ornamentali in alluminio in un motivo puramente geometrico. Ma particolarmente rivoluzionari erano gli interni: la hall centrale ha un soffitto sospeso in acciaio e vetro e un pavimento di piastrelle di vetro. Wagner fece ampio uso di nuovi materiali, come l’alluminio, per le maniglie delle porte, le griglie, le lampade e altri dettagli in tutto l’edificio. Anche il mobilio fu pensato appositamente per conformarsi allo stesso stile, privo di decorazioni e puramente geometrico e funzionale.

Negli ultimi anni Otto Wagner continuò a proporre progetti ed edifici, ma solo pochi vennero realizzati. Nel 1905 propose un progetto per il Peace Palace dell’Aja voluto dal filantropo Andrew Carnegie, senza successo. Altri suoi progetti nella Vienna dei primi anni ’10, considerati troppo avveneristici, furono scartati. Wagner morì nel 1918, poco prima della fine della grande guerra.

Chi è Davide Denti

Dottore di ricerca in Studi Internazionali presso l’Università di Trento, si occupa di integrazione europea dei Balcani occidentali, specialmente Bosnia-Erzegovina.

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