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UCRAINA: Sulla scia russa, contro la cosiddetta propaganda LGBT

Da KIEV – Nei giorni scorsi, due deputati parlamentari del partito “Il servo del popolo”, Georgiy Mazurašu e Olena Lys, hanno registrato una proposta di legge anti-propaganda LGBT sul sito web della Verchovna Rada. L’idea viene da Mykola Hunko, cappellano della Chiesa cristiana avventista del settimo giorno della città dell’Ucraina occidentale di Černivtsi, il quale ha proposto al parlamento ucraino un disegno di legge che vieterebbe qualsiasi forma di propaganda e promozione di eventi o azioni a sostegno della comunità LGBT.

Da Černivtsi alla Verchovna Rada: no alla propaganda LGBT

Mykola Hunko è un giovane sacerdote a capo della parrocchia della Chiesa avventista di Černivtsi (movimento religioso cristiano che crede nell’imminente seconda venuta di Cristo) piuttosto conosciuto dalla stampa locale in quanto attivista e fondatore dell’associazione “Černivtsi per uno stile di vita sano”. Le sue petizioni a favore della comunità locale, nonostante non sempre raccolgano il numero di firme necessario, sono molto popolari nella regione e attribuiscono a Hunko la fama di “gran riformatore”. Un riformatore, naturalmente, di stampo conservatore: Hunko si batte, in particolare, per la desovietizzazione della sua città, sostenendo di pari passo un’idea di famiglia tradizionale.

Recentemente, il cappellano ha proposto un disegno di legge in difesa della famiglia tradizionale e contro la “propaganda dell’omosessualità e del transgenderismo”. Dal 2018 si sono tenuti vari eventi ricorrenti a sostegno della comunità LGBT in città – tra cui la Marcia dell’orgoglio – e Hunko ritiene necessario combattere questa “propaganda” che si sta diffondendo in tutto il paese: nel maggio del 2019 ha, perciò, chiesto al consiglio comunale di Černivtsi di vietare qualsiasi evento a sostegno dei diritti della comunità LGBT. La sua petizione ha raggiunto le 250 firme richieste ma, nell’ottobre scorso, nonostante i deputati del consiglio comunale abbiano appoggiato Hunko, il sindaco di Černivtsi Oleksiy Kaspruk ha posto il suo veto dichiarando la decisione incostituzionale.

Gli oppositori di Hunko e i sostenitori dei diritti umani e dei diritti della comunità LGBT hanno risposto con una serie di proteste nella città di Černivtsi: gli attivisti del partito Ascia democratica (Demokratična Sokyra) hanno organizzato una manifestazione chiamata 365, presentando al consiglio comunale un programma di eventi a tema LGBT per l’intero anno 2020. Ma Mykola Hunko e i suoi sostenitori non si sono arresi e si sono rivolti direttamente ai deputati parlamentari, i “servi del popolo” Georgiy Mazurašu e Olena Lys, i quali hanno deposto il disegno di legge in parlamento lo scorso 22 luglio, sottolineando come la “propaganda di omosessualità o transgenderismo possa influire negativamente sulla salute fisica o mentale, sulla condizione morale o spirituale e sullo sviluppo dell’uomo”.

Le idee anti-LGBT di Hunko

Secondo le idee di Hunko, la “propaganda LGBT” rende impossibile crescere i bambini in rispetto dell’articolo 51 della Costituzione dell’Ucraina, che al primo comma dichiara: “Il matrimonio si basa sul libero consenso di una donna e di un uomo”. Citando questo articolo, il cappellano reputa che, se un bambino assiste alla Marcia dell’orgoglio o vede una coppia dello stesso sesso per strada, sarà affetto da una “dissonanza cognitiva“. Egli considera, inoltre, tutte le azioni pubbliche di massa – quali il Pride o altri eventi a sostegno della comunità LGBT – come pura propaganda e promozione di una “famiglia non conforme”; è anche contrario a qualsiasi immagine o informazione su coppie dello stesso sesso nei libri di testo scolastici.

Hunko afferma di non avere nulla contro i membri della comunità LGBT, ma mette omosessuali, pedofili e funzionari corrotti sullo stesso piano e, oltre a negare i termini “omosessualità” e “transgender”, il sacerdote suggerisce di escludere anche il termine “uguaglianza di genere” dalla legislazione ucraina, proponendo di sostituirlo con “uguaglianza dei diritti delle donne e degli uomini”. Un chiaro rifiuto nel riconoscere la diversità.

Il disegno di legge di Hunko ricorda la legge russa del 2013 “Sulla promozione di relazioni sessuali non tradizionali tra minori”, che proibisce qualsiasi attività a sostegno della comunità LGBT, nonché manifestazioni pubbliche di relazioni tra persone dello stesso sesso e punisce questi reati con pene amministrative e penali. Hunko e i due “servi del popolo” sono a favore dell’introduzione di sanzioni amministrative di un importo che va dalle 17 alle 136mila hryvne (da 525 a 4200 euro).

L’indignazione della comunità LGBT

“Il disegno di legge proposto è una sorta di omofobia delle caverne che sta tornando alla riscossa. E, guarda caso, le iniziative del governo attuale coincidono con le narrazioni della Federazione Russa. Sappiamo tutti che si concluderanno con la limitazione dei diritti umani, come è accaduto in Russia”, – ha affermato Boris Chmilevskyjil, presidente dell’associazione per i diritti umani Alleanza Globale (Al’jans.Global).

L’associazione per la difesa dei diritti LGBT Naš Svit ha criticato l’iniziativa di Mazuras e Lys, affermando che i due deputati “hanno chiaramente dimostrato il loro sostegno alla politica russa e si sono prontamente schierati con il movimento a favore dei valori tradizionali“. Si teme, infatti, che l’eventuale adozione di una simile legge contro la “propaganda LGBT” in Ucraina metta immediatamente fine all’integrazione europea.

La Verchovna Rada ha già chiuso la sessione estiva, quindi i deputati potranno iniziare a esaminare questo disegno di legge non prima di settembre.

Immagine: screenshot/korrespondent.ua

Chi è Claudia Bettiol

Nata lo stesso giorno di Gorbačëv nell'anno della catastrofe di Chernobyl, sono una slavista di formazione. Grande appassionata di architettura sovietica, dopo un anno di studio alla pari ad Astrakhan, un Erasmus a Tartu e un volontariato a Sumy, ho lasciato definitivamente l'Italia per l'Ucraina, dove attualmente abito e lavoro. Collaboro con East Journal e Osservatorio Balcani e Caucaso, occupandomi principalmente di Ucraina e dell'area russofona.

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