GRECIA: "Presto fuori dalla crisi", parola di Samaras il cinese

“Stiamo conducendo il Paese verso la ripresa economica e mettiamo le fondamenta per uno sviluppo di lunga durata”, parola del primo ministro greco, Antonis Samaras, che forte del rialzo del rating da parte dell’agenzia Fitch (da tripla C a B meno) parla all’assemblea annuale dell’Associazione degli Industriali di Grecia sottolineando che la Grecia sta per uscire dalla crisi e che la ripresa economica è soltanto questione di poco. “Favole” secondo l’opposizione. “La Grecia non uscirà dal baratro prima del 2020” ha affaermato Alexis Tsipras, leader del partito di sinistra Syriza, che cita le previsioni dello stesso Fmi e della Bce. E la crisi europea, che sta arrivando ora in Germania e Francia, sembra lungi dal terminare: come potrà la Grecia uscire dalla crisi se l’intera Europa c’è dentro?

Le dichiarazioni di Samaras però forse nascondono altro: il 15 maggio scorso, insieme a un folto gruppo di ministri e oltre sessanta fra armatori ed imprenditori greci, il primo ministro Antonis Samaras si è recato a Pechino per una visita ufficiale di quattro giorni alla ricerca di nuovi investimenti. Samaras ha incontrato così il primo ministro cinese Li Keqiang, e il presidente della Repubblica Popolare cinese, Xi Jinping. Al centro degli incontri un piano delle privatizzazioni di grandi infrastrutture in Grecia per le quali la Cina ha già espresso il suo interesse. Domenica 19 maggio Samaras è partito alla volta di Baku, capitale dell’Azerbaigian, per discutere la questione del gasdotto Tap (Trans Adriatic Pipeline) che farà arrivare in Italia il metano estratto dal giacimento di Shah Deniz in Azerbaigian attraverso la Grecia e l’Albania. Samaras, per uscire dalla crisi, guarda all’Oriente: un chiaro segno per la vecchia Europa.

Sia come sia, Samaras è tornato in testa nei sondaggi. Secondo una ricerca dell’Istituto di statistica di Atene, il partito conservatore Nea Dimokratia, avrebbe oggi il 21,6% delle preferenze contro il 21,4% di Syriza. Al terzo posto, con il 12,4% si conferma il partito filo-nazista Alba Dorata seguito dal Pasok (socialista) con il 6,3%, il Partito Comunista di Grecia (Kke) con il 6,2%, la Sinistra Democratica (DiMar) con il 5,1% e infine il partito dei Greci Indipendenti, con il 4,2%.

Chi è Matteo Zola

Giornalista professionista e professore di lettere, classe 1981, è direttore responsabile del quotidiano online East Journal. Collabora con Osservatorio Balcani e Caucaso e ISPI. E' stato redattore a Narcomafie, mensile di mafia e crimine organizzato internazionale, e ha scritto per numerose riviste e giornali (EastWest, Nigrizia, Il Tascabile, Il Reportage). Ha realizzato reportage dai Balcani e dal Caucaso, occupandosi di estremismo islamico e conflitti etnici. E' autore e curatore di "Ucraina, alle radici della guerra" (Paesi edizioni, 2022) e di "Interno Pankisi, dietro la trincea del fondamentalismo islamico" (Infinito edizioni, 2022); "Congo, maschere per una guerra"; e di "Revolyutsiya - La crisi ucraina da Maidan alla guerra civile" (curatela) entrambi per Quintadicopertina editore (2015); "Il pellegrino e altre storie senza lieto fine" (Tangram, 2013).

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Un commento

  1. Sarebbe ora che la Grecia ricominci a vedere la luce. Speriamo.

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