La principale candidata dell’opposizione, Małgorzata Kidawa-Błońska, ha annunciato che non parteciperà alle elezioni presidenziali previste per il prossimo 10 maggio. La decisione arriva a seguito della decisione del parlamento di non posticipare la consultazione elettorale nonostante l’emergenza pandemica in corso.
Il blitz notturno
Nella notte tra venerdì e sabato, il partito di governo PiS (Giustizia e Sviluppo), al culmine di una confusa seduta parlamentare svolta eccezionalmente per via telematica, ha deciso di non rinviare il voto di maggio, approvando un emendamento alla legge elettorale che permette il voto per corrispondenza per tutti i cittadini di età superiore ai 60 anni e per quanti si trovano in condizione di quarantena obbligatoria.
Kidawa-Błońska, candidata alla presidenza per conto di Piattaforma Civica, ha accusato la maggioranza di non tutelare la salute pubblica dei cittadini-elettori, annunciando l’intenzione di boicottare il voto e invitando gli altri candidati a fare altrettanto.
Non solo l’inopportunità della decisione, le opposizioni denunciano anche l’incostituzionalità del modus operandi della maggioranza. La prassi normativa, confermata dalla Corte Costituzionale polacca, escluderebbe infatti la possibilità di modificare la procedura di voto nei sei mesi precedenti la tornata elettorale.
Gli scenari possibili: voto delegittimato o rinvio?
Se alle parole di Kidawa-Błońska seguirà davvero la decisione di ritirare la candidatura, lo scenario che si presenterebbe sarebbe quello di un voto completamente a senso unico. Saremmo di fronte a una semi-farsa, con tutti gli ingredienti perfetti per rendere la rielezione di Andrej Duda una grottesca formalità: situazione emergenziale, campagna elettorale inesistente, affluenza ai minimi, boicottaggio del secondo partito del paese, risultato plebiscitario. Ciò garantirebbe la riconferma di Duda ma rappresenterebbe un precedente gravissimo per la democrazia polacca, andando a minare la legittimità stessa del capo di stato tra la popolazione.
L’alternativa più logica sarebbe quella di rinviare il voto in autunno. E’ la soluzione preferita dalla maggioranza dei cittadini, elettori del PiS compresi. Lo stesso Duda non ha escluso la possibilità di agire in questo senso nelle settimane a venire, ma le tempistiche delle sue esternazioni sono parse più un tentativo di preservare un’apparente neutralità rispetto a quanto stava accadendo nelle stesse ore in parlamento.
Il presidente uscente Duda rimane in vantaggio nei sondaggi di circa 30 punti. Gli altri candidati principali – Kidawa-Błońska, Kosiniak-Kamysz del partito popolare agrario e Robert Biedroń per la sinistra – non sembrano in grado di imporsi neanche in un probabile ballottaggio. Vedremo se alla fine il voto sarà rinviato, di certo il PiS e Duda avrebbero preferito evitare lo scenario attuale.
Foto: FT